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 Home page > Tribuna Libera > Niente IVA sulle grandi opere: siamo sicuri che porterà benefici?

Niente IVA sulle grandi opere: siamo sicuri che porterà benefici?

Considerando l'avanzamento dei lavori delle infrastrutture strategiche in Italia, dal Ponte sullo Stretto all'autostrada Salerno-Reggio Calabria, chissà se con questo piano riusciremo mai a vedere qualche beneficio economico. Oppure è un altro regalo per costruttori e criminalità organizzata?

La nuova trovata che dovrebbe aiutare il Paese a creare valore aggiunto, e quindi ad uscire dalla recessione, è la defiscalizzazione sulle Grandi Opere; niente Iva per i progetti infrastrutturali, con uno sgravio che vale circa 50 miliardi di euro, diluiti nell’arco di un decennio.

Annunciato con grande ottimismo dal responsabile delle Infrastrutture, il viceministro Mario Ciaccia, al Meeting di Rimini, e ben visto dal presidente di Confindustria Squinzi, secondo le (più rosee) stime questo sgravio potrebbe valere 5-6 punti di Pil fino al 2020. Il tutto verrà discusso venerdì nel Consiglio dei Ministri.

Inizio a porre qualche domanda. Ma davvero le Grandi Opere sono necessarie per lo sviluppo del nostro Paese? Non sarebbe meglio destinare risorse, molto inferiori, ad infrastrutture digitali come la banda larga? Poi, voglio ricordare che stiamo aspettando l’agenda digitale da diversi mesi, e siamo già in ritardo di un paio di mesi dalla prima originale “uscita”, programmata per la fine di giugno.

E quali grandi opere finanzieremo poi? La società “ponte sullo Stretto” continua a chiedere finanziamenti allo Stato, pur essendo stata dichiarata non prioritaria. L’A3, meglio conosciuta come Salerno-Reggio Calabria è ancora un cantiere a cielo aperto dopo anni ed anni di rinvii della fine dei lavori. Ancora, la Tav in Val di Susa, un altro progetto faraonico che non tiene conto dell’esistente, ma punta a costruire l’impossibile!

Considerato il “per niente ottimo” passato che vede la costruzione delle Grandi Opere andare in fumo per la scarsità di risorse, per le troppe risorse sottratte dalla criminalità, per la troppa burocrazia e a causa di una visione poco realistica e razionale dei governanti di turno, se queste opere nel corso degli anni non andranno a buon fine, le finanze pubbliche non vedranno i benefici attesi e nel frattempo avremmo fatto un altro regalo ai costruttori, alle varie mafie, ed avremo venduto altri pezzi di suolo pubblico al “miglior offerente”.

Con tutto il rispetto, credo realisticamente che nel Cdm di domani si possa parlare di tanto altro. Con tanta razionalità e senza inutili promesse che, sappiamo in partenza, non si avvereranno.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.53) 23 agosto 2012 18:36

    Fiscal cliff >

    Monti vede avvicinarsi per l’Italia l’uscita dalla crisi.
    Intanto in America si dibatte sugli effetti del cosiddetto “fiscal cliff” (dirupo fiscale).
    Quella infausta combinazione di tagli alla spesa pubblica e, insieme, di aumento tasse e di riduzione agevolazioni che si traduce in una massiva doppia sottrazione di denaro alla economia.
    Formula praticata dal Presidente Hoover ai tempi della Grande Depressione.
    Una “ricetta” che si rivelò efficace nell’aggiustare i conti pubblici a scapito del tessuto socio-economico del paese.

    Fino ad oggi da Monti abbiamo conosciuto solo “rigore e austerità”.
    Il Debito sfiora i 2000 miliardi ed il Pil ha già perso 2,5 punti.
    A breve scopriremo la “concreta” portata degli “interventi” che i suoi “tecnici” hanno da tempo studiato per invertire il corso della crisi puntando su infrastrutture, imprese, lavoro, consumi, ecc..

    Resta un auspicio.
    Non ritrovarci, di fatto, a subire il carico di altre misure anti-spread e di “quadratura” del bilancio.
    Per evitare i rischi del fiscal cliff non bastano i pronostici “artefatti” di un Dossier Arroganza

  • Di Francesco Finucci (---.---.---.6) 26 agosto 2012 19:17
    Francesco Finucci

    Vorrei tanto sapere se hanno tolto quell’oscenità di legge per cui alla protezione civile sono affidate anche le grandi opere. Giusto per sapere quanto vogliamo farci del male

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