• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Obama vuole rinegoziare il Trattato di Start. Santa crisi

Obama vuole rinegoziare il Trattato di Start. Santa crisi

E’ una notizia di agenzia e quindi concedetemi la possibilità di errore. Ma se è vera, è la più bella notizia dalla cacciata degli americani dal Vietnam.

Obama vuole rinegoziare con la Russia il “Trattato Start” (sulla riduzione delle armi strategiche), firmato tra USA e URSS nel 1991 in scadenza il dicembre prossimo.

 

Obama, che Dio lo benedica, proporrà una riduzione dell’80% dell’arsenale atomico di USA e Russia per portare a solo mille testate, 500 a testa, il potenziale nucleare delle due superpotenze.

Se la cosa si farà sarà solo perché vi è una crisi economica mondiale che costringe a tagliare le spese militari, e bisogna riconoscere che né gli appelli alla razionalità, né le illusioni pacifiste, né i rituali e retorici appelli dei preti, sono mai serviti a nulla, mentre come sempre è l’economia che decide della pace e della guerra.

Se ciò avverrà benedirò la crisi, e spero che si aggravi, soprattutto per gli americani, che dovranno chiudere le 900 basi militari sparse in tutto il mondo e ritirare i soldati da Iraq e Afghanistan.

Quelli che desiderano che ciò avvenga e vogliono accelerare i tempi, si impegnino personalmente a non comprare per nessun motivo, merci americane.

I pacifisti con la Coca-Cola in mano sono farlocchi o buffoni.

 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.156) 7 febbraio 2009 16:35
    Damiano Mazzotti

    Si, è una bella notizia... Ma è molto riuttivo pensare che tutto il male di questo mondo venga dall’America... Prima di parlare bisognerebbe fare un’esame di coscienza... L’america non era e non è il governo Bush è lo ha dimostrato... Mentre l’Italia e da molti anni un paese di farabutti, di leccaculo e di smidollati, e molto probabilmente lo sarà ancora per molti anni...

    • Di paolo de gregorio (---.---.---.160) 7 febbraio 2009 17:35

      non ho scritto che tutto il male di questo mondo viene dall’America.
      Sostengo che solo la crisi dell’economia può liberarci dall’incubo delle armi atomiche e aggiungo che Obama sarebbe saggio a destinare al benessere del proprio paese le risorse che ora sono utilizzate per le armi offensive verso altri paesi (le armi per la difesa del proprio territorio,entro i confini USA, non sono in discussione),
      Destinare tali risorse e quelle relative alle basi militari all’estero (900 nel mondo) all’autosufficienza energetica con le rinnovabili, all’autosufficienza alimentare e alla copertura dell’assistenza sanitaria dei milioni di poveri attualmente esclusi,sarebbe una scelta giusta e razionale..
      Speriamo che faccia questa scelta. So benissimo quanto sia difficile e pericoloso per lui, per questo dico ,,,, che la crisi l’aiuti..... e solo una crisi profonda lo può fare. Ricordiamoci dell’esempio dell’URSS che con granai vuoti e arsenali pieni è andata in crisi profonda ed è stata costrretta ad abbandonare come ferri vecchi gli armamenti.

  • Di Lisa Clark (---.---.---.215) 10 giugno 2009 08:11

    Mi fa piacere che si riprenda questa notizia. E’ verissima, non nuova però.
    Durante la campagna (lunghissima) per le primarie, come coalizione globale per la messa al bando delle armi nucleari, abbiamo lavorato moltissimo per far includere ad Obama nel suo programma elettorale una nuova posizione sulle atomiche. Ci siamo riusciti, in parte. Dal programma di Obama: Farò dell’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari una priorità nella strategia militare degli USA.
    Gli abbiamo chiesto anche, entro la fine del 2009, il rinnovo del Trattato Start, la ratifica del CTBT, la ratificia della CPI, la trasparenza sugli smantellamenti di armi nucleari ritirate dagli arsenali in base a precedenti trattati sul disarmo, la ripresa dei negoziati della Conferenza sul Disarmo di Ginevra (bloccati da 13 anni, a causa di veti vari in particolare degli USA), ecc.
    Già il 1 aprile a Londra, nell’incontro riservato tra Medvedev e Obama a Londra, si sono impegnati a rinnovare lo Start in scadenza a dicembre e a rafforzare gli accordi detti "dei Presidenti" con vincoli sulla trasparenza e la non reversibilità delle dismissioni. Poi, Obama a Praga si è impegnato ancora.
    Scusate, se il mio commento è molto lungo, ma i dettagli sarebbero tanti. Ci tenevo, però, a dire che non è uno sviluppo che arriva dal nulla. Dietro ci sta una lunga storia di mobilitazione dei movimenti per la pace e il disarmo, che hanno finalmente trovato qualcuno che li ascolta ... anche se il percorso sarà lungo ... Anche il viaggio più lungo inizia con un primo passo.
    Un saluto di pace,
    Lisa Clark

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares