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Obbligo di consumazione per chi vuole usare i bagni dei bar: arriva la sentenza del Tar
Tempi duri per i turisti che affrontano gli impervi territori italici. La crisi c’è per tutti e i gestori dei locali adesso potranno racimolare qualche extra attraverso la decisione del Tar della Toscana: i pubblici esercizi non sono tenuti a concedere l’utilizzo dei propri bagni a chi non consuma.
La sentenza fa giurisprudenza e quindi la decisione riguarda tutta la nostra penisola: così ad esempio se un qualsiasi turista, senza pensare alle tragiche conseguenze, tracanna troppa acqua mentre sta ammirando il Colosseo a Roma e viene beccato da un sommovimento vescicale dovrà correre ad uno dei bar relativamente vicino e consumare: un caffè (se gli va bene) un’altra bevanda (se gli dice male, perché in aree turistiche aumenta lo stimolo e si svuota il portafoglio).
La sentenza del Tar è partita dopo l’intervento della Confcommercio e del FIPE Imperia che avevano fatto emergere un parere forte a rigurdo dell’insussistenza dell’obbligo dei pubblici esercizi di consentire l’utilizzo dei propri bagni anche ai non avventori. Si dice soddisfatto il presidente provinciale di FIPE, Enrico Calvi: “Siamo molto contenti di questa sentenza, perfettamente in linea con quanto Confcommercio e FIPE sostengono da anni. Sicuramente ci servirà per aiutare a fare luce sulla situazione e rafforzare la nostra posizione".
Nella foto: da Repubblica arrivano notizie sulle prime iniziative in proposito. Il gestore di un locale ha ideato il bagno a gettoni: 50 centesimi per fare pipì. L’iniziativa proviene sempre da una delle località toscane, dove il titolare del bar Eby’s ha inaugurato nel suo locale la toilette a pagamento.
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