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Perché la scuola pubblica fa paura a Berlusconi?

 

la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora

m'insegnavate come l'uom s'etterna:

(Inferno, XV)

Dante Alighieri così ricorda il suo maestro, Brunetto Latini. L'uomo dalla cara immagine paterna e che insegnò a quell'allievo “come l'uom s'etterna”. In pochi versi com'è nella poesia di Dante (insuperata) ecco non solo il ritratto di un professore, ma la scopo, il fine, il traguardo cui un professore e tutta la scuola dovrebbe giungere: insegnare ai ragazzi “come l'uom s'etterna”.

Cosa vuol dire? Brunetto Latini fu un grande maestro per Dante perché gli diede i mezzi, gli strumenti per far fiorire al massimo la sua umanità. Lo fece diventare un vero essere umano, un uomo a tal punto grande e completo da essere eterno, insomma una persona che lascia traccia di sé. Per Dante fu attraverso la poesia, per altri attraverso modi molto diversi, anche i più umili. Ogni vera persona lascia traccia di sé e una persona diviene tale crescendo, avendo una famiglia, degli amici e un buon maestro, una buona scuola.

Una persona che vive bene la scuola, cioè che arriva a imparare come l'uom s'etterna è una persona libera, intelligente, attiva, una persona che ha propri pensieri e non si lascia condizionare. Una persona che pensa e ragiona.

Contro tutto questo, contro questo tipo di persona si scaglia Berlusconi nei suoi attacchi alla scuola pubblica.

Certo c'è anche il fine di ingraziarsi una Chiesa sempre più imbarazzata dai suoi eccessi. Una Chiesa che, da cristiana, mi auguro abbia al più presto forza profetica e abbandoni una persona e una parte politica così sinistri.

Dico sinistri non a caso, giacché le accuse di Berlusconi contro la scuola pubblica si concentrano sul fatto che gli insegnanti sono per la maggior parte di sinistra e dunque inculcano valori contrari a quelli delle famiglie.

Non sto ad analizzare una tale somma di fesserie e di incongruenze.

Cerco di rispondere a domande quali: perché tali attacchi alla scuola? Perché tanti tagli alla scuola e all'istruzione? Perché un ministro così palesemente incapace (ha sul gobbo una miriade di condanne per le decisioni prese) e per giunta arrogante?

La mia risposta è questa: Berlusconi e quelli come lui non vogliono che i ragazzi imparino “come l'uom s'etterna”. Questo sì è un valore che non si apprende, se non raramente in famiglia; questo è compito della scuola. Berlusconi vuole essere eterno solo lui e non vuole contraddittori, la scuola gli fa paura, fa paura a quelli come lui.

La scuola terrorizza chi non ha idee e basa il suo potere sul vuoto mentale. Proprio per questo credo che i docenti debbano sentire la responsabilità e l'orgoglio del loro difficilissimo (sempre più difficile) lavoro. I docenti sappiano che, se sono nel mirino di certe persone, è perché sono i membri più importanti della società, sono gli educatori, loro sono sulla breccia, sulle barricate. Quando si vuole distruggere uno Stato, infatti, si distrugge prima di tutto il pensiero e l'educazione al pensiero. Insomma i docenti se lo ripetano quando sono stanchi, demotivati, davanti a ragazzi che non studiano, che addirittura sono maleducati; davanti a famiglie che difendono i loro rampolli, davanti all'attuale Presidente del Consiglio. Se lo ripetano con orgoglio: io ho un compito grande, il più grande, insegnare come l'uom s'etterna. Qualcuno dei miei allievi lo imparerà!

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.228) 19 aprile 2011 02:53

    Si, ma... mi spiace proprio

    Concordo pienamente sul fatto che la scuola pubblica disturba il berluscone perche’ e’ quasi l’unico ostacolo contro il programma di rincoglionimento mediatico del cittadino suddito.

    Mi pare anche chiaro che, affossandola, il berluscone paga quella prostituta che e’ la chiesa cattolica, che sostanzialmente lo sostiene in cambio dei soldi e del potere che lucra dalle sue scuole.

    Ma mi spiace che Maria Rosa Pante’ per sostenere questi ottimi argomenti passi attraverso Dante, che era un reazionario medioevale e fervente credente in un periodo in cui invece gia’ fioriva l’umanesimo, e mi spiace ancor piu’ che citi quell’orribile frase dell’ "uom che s’etterna", mentre invece un buon insegnante dovrebbe aprire la mente degli allievi perche’ loro possano trovare e costruire la loro personalita’.

    Anch’io ho avuto pessimi insegnanti che volevano che io mi etternassi secondo i loro principi autoritari e indiscutibili, ma per fortuna sono stato capace di liberarmene -credo- completamente.

    Geri Steve

    • Di (---.---.---.54) 19 aprile 2011 14:11

      Di Dante mi interessa la poesia più che la biografia (come di tutti i poeti); in realtà dell’umanesimo ancora non v’era traccia, direi che poco più tardi con Boccaccio cominciò qualcosa infatti Boccaccio conosceva il greco... L’Ulisse dantesco comunque è già una figura umanistica certo ancora in parte medievale tanto che Dante lo condanna, ma perché fraudolento, non perchè ha sete di conoscenza
      L’uom s’etterna invece a me piace molto e come insegnante ho sempre cercato di far così, di far capire quanto una persona vale e quando può  "non mancare la propria vita" come diceva Simone Weil, l’ho fatto con entusiasmo e avrei anche obbligato qualcuno a pensare e studiare di più, ma non avevo mezzi se non le mie poche capacità... (i voti non servono a etternare, ma hanno altri utili scopi)
      maria rosa

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.241) 24 aprile 2011 08:02
    Francesco Rossolini

    il piano eversivo prevede:


    1- demolizione del potere Giudiziario;
    2- demolizione della Scuola Pubblica;
    3- disgregazione sociale, ovvero contrapposizione tra pubblico e privato;
    4- trasformazione della Repubblica in una Tirannide (modello feudale). 

    Ognuno tragga le proprie conclusioni. 




  • Di Porcu Silvana (---.---.---.4) 3 luglio 2011 19:02

    Ognuno ha l’importanza che gli si dà. Purtroppo la scuola pubblica ha le sue magagne e non è negandole che la cambieremo. La Sanità pubblica, seppur a macchia di leopardo, è la seconda in Europa.
    La Scuola è sempre in posizioni vergognose e non è colpa degli studenti.
    Purtroppo della scuola interessa soltanto ad uno sparuto numero d’insegnanti che, nonostante lavorino onestamente, spesso si lasciano andare ad uno spirito di corpo inutile e dannoso.
    Gli altri fanno quello che gli pare, tanto nessuno controlla.
    Sono almeno 15 anni che nelle riunioni sindacali si parla solo di pensioni e non si fa niente di concreto per le classi pollaio che impediscono fisicamente di lavorare. Almeno qui nel profondo sud.

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