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 Home page > Attualità > Salute > Novartis: sentenza storica in India sui brevetti farmaceutici

Novartis: sentenza storica in India sui brevetti farmaceutici

Dopo 7 anni di battaglia legale tra Novartis produttrice del Glivec, farmaco anticancro a base di Imatinib, e le case indiane produttrici di farmaci generici a base dello stesso principio a basso costo, la Corte Suprema indiana ha emesso un verdetto di portata storica in materia di brevetti farmaceutici.

La Corte ha riconosciuto il diritto di produrre l'equivalente generico in quanto non ha ritenuto sufficiente la semplice variazione nella composizione della formulazione da parte di Novartis per giustificare il mantenimento del brevetto sull'Imatinib mesilato.

È altresì ovvio che questa sentenza non mette in discussione i diritti sulla sintesi di nuove molecole in India da parte delle case farmaceutiche, ma sancisce i limiti di interpretazione alla possibilità di estensione del brevetto.

In termini di salute pubblica e di economia del farmaco rappresenta un significativo dispositivo giurisprudenziale al fine di consentire la produzione di farmaci anticancro a basso costo in India, con risvolti economici ridotti sul sistema sanitario, al fine di poter assicurare possibilità di cure anche alle fasce più povere della popolazione.

Al di là del contesto in cui è maturata questa sentenza, la stessa potrebbe rappresentare una fonte feconda per l'apertura anche di altri paesi ad un'introduzione più ampia di farmaci generici che possa condurre ad una sensibile riduzione dei costi pubblici sull'attuazione delle terapie oncologiche e non solo.

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.1) 2 aprile 2013 23:45

    l’evento è importante e l’autore ha fatto benissimo a sottolinearlo.

    Però la suprema corte è una corte soltanto indiana e l’India ha un forte interesse economico in materia.
    Inoltre, la Corte ha soltanto respinto un ignobile sotterfugio della novartis (normalissimo per tutte le big pharma) : un atto coraggioso, ma dovuto.

    Il problema vero, grosso, che andrebbe affrontato a livello internazionale è invece ben altro.

    Accettato che il brevetto di un farmaco deve essere la giusta ricompensa della ricerca farmacologica che ha portato a quel farmaco e che -inevitabilmente- ha anche dispendiosamente studiato e valutato altri non-farmaci, si deve o no porre dei limiti allo sfruttamento di quel brevetto che pone barriere economiche all’uso di un fondamentale farmaco?

    Io ritengo di sì e lancerei una proposta: l’OMS dovrebbe poter acquistare a prezzo equo i brevetti di nuovi e importantissimi farmaci e cederne gratuitamnte la produzione.

    Utopia? non credo: quanto ci costano oggi le tante organizzazioni internazionali? non è che per caso lo si potrebbe fare già oggi risparmiando sui bilanci attuali? Non è che per caso esiste una "casta" di queste organizzazioni internazionali che si auto-mantiene e si auto-coopta?
    E se anche non ci fossero già tutti i soldi necessari, non è questo un ottimo argomento per ri-finanziare e ri-lanciare le poco utili Nazioni Unite?

    GeriSteve

    • Di (---.---.---.10) 3 aprile 2013 12:02

      le tue proposte appaiono molto interessanti e concrete, sono però frutto di un percorso condiviso tra stati che finanziano l’OMS e ciò richiede negoziazione, nel frattempo l’India ci ha indicato una strada giuridicamente solida per interpretare la validità dei brevetti

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