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 Home page > Attualità > Media > "Non è Francesco". La prima pagina de il Manifesto

"Non è Francesco". La prima pagina de il Manifesto

Nel 2005, la prima pagina per l'elezione di Benedetto XVI fu storica: "Il Pastore tedesco". Oggi, dopo la nomina dell'argentino Jorge Maria Bergoglio, il Manifesto torna alla carica.

"Non è Francesco", titola il quotidiano comunista fondato nel 1969, giocando sulle parole di una vecchia canzone di Lucio Battisti (anche lei, per coincidenza, del 1969, e che forse tanti giovani neppure conosceranno) e le polemiche nate già ieri sera, subito dopo l'annuncio, dei presunti rapporti del vescovo di Buenos Aires con la dittatura argentina di Jorge Rafael Videla. Rapporti che andranno indagati e verificati, ma che, se fossero veri, turberebbero la gioia di milioni di fedeli che ieri hanno acclamato il primo Papa sudamericano, ed il primo, nella storia della Chiesa, che dedica il suo pontificato a San Francesco D'Assisi.

Questa la descrizione dell'editoriale, dal sito del Manifesto

Alle 19.06, davanti a una piazza stracolma, la quinta fumata è bianca e annuncia l'elezione del nuovo papa, l'argentino Jorge Maria Bergoglio. È un'elezione di svolta e di primati: il primo gesuita, il primo del continente americano e il primo Francesco dei 266 pontefici della storia. Nella sua biografia le luci di una scelta di povertà e le ombre di un passato vicino alla destra peronista.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.44) 14 marzo 2013 13:56

    Sono semplicemene comunisti, della stessa natura di quelli della ex unione sovietica, a cui Giovanni Paolo II ha fatto assaporare il sapore della polvere infligendo loro la più rovinosa delle cadute.Non si sono più rialzati. 

    • Di (---.---.---.102) 14 marzo 2013 15:08

      Non mi sembra che l’articolo parli di questioni riferibili ad una ideologia politica in particolare ma riguarda il sospetto che l’attuale Papa Francesco abbia cooperato con un dittatura. Lei è in grado di smontare queste argomentazioni?

    • Di (---.---.---.150) 14 marzo 2013 17:27

      Se ci fosse stato qualcosa di serio sulla sua collaborazione con il regime sarebbe stato portato alla sbarra già da tempo (o ci si sarebbe provato con molta decisione) dato che in Argentina si sono svolti centinaia di processi per collaborazioni con il regime dei generali.
      Un ghiotto modo di screditarlo dato che non potendone dire male sulla povertà o sulle omissioni di controllo per i preti pedofili.
      Se non è stato perseguito è perché oltre ai si dice dei farisaici "perché non si è opposto al regime con più decisione" ( scritto da gente che non è certo andata in esilio durante lo stesso regime...) NON C’E’ ALTRO

    • Di (---.---.---.39) 14 marzo 2013 21:44

      Da quando vale la presunzione di colpevolezza? 

      Fino a prova contraria una persona è innocente. 
      Visto che qui di prove non ce ne sono, ma siamo a livello di pettegolezzi e malevoli "si dice", non c’è nulla da smentire. È il solito fango lanciato a prescindere, per screditare...
  • Di Renzo Riva (---.---.---.196) 17 marzo 2013 10:01
    Renzo Riva

    Coglioni si nasce.
    .
    Spesse volte, altri, lo diventano.
  • Di (---.---.---.201) 17 marzo 2013 11:23

    Più che a Francesco, lui somiglia, anzi è peggio, a Francisco Franco.

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