Non è facile essere scrittore in Azerbaigian (quando il governo offre una taglia per avere il tuo orecchio)

Assicurando la ricompensa di 10.000 manat (oltre 9.500 euro) a chiunque riuscirà nell'impresa di recapitargli l'orecchio dello scrittore Akram Aylisli, il politico azero Hafiz Haciyev e con lui la maggioranza politica dell'Azerbaigian dimostrano di non aver decisamente gradito l'ultimo romanzo dell'autore.
Pubblicato lo scorso anno, Daş Yuxular, "Sogni di pietra", racconta della violenta guerra del Nagorno Karabakh, che si svolse tra gennaio 1992 e maggio 1994 nel sud ovest dell'Azerbaigian - occupato dalla maggioranza etnica armena - provocando 30.000 morti e 1 milione di sfollati per entrambe le fazioni in conflitto. L'odio tra le parti, nonostante la debole tregua ufficiosa, continua ininterrotto e ogni anno si contano diverse decine di vittime nella regione, che resta massicciamente militarizzata.
Alla fine dell'ultimo anno di scontri, l'Azerbaigian perse circa un sesto del suo territorio, dopo l'autodichiarazione di indipendenza del Nagorno Karabakh, e la rabbia della privazione ancora infuoca gli animi della maggioranza degli azeri.
Akram Aylisli, nel suo libro, ha scelto però di raccontare le vicende dalla prospettiva "nemica", soffermandosi sugli orrori perpetrati dai suoi connazionali nei confronti del popolo armeno. Le affermazioni – riportate dal The Indipendent - di Ali Hasanov, braccio destro del presidente armeno Ilham Aliyev, la dicono lunga su quale sia lo spirito con il quale il governo azero ha appreso la notizia: "Se una persona non ha spirito nazionale, non può avere senso d'umanità. Il popolo azero deve provare un astio condiviso verso questo genere di individui".
E lo scrittore, a BBC News, dichiara: "Mi rendevo conto di ciò che stavo scrivendo. Dicono che ho offeso la nazione. Ma penso il contrario: credo di averla rimessa in luce".
E intanto, in tutto l'Azerbaigian, si allestiscono roghi nelle strade per bruciare le opere di uno dei più celebri scrittori nazionali. Murad Gassanly, leader progressista dell'opposizione azera, mette in guardia su come le manifestazioni oscurantiste siano largamente appoggiate dal governo, dato che la legge in casi normali proibisce le libere assemblee.
Destituito dagli onori di stato e privato della pensione presidenziale, escluso dall'Unione degli Scrittori Azeri e colpito da umiliazioni indirette (la moglie e il figlio Necef Naibov sono stati licenziati dai loro incarichi statali), l'autore settantacinquenne sta ricevendo all'estero numerosi segni di solidarietà in nome della libertà di espressione, e lo stesso Salman Rushdie, famoso per la fatwa che il governo iraniano emise contro di lui in seguito all'uscita del suo libro "I versetti satanici", si è mobilitato per sostenerlo e rendere il suo caso internazionalmente noto.
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