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Obama scrive pagine indelebili di Storia, l’Europa rimane a guardare

 

Il popolare presidente U.S.A scrive intense pagine di Storia aprendo pubblicamente ed apertamente all’Islam, o meglio al mondo musulmano, come già largamente annunciato. Questo è un cambiamento straordinario della politica estera U.S.A e come ormai commentato da molti osservatori un fatto del tutto nuovo del rapportarsi Statunitense con l’Islam.

Non mi dilungherò sullo strepitoso discorso di Obama fatto al Cairo, che oramai tutti conoscono, la mia unica impressione è che sia stato sincero e non condizionato, almeno non eccessivamente, dalla necessaria demagogia di circostanza, vista l’occasione.

Ciò che dovrebbe invece colpirci è come gli U.S.A siano stati capaci di rubare alla UE la scena dell’integrazione. Mentre Obama raccoglie successi a non finire ed un consenso internazionale quasi senza eguali, la UE sembra impotente o forse indifferente e distaccata ad un tema cardine come i rapporti tra popoli di diversa religione.

Non si dimentichi che nella UE vivono milioni di musulmani e che la Turchia è da tempo uno Stato candidato ad entrare nella UE stessa. Il suo ingresso è ritardato proprio per questioni a matrice religiosa.

Insomma gli USA proprio come l’Araba Fenice sembrano sapersi reinventare e sembrano pronti a riappropriarsi, o forse a tenere saldamente, del ruolo di prima potenza al mondo, la UE rimane invece sottotono ed inadeguata rispetto agli Storici e cruciali cambiamenti che si intravedono all’orizzonte.

In tal modo l’Europa rischia di perdere prestigio e rimanere schiacciata dal predominio di USA e Cina.

Ancora più cupa risulta, purtroppo, la posizione dell’Italia che appare fuori dal tempo e dalla Storia. Mentre Obama cerca di dar vita ad un mondo più vivibile ed integrato l’Italia si appresta ad emulare alcuni dei principi del vecchio apartheid Sudafricano, come l’istituzione di Autobus separati. 

Ancora una volta l’Italia rischia di perdere di vista il reale e di trasformarsi nella caricatura di una moderna repubblica democratica. 

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