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Padroni a casa nostra

Quella gente là, che viene da fuori, costruisce quello che vuole, rovina le nostre città, fa a pezzi la nostra cultura. Non hanno la benché minima idea dei valori di questa terra, e la calpestano ogni giorno, con le loro usanze, ignorando le nostre.

C'è da aver paura, ve lo dico io, anche solo ad andare per strada, c'è da aver paura ogni volta che passa un aereo.

In pochi protestano. In generale continuiamo a farci dominare, non imponiamo le nostre scelte democratiche, ci facciamo condizionare, senza pensare che a casa loro non saremo liberi di fare altrettanto. Prova tu ad andare a casa loro e comportarti come loro fanno qua. Come minimo ti sparano. E' gente che c'ha ancora la pena di morte quella, non sono civili.

E stiamo a perdere tempo sui giudici o sulle ville dei vari politici, questa è una cosa seria, questi ci stanno schiacciando. E' il momento di stralciare quegli inutili protocolli di intesa. Dobbiamo tornare padroni a casa nostra.



Nota: la foto di rimando al link si riferisce alla base americana su suolo giapponese di Ginowan. Come potete vedere dal satellite, la base militare è interamente circondato dalla città, il che significa che la vita degli abitanti viene continuamente invasa dal rumore di bombardieri, elicotteri e caccia che decollano o atterrano. Il sindaco della città ha fatto scrivere sul tetto del palazzo comunale "Non volate sulla mia città" ma a nulla è valsa la sua protesta e quella degli abitanti, che ad oggi si trovano ad affrontare l'incubo di una nuova base, a contatto col mare, maggiore in dimensioni e danni irrevocabili all'ambiente e alla sostenibilità della vita. Ricorda qualcosa vicino a casa nostra, non credete?

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