• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Orchestra Jazz di Sardegna, vent’anni da celebrare

Orchestra Jazz di Sardegna, vent’anni da celebrare

Cinzia Tedesco chiude l'ottava edizione Jazzop con l'omaggio a James Taylor.

 

“Mi hanno colpito un'accoglienza bellissima in questa terra, l'aria di cultura e la voglia di buona musica che vi si respira. Mi auguro che da questo incontro nascano nuove occasioni di collaborazioni qui in Sardegna”. Il saluto di Cinzia Tedesco, mi accoglie pochi minuti prima del riscaldamento musicale con gli orchestrali, nel suo camerino al Teatro Civico di Sassari. Domenica mattina per la chiusura dell’ottava edizione Jazzop, l’associazione Blue Note Orchestra ha riunito piu’ di un buon motivo per rimandare al dopo pranzo sole e mare. A Palazzo di Città il tradizionale concerto aperitivo in Jazz di fine maggio, quest’anno festeggia il ventennale dell’Orchestra Jazz di Sardegna. Un evento non meramente simbolico per la città di Sassari e la Sardegna che vantano, caso unico in Europa, la presenza di una jazz big band dalle straordinarie caratteristiche di formazione e repertorio. Proprio quella bramosia culturale, ricordata in apertura dalla stessa jazz vocalist romana, pugliese di origine, sta alla base della nascita e della longevità di OJS. 
 
Per ricordarne le origini, il lavoro, la passione e i talenti artistici riuniti in questo progetto, giunto al ventennale, all'apertura del sipario, è stato presentato  ”Time After Time – I Vent’anni dell’Orchestra Jazz della Sardegna”. L’opera, edita da EDES in collaborazione con Magnum Edizioni è scritta a due mani dalla giornalista sassarese Silvana Porcu e dal critico musicale Vincenzo Martorella.
 
Quest’ultimo, presente sul palco con l’editore Tommaso Sussarello, è stato intervistato da Pasquale Porcu, dopo che anche il sindaco Gianfranco Ganau, aveva espresso auguri e ringraziamenti all’Orchestra a nome della città. “Dal punto di vista economico metter su una big band è un paradosso” ha esordito Martorella presentando il volume che contiene anche un cd con dieci brani della OJS, cinque dei quali inediti oltre varie registrazioni realizzate in concerti dal vivo. 
 
Le grandi formazioni orchestrali erano nate e cresciute in condizioni economiche particolari, ricorda l'autore, citando casi di scuola come Varadero a Cuba o le grandi formazioni americane del secondo dopoguerra. Il segreto di OJS, tornando a Sassari, risiede proprio nella grande domanda di cultura, forte in città alla fine degli anni Ottanta. Quando anche il sindaco dell'epoca era un organizzatore dell'ARCI e la domanda di buona musica cresceva con l'arrivo in città di formazioni e artisti di caratura internazionale. La presenza del conservatorio Canepa e la prima cattedra di Jazz, favorirono una nuova estetica che si affrancava da quelle classiche di Mozart e Chopin, proponendo modelli diversi come Ellington. OJS è nel pensiero dell'autore una realtà che va ben oltre i confini di una portata culturale e supera gli stessi meriti artistici dei musicisti, tutt'altro che trascurabili.
 
Il volume ricalca l'idea di collettivo con la collaborazione della Porcu, definita “wonder socia” e le mille voci di grandi interpreti multietnici che hanno collaborato in questo ventennio alla crescita della jazz band. Rendendo così l'esperienza OJS davvero irripetibile proprio per la modalità di confronto con l'esterno e la voglia perseguita di allargare gli orizzonti musicali a tanti direttori orchestrali e musicisti diversi. Una costante del “dialogo” come architettura in una sorta continua di scambio. Che ha reso esageratamente vasto il repertorio della stessa, facendone proprio per questi motivi un unicum nell'universo orchestrale. C'è anche la musica nella lunga mattinata dell'OJS Pride. Soprattutto c'è la voce di Cinzia Tedesco, ottimo unisono alle musiche orchestrali arrangiate da Luigi Giannatempo e dirette dall'ottimo Giovanni Agostino Frassetto. Elegante e impeccabile, il giovane direttore non tradisce mai emozioni, neppure con la platea vuota. Quando prima degli ultimi accordi strumentali i colleghi e la vocalist improvvisano l'happy birthday per il suo 49esimo compleanno. 
 
L'omaggio a James Taylor trova nella voce della Tedesco l'unisono per una grande matinee jazzistica. Fiati avvolgenti, una notevole estensione vocale, per una timbrica calda e coinvolgente, accompagnano l'intera esibizione. Accompagnata da alcuni commenti della stessa singer che contestualizzano i brani interpretati, ricordando l'impegno sociale dell'autore statunitense. Apparentemente semplice e brillante nella sua melodia ma “così intenso quando parla di temi allegri, riferendosi a Rio - ricorda la Tedesco, - luogo ricco di contraddizioni”. L'autrice del progetto onlus “Ballata per i bimbi di Nassiriya” e partner di “Roma Jazz Ensamble” si supera in alcune personali visitazioni : “Fire an Rain” e “Mexico” su tutte. Un concerto che con l'aperitivo conclusivo brinda al ventennale e guarda con fiducia a nuovi traguardi.
JPEG - 727.1 Kb
Porcu e Martorella.

JPEG - 733.8 Kb
Cinzia Tedesco.

JPEG - 749.5 Kb

JPEG - 749.5 Kb

JPEG - 692.9 Kb
Con il direttore Frassetto.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares