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Papi è buono

Dopo la Chiesa e Fini il premier è tornato a uno dei suoi bersagli favoriti insieme alla stampa: la magistratura italiana. I giudici, colpevoli di aver indagato più volte su di lui con fondate ragioni, vengono spesso accusati da Berlusconi di essere nemici politici. Il motivo per cui il presidente del consiglio se la prende con le procure di Milano e Palermo che indagano sulle stragi di mafia del 92 e del 93, dalla morte di Falcone e Borsellino alle bombe a Milano, Firenze e Roma, è che le procure cercano i mandanti di quei crimini.

E la ricerca dei mandanti potrebbe toccare molto da vicino il premier e i suoi più stretti alleati. E’ davvero stancante doverlo ripetere ogni volta, ma in un normale paese democratico o perlomeno quasi democratico nessun politico si sognerebbe mai di attaccare la magistratura. Sarebbe un’implicita ammissione di colpevolezza agli occhi dell’opinione pubblica. 

Ma in Italia non funziona più nessun meccanismo di quelli che normalmente caratterizzano le democrazie. Nel resto del mondo un politico non oserebbe mai attaccare la stampa con la violenza con cui Berlusconi l’attacca ormai quotidianamente. Nè potrebbe sopravvivere a una serie di scandali che coinvolgono donne molto più giovani di lui, precise accuse di sua moglie e un conseguente divorzio. 

Il motivo per cui i normali meccanismi democratici non funzionano in Italia è che la videocrazia berlusconiana ha consolidato ormai nei suoi elettori un culto della personalità che farebbe l’invidia di tutti i dittatori del mondo. Dire che non esiste una credibile alternativa a Berlusconi a causa dello stato pietoso in cui versa il principale partito d’oppozione non è sufficiente. Ci sono leader politici come Di Pietro, strenuo oppositore del premier in carica, e Fini, alleato fedele ormai sempre più insofferente, che potrebbero presentarsi come personalità credibili e prive di ombre. Rispetto a Berlusconi, limpidissimi. 

Ma il culto della personalità ha fagocitato tutto e una buona parte degli italiani non vuole credere nemmeno all’evidenza. Abbiamo persone che credono nella legalità e hanno sinceramente pianto la morte di Falcone e Borsellino che oggi sono pronte a credere che i magistrati perseguitino Berlusconi appositamente. Abbiamo cattolici disposti a scusare i festini dei premier e ad approvare gli inumani e anti cristiani respingimenti dei profughi. Abbiamo sostenitori della libertà che oggi vorrebbero colpire la stampa libera perché offende il capo. Abbiamo un paese divenuto schiavo di un solo uomo. 
 
Ci sono tanti uomini, e donne, che hanno un insopprimibile bisogno di essere servi. Ma più che servi, bambini. Papi è buono, deve esserlo e qualsiasi prova contraria verrà ignorata, perché il bambino non vuole ammettere che il proprio idolatrato genitore ha dei difetti e sarebbe troppo doloroso ammettere che Papi è davvero disonesto o un vero e proprio criminale. 

Lo stesso è accaduto con Mussolini: migliaia di italiani hanno continuato a divinizzarlo anche dopo una guerra folle, le leggi razziali, i massacri di civili italiani innocenti attuati dai nazisti e dai fascisti. Più che un paese politicamente immaturo l’Italia è abitata da troppe persone immature dal punto di vista esistenziale, che non vogliono smettere di essere bambini e preferiscono credere alle incredibili storie di Papi piuttosto che giudicare e pensare con la propria testa. 

Commenti all'articolo

  • Di massimo (---.---.---.131) 12 settembre 2009 11:23

    Mi piacerebbe sapere in base a quale investitura divina, l’autore ritiene di poter emettere sentenze di inappellabile condanna per milioni di suoi connazionali, mentre solo a lui ed a pochi altri eletti, penso, è riservato il dono di conoscere la verità ?
    Un pò più di modestia sarebbe un buon inizio per un dialogo più serio e costruttivo

  • Di zio peppe (---.---.---.223) 12 settembre 2009 11:58

    Purtroppo mostrarsi di parte fa male alla verità e per questo l’italiano reagisce in questo modo..Non è culto della personalità, ma è cattiva presentazione di coloro che hanno effettuato le critiche. Sono apparsi troppo di parte.E non prendiamocela con gli italiani...Una critica per fare il suo effetto deve apparire oggettiva e questo non e’ avvenuto..

  • Di Francesco (---.---.---.22) 12 settembre 2009 12:29

     Non è questione di destra o di sinistra. Il punto è che sul premier ci sono ombre oggettive e reali che si chiamano P2, Mangano, Dell’Utri, Mills, stragi di mafia, l’agenda di Borsellino e solo in ultima istanza Noemi, Patrizia e le altre. Ombre troppo pesanti perché possa continuare a essere il premier. In qualsiasi altro paese al mondo se ne renderebbero conto i suoi stessi elettori e pretenderebbero la sua sostituzione con una figura meno compromessa della stessa coalizione. 
    In Italia invece molte persone continuano a difenderlo contro ogni evidenza e ripetono la sua litania paranoica degli attacchi "comunisti". Perché lo fanno? Ci sono solo due possibili spiegazioni. O sono da anni completamente disinformati dalla televisioni del premier e letteralmente ignoranti di tutte le vicende menzionate sopra. O hanno sviluppato per la sua figura un tale culto del "capo" che non vogliono accettare la realtà nemmeno di fronte all’evidenza dei fatti...

  • Di paolo praolini (---.---.---.113) 12 settembre 2009 14:22

    L’articolo ha colto nel segno! Coloro che ancora appoggiano Berlusconi Uomo/Politico (non il suo schieramento), chiudono gli occhi di fronte a dati oggettivi o sono molto ’disinformati’.
    Chi si nasconde dietro un dito per non vedere le macroscopiche disaffezioni di quest’uomo dall’etica e dalla morale, faà un danno a se stesso ma soprattutto al paese.
    Come riporta l’articolo correttamente un altro leader eticamente integerrimo al suo posto, magari nellos tesso schieramento, non creerebbe questa sequela di contraddizioni inaccettabili per un premier e dannose per l’intero paese.

  • Di massimo (---.---.---.131) 12 settembre 2009 15:37

    Che cosa bella sarebbe dialogare più serenamente . Alcuni commenti precedenti lo sono e pongono con serietà la questione della popolarità sempre molto forte di Berlusconi , nonostante che , a loro parere, sia incomprensibile.
    Allora espongo il mio punto di vista con altrettanta serenità.
    Non sono gli italiani o una larga parte di essi che adorano stupidamente e fideisticamente il leader Berlusconi. E’ esattamente il contrario. E’ stato Berlusconi ( ed in parte Bossi ) che hanno saputo interpretare e fare proprie le istanze e le volontà di quella larga parte di italiani , che nel 1994 si sono trovati orfani di rappresentanza , dopo tangentopoli. Se non si parte da questo non si possono capire le " tolleranze " verso alcuni atteggiamenti, sicuramente negativi ed irritanti in molti casi.
    La sinistra non si è mai veramente ripresa dalla sconfitta della gioiosa macchina da guerra di Occhetto.In quindici anni ha inanellato leaders, programmi confusi, partiti a non finire, campagne furibonde contro la cricca Berlusconi .
    Ha fatto di tutto, tranne che una politica chiara , seria, basata su fatti concreti, rivolta a costruire.
    Adesso poi che si è ridotta a fare il guardone parruccone e bigotto , sotto le lenzuola del primo ministro, ha perso ogni credibilità. La smetta con l’attacco personalizzato e ci proponga invece un nuovo modello di società, che sia moderno e creativo , in grado di realizzare veramente equità economica , sviluppo e libertà. Allora ne riparleremo.
     

  • Di Enrico (---.---.---.164) 12 settembre 2009 16:05

    Condivido pienamente quanto espresso nell’articolo

    @ Massimo: Berlusconi è entrato in politica presentandosi come il nuovo, in realtà era parte integrante e strenuo sostenire del vecchio, la sua discesa in politica è dovuta appunto ad evitarsi le condanne penali ed ili carcere che si profilava all’orizzonte una volta venuti a mancare i suoi protettori al governo. 
    Ora è stato al goveno per 2.500 giorni, è il premier con più tempo al potere nella storia della Repubblica, quello con più tempo per plasmare il paese secondo la sua volontà.... lo Stato "moderno e creativo , in grado di realizzare veramente equità economica , sviluppo e libertà" le pare realizzato...?
    A me pare veramente di no.

  • Di Zio peppe (---.---.---.74) 12 settembre 2009 20:19

    Francesco scrive:
    Non è questione di destra o di sinistra. Il punto è che sul premier ci sono ombre oggettive e reali ,,,

    Hai detto bene ombre...Ma le onbre sono poche consistenti pur essendo diciamo oggettive anche se un ombra oggettiva realmente non lo puo’ essere..Poi se all’ombra sommiamo apparenti faziosità il risultato è quello che si vede...

  • Di Enrico (---.---.---.128) 12 settembre 2009 20:37

    Zio peppe, vogliamo chiamarle invece di" ombre" condanne per falsa testimonianza e falso in bilancio, tangenti (evitate modificando i tempi di prescrizione), corruzione di testimone per sfuggire a condanna per evasione fiscale e fondi illeciti (prontamente evitata varando un Lodo Alfano apposito), uso di fondi statali per festini privati, attacco alla libertà di stampa, plateale conflitto di interesse sfruttato per censurare le notizie sgradite..?

    • Di Zio peppe (---.---.---.74) 12 settembre 2009 20:49

      Ciao Enrico, non preoccuparti non sono uno che ama il culto della personalità, anzi al contraio,.Sto anche io cercando di capire il perchè. E fino ad ora mi appare chiara una cosa: la gente non ama la faziosità..Quando la veda si trincera a favore di chi e’ attaccato, specialmnte quando e’ troppa e quando gli attacchi sono continui e quando la persona attaccata sa fare la vittima...L’Italiano e’ protettivo
      Ovviamente non c’e’ solo questo ma esso va ad aggiungersi a quanto mauro a mio parere giustamente ha evidenziato...

  • Di Zio peppe (---.---.---.74) 12 settembre 2009 21:22

    Scusami volevo dire Massimo e non Mauro

  • Di clintock (---.---.---.28) 13 settembre 2009 16:57

    Indagini, accuse, leggi per evitare condanne.
    Ricordo che Tangentopoli, la madre della seconda repubblica, è il frutto dell’uso della magistratura (consenziente) a scopi politici, nulla a che vedere con la giustizia, altrimenti anche i vari D’Alema e compagni ne sarebbero usciti con le ossa rotte.
    Come faccio io di fidarmi di questi politici di SX che insieme alla magistratura hanno
    attuato un piano del genere?
    Berlusconi potrebbe anche essere il diavolo in persona ma meglio (dal mio punto di vista, ovvio) sempre di quella gentaglia che ha organizzato tangentopoli.
    Preferisco rincoglionirmi davanti alla TV di Berlusconi e pensare di essere felice piuttosto che essere messo in galera per motivi politici e sapere di essere infelice.
    Può anche essere che Berlusconi esageri con i complotti nei suoi confronti , ma ai miei occhi, e di altri, la cosa non appare assolutamente inverosimile visto "Tangentopoli", se non volevano screditarsi dovevano pensarci allora.
    Per quanto riguarda la stampa, invece non la considero credibile addiruittura da prima di tangentopoli, per cui, li leggo, ma con il filtro "Vediamo cosa vogliono darci a bere oggi".

    Altra considerazione , ha ragione la SX che l’Italia non è un paese normale , ma non lo è da molto tempo, e non lo sarà per moltissimo tenmpo, Berlusconi non c’entra molto, inoltre hanno governato 5 anni e non mi pare che a quell’epoca l’Italia fosse diventata un paradiso in terra , come non lo è ora e come non lo sarà fino a che gli italiani non cambieranno il modo di pensare che permette una visione di 1 metro in ordine spaziale e di 24 ore in ordine temporale.
    L’Italia è un paese di merda indipendentemente da Berlusconi e NON VOTERO MAI nessuno che mi vuole fare intendere che è tutta colpa di Berlusconi

