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Pensioni: una misura di "giustizia"

 

François Holland si sta da subito dimostrando un'uomo di parola: una sana lezione per i nostri politici, che ne siamo sicuri, glisseranno facendo finta di niente: è dura per loro mantenere delle promesse, quelle promesse che in campagna elettorale elargiscono a piene mani, salvo poi repentinamente dimenticarseneuna volta seduti sulla rossa poltrona.
 
Marisol Touraine, il ministro degli affari sociali del governo francese ha annunciato la reintroduzione dell'eta pensionabile, per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare molto giovani, a 60 anni invece che a 62. Dichiarando pubblicamente che è una misura di "giustizia".
 
In Italia invece un governo composto da persone che non sanno e non hanno mai visto come si lavora in una fabbrica o in un cantiere, o come si vive all'interno di un laboratorio artigianale o come tira a campare una famiglia normale, quando hanno aumentato l'età pensionabile andavano cianciando ai quattro venti: "Ce lo ha chiesto l'Europa".
 
Senatore Monti e ministra Fornero, la Francia non fa più parte dell'Europa?
 
Dichiarava il 27 aprile 2012 Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps durante la trasmissione "La telefonata" di Belpietro in onda su Canale 5 che nel 2013 l'Italia, riguardo l'età pensionabile, supererà anche la rigorosa Germania: "La riforma Fornero, ha ricordato durante questa trasmissione, aumenta l’età pensionabile, ma noi abbiamo già raggiunto i 61,4 anni nel pubblico e nel privato, superando di due anni la Francia, e dietro per soli tre mesi la Germania. Secondo i calcoli,dovremo superare la Germania all’inizio del prossimo anno". Mastrapasqua ha poi affermato che i risparmi che l’Inps ottiene da questa riforma sono quelli necessari affinché l’Istituto possa pagare tutte le pensioni, aggiungendo però che, perché tutto si possa tenere, ora serve la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali".
 
Ci vuole spiegare dott. Mastrapasqua dove avete gettato e dove gettate tutti i soldi che ogni mese i dipendenti privati e pubblici, di questa sinistrata repubblica, versa nelle vostre casse? Non vi passa per l'anticamera del cervello che forse ad una certa età questi rivorrebbero indietro tutti quei soldi che per una vita vi hanno generosamente elargito? O pensate che i contributi siano una tassa dovuta per poter lavorare?
 
Ma certo, che sciocco non vi avevo pensato: visto che Il 14,4% dei pensionati sta nella fascia bassa, il 31,3% in quella poco superiore e il 23,5% ha trattamenti di quiescenza tra 1.000 e 1.500 euro, Monti e la Fornero hanno lavorato per fare cassa: quelle laute pensioni ai manager pubblici e ai politici vanno pagate anche a costo di raccontare balle megagalattiche.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.21) 11 giugno 2012 15:56

    L’argomento pensioni è "caldo" e l’articolo fa a bene a ricordarlo, ma fa male a fare tante confusioni.

    Che i soldi dei contributi previdenziali siano stati "gettati" è sicuramente vero, ma le colpe gravi stanno nell’assurdita’ delle pensioni di anzianità e soprattutto delle baby pensioni, a cui si sono aggiunti privilegi, sprechi e svendite del patrimonio immobiliare.

    La "porcata" sta nel fatto che le pensioni di anzianità venivano computate in base a periodi di contribuzione (spesso anche fittizi), all’ultima retribuzione e indipendentemente dall’aspettativa di vita.

    Se fossero state computate correttamente, non ci sarebbe stato niente di male ad andare in pensione a quarant’anni: la truffa è stata pagargli la pensione come se ne avessero sessantacinque. Qualcosa di simile è successo anche per i prepensionamenti.

    Anche la polemica contro le pensioni alte fa confusione: ci sono pensioni alte che sono state strapagate versando alti contributi, mentre altre no: con il sistema retributivo uno che aveva lavorato e versato contributi da usciere e l’ultimo anno veniva promosso dirigente prendeva la stessa pensione di uno che aveva sempre versato contributi da dirigente. Nell’esercito poi si fa carriera da pensionati (come ufficiali di riserva) e si cumulavano addirittura pensione e stipendio.

    Inoltre, soldi versati da lavoratori per la loro pensione sono stati legalmente -ma illegittimamente ! - dirottati su altri usi, come l’indennità di disoccupazione.

    C’è stato quindi un furto di stato, ma soprattutto c’è stato un furto generazionale: le pensioni sono state e sono pagate rubando i contributi dei più giovani.

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