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Petrolio: l’Autorità Federale non può quantificare l’impatto degli speculatori

Con una nota dell’11 Settembre la US Commodities Future Trading Commission ha ammesso che non riesce a quantificare l’impatto degli speculatori sul mercato del petrolio.
 
Se vi ricordate in Maggio c’era stato una ampio dibattito su coloro che operavano sul mercato dei futures del petrolio, la discussione era partita negli USA ma poi anche Tremonti aveva ripreso il leit motiv degli speculatori quando il prezzo del petrolio era in continua crescita.
Nella sostanza il concetto è molto semplice: secondo questa tesi il prezzo del petrolio cresce a causa degli speculatori che utilizzano i futures non come strumento di copertura del rischio (come ad esempio fanno le compagnie aeree che sono molto esposte al caro greggio) ma come strumento per generare reddito.
Non sono d’accordo con questa semplificazione e con l’approccio puramente finanziario come scrissi alcuni mesi fa nel mio blog.
Tuttavia la Commissione richiede nuove regole per gli speculatori: di seguito potete leggere il report integrale.
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