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 Home page > Attualità > Cronaca > Oggi sciopero contro il Ddl Alfano

Oggi sciopero contro il Ddl Alfano

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere. Le disposizioni contenute nel "Decreto Alfano" sulle intercettazioni rientrano all’interno di questa offensiva.

Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell’obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.

Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.

I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c’è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.


La pluralità dell’informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.

Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.

Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E’ un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".

Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il logo banner.jpg

Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.

Commenti all'articolo

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.155) 14 luglio 2009 14:18

    Come al solito complimenti ad Agoravox per questa adesione necessaria e coraggiosa.
    Spero che la redazione per questa scelta avrà l’appoggio di tutti.
    Tanti saluti
    Gloria

  • Di paolo praolini (---.---.---.35) 14 luglio 2009 16:15

    Le intimidazioni non possono essere strumento democratico per l’indottrinamento popolare.
    Noi le rimandiamo al mittente.
    Fate sentire anche i vs commenti.

  • Di soloparolesparse (---.---.---.240) 14 luglio 2009 16:46
    soloparolesparse

    Impossibile non appoggiare la protesta contro un Decreto quantomeno anacronistico.
    C’è da discutere sulle forme che, se funzionano per i giornali (e probabilmente anche per i giornali partecipativi come questo) difficilmente funzionano anche per i blog.
    Il silenzio dei blog non spaventa nessuno... anzi, al limite può far piacere.
    Per questo io (ed altri blogger) abbiamo scelto di muoverci in maniera diversa ed oggi, invece di fare silenzio, urliamo il nostro no e la nostra voglia di libertà.
    Su Vita di un IO oggi 10 post di protesta.

  • Di aliena.doc (---.---.---.210) 19 luglio 2009 19:31

    anche se ormai il 14 luglio è passato credo valga sempre la pena di scrivere qualche cosa su questo argomento fondamentale.
    Come diceva qualcuno (mi si perdoni la citazione -non certo nostalgica) ma io... me ne frego.Cioè : anche se potrei essere incriminata per insulti e vilipendio di nani e ballerine, procedo così come mi detta il cuore. D’altra parte, scusate, se un Bossi si esprime senza ritegno a proposito della bandiera, e sarebbe troppo lungo l’ elenco degli insulti diretti e indiretti ai cittadini di Papi (coglioni ecc.), perché noi non potremmo dire quel che pensiamo liberamente?
    Io vedo sfogliando la rete che è pieno di blog e forum in cui al nostro amato silvio sono indirizzati aggettivi molto espliciti, che vanno da mafioso a bugiardo a psiconano (che grillo usa abitualmente) e tanti altri. Mi fermo perché altrimenti non me lo pubblicate! voglio dire questo: se papi dovesse far causa a tutti quelli che lo insultano ("buffone" ad es. lo si sente spesso, anche in pubblico, tra le ultime volte a Viareggio e Napoli)credo che non avrebbe più tempo per le varie Noemi ecc., figuriamoci per governare. Voglio dire: non succede niente!
    andate a vedere
    http://www.alllienaaa.splinder.com/
    (è il mio blog)
    hasta la vista

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