• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Off Shore: i milioni al largo del pirata bandana

Off Shore: i milioni al largo del pirata bandana

Le ville di Antigua rappresenterebbero una bella parabola di cosa abbia rappresentato, e rappresenti, per l’economia Italiana, l’opera di Silvio Berlusconi.

Il nostro paese deve la sua sopravvivenza, energetica prima di tutto, al lavoro di quegli imprenditori che, esportando nel mondo i propri prodotti, ci procurano il denaro per pagare le importazioni che ci sono necessarie.

Con questi imprenditori Silvio Berlusconi non ha nulla in comune: il risultato netto della sua opera è una continua fuga di capitali dall'Italia.

Mediaset, infatti, esporta pochissimo, quasi nulla, ed importa, dagli Stati Uniti principalmente, ma anche dal Sud America, moltissimo; nella sua storia non ha aggiunto assolutamente nulla alla ricchezza nazionale, ma ha succhiato denari al sistema economico italiano e li ha fatti arrivare altrove.

I successi imprenditoriali di cui Berlusconi mena vanto, e che i suoi sostenitori non mancano mai di ricordarci, hanno rappresentato, di fatto, un impoverimento per il paese: un fiume di denaro, duramente guadagnato dalle nostre imprese esportando mobili, cioccolatini o robot, è stato utilizzato in questi decenni per acquistare film, telefilm, o per pagare i diritti d'autore di programmi realizzati in Italia, ma ideati altrove.

Grazie a Silvio Berlusconi e alle sue imprese abbiamo scambiato automobili, scarpe e vestiti, per aria fritta.

Intendiamoci, capisco benissimo l'importanza dei prodotti culturali - qualche dubbio sull'utilità di "La ruota della fortuna" e di programmi analoghi però lo conservo -; quello che va rilevato è che di questi prodotti - si tratti di aria fritta o d'immortali capolavori poco importa - Mediaset ne importa caterve, ma non n’esporta quasi per nulla.

Esistono due categorie d'imprenditori.

Vi sono quelli, sicuri di sé e delle proprie capacità, che affrontano i mercati a viso aperto, sicuri di avere molto da dare e di poter sempre ricavarsi uno spazio in cui prosperare.

Ve ne sono altri che approfittano delle debolezze di un sistema economico per ricavarsi una nicchia, che difendono poi con le unghie e con i denti, fuori dal mercato ed al riparo dalla competizione.

Sono questi, innanzitutto, i signori delle bollette; chi riesce ad ottenere, in regime di sostanziale monopolio, la fornitura di un determinato servizio.

Il Berlusconi proprietario di Mediaset è, di fatto, un imprenditore di questo tipo e, per di più, a giudicare dallo stato dei suoi conti prima dell'ingresso in politica, neppure troppo bravo nel proprio lavoro.

Anche gli altri suoi successi imprenditoriali sono sempre avvenuti in nicchie del mercato protette, per la loro natura, dalla concorrenza internazionale: gli immobili per iniziare, le banche e le assicurazioni ora.

Non ha mai contribuito, il nostro eroe del lavoro, a produrre nulla che fosse esportabile; non è mai riuscito, vedi i risultati ottenuti nella grande distribuzione, a vincere dovendo affrontare a viso aperto, senza padrinaggi politici, la concorrenza.

Un imprenditore, dunque, di quelli che solo sfruttano le inefficienze del sistema, ma che non contribuiscono in alcun modo al progresso del Paese.

Le operazioni finanziarie che hanno portato alla costruzione delle case di Antigua, fa notare Il Giornale, sono perfettamente legali.

Sarà.

Silvio Berlusconi è però un uomo politico e la legalità del suo comportamento dovrebbe essere scontata. Che dire invece della moralità di quello che è avvenuto?

In epoca di crisi, il Presidente del Consiglio avrebbe preso 22 milioni di euro – scommetto solo un bruscolino rispetto alla caterva di denari che il nostro eroe tiene fuori d’Italia - e li ha portati fuori del Paese per un’operazione, la cementificazione di un tratto di costa caraibica, di nessuna utilità, che ha il solo scopo di costruire l’ennesimo monumento a se stesso del più piccolo, o quasi, degli italiani.

A proposito: che ridere quel metro e settanta dichiarato dalla sua carta d’identità quando, in realtà, è una decina di centimetri più basso; anche da questi particolari si capisce l'uomo o, come sarebbe meglio dire in questo caso, l'ometto.

22 Milioni di euro, 550 anni del costo del lavoro per un italiano medio – o, detto altrimenti, di che dar da lavorare a 550 italiani per un anno – sono stati portati all’estero da chi, evidentemente, dell’Italia e del suo governo non si fida.

Il cittadino Silvio Berlusconi, come lo chiama Il Giornale, avrà le sue buone ragioni: lui, il Presidente del Consiglio lo conosce benissimo e sa che, con uno così al governo, sull’Italia è meglio non puntare.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.248) 20 ottobre 2010 17:32

    Antigua è come S.Lucia: paesi in gray list e patria di Società off shore. Delle Società off shore è noto solo il Rappresentante/Procuratore. 1) Berlusconi ha acquistato (a prezzi di mercato) dalla Flat Point l’area di insediamento della sua villa-castello in Antigua. Questo dichiara l’Avv. svizzero C.Postizzi in qualità di maggior azionista della holding Kappomar che detiene la Flat Point. 2) Fini (per conto di AN) ha venduto una casa alla Società Printemps Ltd che l’ha ceduta alla Timara Ltd. L’Avv. vicentino R.Ellero dichiara che la casa di Montecarlo è di proprietà di un suo facoltoso cliente e non di G.Tulliani. Questo solo è dato sapere. La dichiarazione dell’uno (Postizzi) vale quanto la dichiarazione dell’altro (Ellero). Tutto il resto sono Riflessi e Riflessioni da riversare su soggetti sensibili all’imprinting mediatico ... 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares