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Papa Bergoglio: San Francesco è tra noi

Un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dall'economia, che non abbatte la povertà globale, ma mette a rischio l'esistenza stessa della specie umana. In virtù di questo, il Papa ha deciso di presentare l'enciclica "Laudato si'", richiamandosi al cantico di San Francesco d'Assisi che amava così tanto il creato, da chiamare fratello e sorella la luna, le stelle, la terra.

Per il Papa in questo momento di sfide epocali, fare la cosa giusta è una questione di fondamentale importanza per le future generazioni, che stanno ereditando un pianeta sfruttato, malato, privo di risorse, per via di profittatori e speculatori, che hanno a cuore la massimizzazione del profitto. Il pianeta va salvato; è un bene che appartiene a tutti, bisogna averne rispetto e l'economia deve avere come finalità di creare un nuovo tipo di sviluppo, che si fonda ad esempio su imprese di tipo sociale.
 
Bergoglio, avverte forte lo squilibrio tra stili di vita differenti, tra paesi del Nord ricchi, e paesi del sud poveri, ai quali viene negato l'accesso al cibo, tanto da parlare di cultura dello scarto, come vanno scartati i poveri; che sono brutti sporchi e cattivi.
 
Bergoglio, anche se non lo dice chiaramente, avverte forte il bisogno di richiamare alla ragionevolezza le grandi società americane ed europee che allargano la loro azione d'influenza in ogni angolo sperduto del mondo. Agiscono impiegando grandi capitali in campagne pubblicitarie ben predisposte, per cui bere la Cocca Cola o mangiare Nutella diventa per i poveri ragione di riscatto e benessere. Eppure nel portare avanti questo modello di crescita forsennata, si corre il serio rischio di esaurire le energie non rinnovabili, in quanto non si può sfruttare all'infinito quanto il Padreterno ci ha regalato, ed il Papa dunque, difronte al crescere delle disuguaglianze, ammonisce dal continuare su questa strada.
 
Siamo tutti consapevoli delle sfide che ci attendono, degli ostacoli che siamo chiamati a superare e se ci fosse la voglia di legiferare per tutelare il pianeta avremmo già compiuto un passo in avanti. Eppure nel 2000 i rappresentanti di tutti i paesi del mondo riuniti a New york, nella sede delle Nazioni Unite, si erano dati come obiettivo di sconfiggere la povertà nel 2015. Non solo la povertà è cresciuta, ma oggi stiamo assistendo ad un esodo biblico di popoli che fuggono da zone di guerra, o terre distrutte da monsoni per cercare un pezzo di pane. E cosa trovano se non indifferenza, chiusura, muri che si alzano, mentre il pianeta agonizza?
 
Nonostante gli allarmi di scienziati, nonostante accordi firmati e non rispettati, le emissioni di anidride carbonica si diffondono nell'ecosistema avvelenandolo per via di multinazionali che sfruttano a proprio piacimento ogni zolla di terra, negando persino l'uso dell'acqua, merce da vendere per i propri profitti.
 
foto: Republic of Korea/Flickr
 
Come il Papa afferma, ogni generazione deve lasciare il pianeta in condizioni migliori di quelle in cui lo ha ricevuto, ma i signori delle banche sapranno recepire questo semplice monito? Egoismi che crescono, e l'unica regola a predominare è quella di arrivare per primi per prendersi tutto e lo fa chi ha il denaro che controlla le risorse, negandole alla maggioranza della popolazione. Soldi, affari.
Ma di questo passo quando l'aria sarà irrespirabile, ed il pianeta rischia di collassare , il più ricco uomo del mondo sarà in grado di vivere? Amare la terra è migliorare la qualità della vita per tutti, alleviare le sofferenze per le diseguaglianze continue. Su questa terra e non siamo eterni, possibile che sia così difficile abbattere la logica della crescita senza limiti?
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