  • Di Kyt (---.---.---.78) 15 settembre 2009 12:25

    Il "culto della personalità" fu usato dai comunisti dopo la morte di Stalin per far passare l’idea che non era il comunismo sovietico ad essere profondamente sbagliato e come tale ad aver generato lo stalinismo, ma fu una deviazione dalla "retta via" dovuta alla perversa personalità di Stalin, primo autore del culto della sua persona. Analogamente, questo schema interpetrativo applicato a Berlusconi e alle sue TV non spiega assolutamente nulla e fa finire l’autore in un grave (anzi gravissimo) errore: "... continuano a difenderlo [ suoi elettori] contro ogni evidenza...", ergo o sono dei colossali ignoranti, disinformati oppure sono dei bambini che hanno bisogno del papi che li guidi e li protegga (vale a dire sono dei subnormali).
     A questo punto mi verrebbe da chiedere a Francesco: "quanti nuovi adepti pensi di aver conquistato alla sinistra con questo tipo di ragionamento?!? Proviamo, invece, ad affrontare la questione da un versante meno "psicanalitico" e un po più storico, partendo proprio dall’intervento del signore che si firma Clintock.
     E’ il tipico elettore PDL, che delegittima la magistratura (sin da Tangentopoli), ha una identità nazionale pressocché inesistente ed inevitabilmente odia i politici (questa è una mia deduzione) in particolare quelli di sinistra, Berlusconi gli sta - comunque -  bene perché è ostile ai politici di sinistra e tiene sotto stretto controllo quelli di destra. Ora se guardiamo bene la nostra storia ci accorgiamo che la diffidenza, l’ostilità, verso la magistraturaè una costante che risale ai tempi dell’unificazione nazionale (pur se con il berlusconismo tale atteggiamento ha raggiunto il suo massimo storico); anche l’assenza di una Stato di diritto (effettivo) è una costante storica e l’estraneità della stragrande maggioranza degli "abitanti della penisola italiana" allo Stato è un dato inoppugnabile in tutti e quattro i regimi istituzionali (liberale-monarchico, fascista, "democristiano" e "berlusconiano"); estraneità allo Stato che va di pari passo con una sorda, permanente, diffidenza verso l’intero ceto politico. Allora ecco Berlusconi, che nel 94 si presenta come l’antipolitico, nemico di tutti i politici di professione, che a distanza di 15 anni un giorno si e uno no marca con qualche gesto clamoroso la sua estraneità a ogni ritualità politica e istituzionale, che se ne infischia persino a livello internazionale di un corretto galateo politico, che è al di sopra della magistratura, dei politici e della stessa costituzione (che tutti diconodi voler difendere, ma  nessuno si spende per renderla effettiva).
     E’ in ultima analisi il risultato di alcuni irrisolti gravi problemi che gli italiani si portano dietro (ab origine): estraneità allo Stato, debole identità nazionale, antipolitica, assenza dello Stato di diritto, collusioni tra criminalità mafiosa e ceto politico.
     I giornalisti di sinistra, come il nostro Francesco, invece di baloccarsi con teorie poco produttive (quali il culto della personalità) farebbero meglio a leggersi un po di storia patria (consiglio Christopher Duggan) per cercare di dare risposte ai problemi strutturali dell’Italia.
     A Francesco e ai tanti compagni come lui vorrei porre questa domanda: "perché in Italia ad ogni crisi (1890-95, fine 1°guerra mondiale, fine 2° guerra mondiale, crollo del muro di Berlino e conseguente crollo del "regime democristiano") la sinistra mai è stata in grado di attrezzare una proposta capace di convincere la maggioranza degli italiani?"

    • Di Francesco (---.---.---.204) 15 settembre 2009 12:38

       Interessante la tua analisi, che sicuramente ha molti elementi veritieri. Non capisco tuttavia su quale base decidi che io sarei "un giornalista di sinistra" che scrive a beneficio di una certa parte politica. Quella di etichettare chi non considera Berlusconi un buon politico nè un buon esempio civile come "comunista" a prescindere è un tipico vizio da stato totalitario. Il critico è automaticamente "nemico" in malafede, con un suo piano occulto e malvagio per colpire il capo. Un modo di pensare perverso inaugurato proprio da Stalin e poi preso a modello in tutte le dittature. Gli unici stalinisti presenti in Italia al giorno d’oggi sono proprio i berlusconiani doc. 
      Che in questi interventi non fanno che ripetere come la sinistra sia impresentabile, incapace, etc. Infatti io ho scritto nell’articolo "Dire che non esiste una credibile alternativa a Berlusconi a causa dello stato pietoso in cui versa il principale partito d’oppozione non è sufficiente". Eppure tutti dimenticano questa frase e si concentrano sulla presunzione di "comunismo"... 

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