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Papa Francesco, un “giardino abitabile per tutti”

Profitto e consumo sacrificano il genere umano nella cultura dello scarto e dello spreco, contagiosi per tutti. Il monito del Papa nella giornata mondiale dell'ambiente è dal punto di vista di salvaguardare il creato, sprecare di meno e curarsi degli altri allargando la propria comprensione all’ecologia umana e ambientale.

Il superfluo, lo spreco, è ignorare la Natura e non rispettare l’ecologia dell’uomo. Le persone non sono rifiuti da scartare e secondo il Papa la “cultura dello scarto” è inserita nella mentalità comune e disattende l’impegno verso la solidarietà e l’incontro. Per il Santo Padre la condivisione dei frutti della terra è nel progetto divino e nel generale disegno della responsabilità collettiva perché tutti vi possano vivere dignitosamente.

Il superfluo, lo spreco, scartare con modi e azioni le persone sofferenti, anziane e povere, affligge i cuori e va contro l’indicazione cristiana che vuole che nessuno rimanga indietro. Il Papa nelle sue recenti parole pronunciate alla massa dice che “si dimentica la persona perché quello che comanda è il denaro”. Il denaro custodisce la terra, i bambini soffrono e muoiono di fame e i poveri sono dimenticati da tutti, è questa, in buona sostanza la denuncia di Papa Francesco nell'udienza generale alla Giornata mondiale dell'Onu per l'ambiente. “Il cibo sprecato è cibo rubato alla mensa dei poveri e affamati”, il Pontefice è per un’inversione di tendenza che dalla “cultura dello spreco” arrivi alla mentalità della “solidarietà e dell’incontro” che fa notizia per la ricchezza di umanità che c’è dentro l’uomo che aiuta il suo prossimo.

Profitto e consumo contagiano gli uomini, arricchiscono la “cultura dello scarto”, affossano l’uomo che dà priorità al denaro e poca importanza alle persone e all’ambiente. Sprechi e creato, non sono in sintonia e il buon cristiano non può sottrarsi nel considerare all’interno del suo operato completo la giusta attenzione per le risorse della terra e considerazione all’attività che rispetta l’ambiente e non deturpa o sperpera le dotazioni della natura. Secondo Bergoglio dominando e manipolando non si rispetta la creazione, è smarrito l’ascolto e la contemplazione del creato affossando “il ritmo della storia d'amore di Dio con l'uomo".

Il Pontefice ha osservato che non riusciamo a leggere i segni di Dio e non comprendiamo l’ecologia umana e lo stretto legame con l’ambiente. Per il Papa viviamo una crisi ambientale e umana e da qui l’urgenza di non essere indifferenti e di agire come veri cristiani. La terra è sfruttata e trascurata per l’amato Pontefice di Roma e vi è una generale mancanza di etica in ambito economico e finanziario. Custodire significa amore e cura per quanto si ha in carico di far crescere e sviluppare e ciò riguarda il creato e le sue creature.

Lo scarto dei più deboli si concreta nel totale disinteresse per chi muore nell’indigenza e ciò è di scandalo per l’agire cristiano che ha cura di chi gli è accanto. Per il Pontefice Bergoglio la “povertà e i drammi delle persone” non può essere la normalità che non fa notizia.

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