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Obama il “pacificatore”, inizia la ripresa dei rapporti con Cuba?

 

L’Isola di Cuba fu strappata alla Spagna nel 1902  dagli USA e resa semi indipendente come protettorato. In seguito ci furono vari tentativi di rivolta da parte dei cubani per staccarsi definitivamente dal dominio USA, poiché l’ingerenza del dominatore era ritenuta oppressiva e inaccettabile. Nel 1933 Cuba iniziò a svincolarsi dagli USA ma gli Stati Uniti, preoccupati, riuscirono ad appoggiare un ambizioso militare cubano, Batista, che nel 1934 con un colpo di Stato riprese il potere e rimase “fedele” agli USA.

Nel 1958 Fidel Castro con l’appoggio iniziale di un centinaio di volontari, tra cui Ernesto Guevara, riuscì a prendere il potere ed a svincolarsi dall’invadente dominatore. Da allora il suo sistema politico semidittatoriale, instaurato con una vera e propria rivoluzione, e le relazioni tra Castro e URSS, durante la guerra fredda, hanno portato Cuba ed USA a divenire acerrimi nemici. Cuba è tuttora sottoposta a un pesante embargo e a forti restrizioni, l’embargo totale verso Cuba venne avviato nel lontano 1961.

Ora seppur questa spaccatura ideologica ha un’aria vagamente anacronistica purtroppo le relazioni tra USA e CUBA sono rimaste e rimangono molto tese.

In questo contesto il presidente Obama, come annunciato in campagna elettorale, ha intrapreso una lieve, ma indicativa, apertura nei confronti di Cuba e nello specifico ha annunciato misure volte a migliorare la possibilità di entrare ed uscire da Cuba per i Cubano-Americani ed un miglioramento sulla disponibilità di reti per la telefonia mobile che potranno essere fornite da compagnie USA.

Ora non è possibile valutare la portata di tali iniziative e di trarre conclusioni “definitive” da un’apertura che potrebbe essere puramente simbolica o una questione d’immagine, comunque è indiscutibile che Obama cerchi in qualche modo di sanare i contrasti di vecchia data con paesi come l’Iran e Cuba e questo non può essere recepito che come un segnale positivo dalla comunità internazionale.

È forse il momento di una nuova era anche per una Cuba post castrista. 

Commenti all'articolo

  • Di iva testa (---.---.---.10) 14 aprile 2009 14:43

    Non è la prima mossa controtendenza quella di Obama..Il neo eletto presidente degli Stati Uniti ha messo in agenda delle priorità inedite nella storia del suo grande paese. Cuba però rappresenta senz’altro una novità significativa e dotata di un forte valore simbolico nell’immaginario mondiale. La piccola isola caraibica è da decenni costretta all’embargo da parte degli Stati Uniti ma ha tenuto con forza ferma la barra e la popolazione che, pur stremata dalla povertà, mantiene un’orgoglio raro..Fidel Castro è vecchio, malato. Per anni ha guidato la sua gente con potere e senza cedimenti, fronteggiando l’embargo con vitalità. Il suo successore, forse raul, non ha lo stesso carisma. L’isola, senza la sua storica rivoluzione e senza Fidel, sarebbe , nel giro di breve tempo, un’altra cosa.. Obama ne è consapevole e si è infilato, con lucidità, in questo delicato momento..L’America pacificatrice è una buona cosa per tutti i democratici del mondo, a partire dai cubani..Iva testa

    • Di Francesco Rossolini (---.---.---.169) 14 aprile 2009 14:57

       Sicuramente gli USA guardano anche a CUBA come a un futuro mercato, comunque l’inversione di rotta attuata da Obama, almeno per quello che ci è dato sapere, è indiscutibilmente una buona cosa.

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