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Per giorni migliori, rimbocchiamoci le maniche

Un quadro dirigente regionale del Pd, tramite la mail di un amico, mi fa notare che la pochezza del Vademecum dell’antiberlusconiano si fa viva fin dal primo rigo, in cui ho colpevolmente tralasciato un errore.

Genialata di Ceci n'est pas un thumblr

Chiedo umilmente perdono a quella classe dirigente che trova la sua massima espressione in D'Alema e Veltroni, la stessa che non riesce mai a mostrarsi pronta ad ascoltare, la stessa che sa sempre cosa fare e dire, la stessa che invece di parlare di precarietà si lamenta per i pochi soldi che guadagna, la stessa che porta avanti con sorprendente successo da anni un suicidio. Anni bui, fin troppo bui, di berlusconismo e crisi, non bastano a far credere alla gente che loro siano migliori.

D'altronde credo che il modo di fare politica del Pd sia retrogrado, credo che l'insistere sulla gerarchia rigida, sul partito come istituzione, sia stupido, o forse solo bolscevico. Il partito sovietico ha avuto un suo tempo, la democrazia, in quanto DEMO, chiede un altro tipo di organico ed organizzazione, che il Pd ha fatto finta di scegliere quando ha posto a fondamento del suo stesso essere le primarie.

Poi ha negato a Beppe Grillo di parteciparvi, a cercato di ostacolare Nichi Vendola in Puglia, ed ha deciso di sottoporle solo al volere degli iscritti. Come un vecchio partito comunista, ma senza un forte ideale alle spalle, ha ripreso a guardare al volere degli iscritti senza provare ad ascoltare la voce del popolo. Una coperta troppo corta per risultare credibile.
 
Il Pd è vecchio. Partito Defunto, come avevo già scritto. Ma non è il solo. Il Pdl, pur essendo storicamente giovane, è altrettanto vecchio. Sono da tempo sulle orme di Giovanni Sartori che da secoli sostiene che i partiti altro non sono che organizzazioni private che hanno invaso lo spazio pubblico. Quello che scrivo, al di là degli errori ortografici, è che la politica non ha sede nei partiti. Quella è partitica, o partitocrazia. La politica è nelle strade, nei bar, dal barbiere, ai tavoli imbanditi o sulle panchine della stazione. Nel momento in cui comunicate una qualsiasi cosa, nel modo in cui lo fate, nei perchè avete scelto di dire proprio quella frase c'è la politica. O il calcio, siamo pur sempre in Italia.

"Voi votate ogni volta che fate la spesa, votate ogni volta che schiacciate il telecomando, ogni volta che andate in banca sono voti che date al sistema. Quando Berlusconi o la Rai vi chiedono dieci milioni di televisioni accese, è il momento di spegnere perché sono voti quelli che vi chiedono. (...) Usate le armi del nemico. Avete Internet, passatevi le informazioni con la telematica" sostiene Alex Zanotelli, ed è in parte il senso del mio piccolo vademecum dell'antiberlusconiano.
 
Sempre che si abbia voglia di ascoltare. E dopo, perché no, criticare, sui contenuti, se non si chiede troppo. E non sta al Pd o al governo, non solo, almeno. Sta a noi. Per cui rimbocchiamoci le maniche per davvero, per giorni migliori.

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