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Nella famiglia cristiana il “profumo” per custodire assieme il creato

Nel messaggio della Chiesa Cattolica per la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a settembre, educare alla custodia del creato per intrecciare sussidiarietà e solidarietà e costruire solide forme di bene comune. 

Costruire e custodire le risorse e anche la famiglia, è questo in sintesi il messaggio volto alla costruzione del bene comune. A tutti noi sta la sapienza di scegliere il modo giusto di fare e il primo luogo ove imparare è la famiglia. Imparare a imparare e “impastare” con amore la vita fino a farla lievitare con opere di bene, guardare e stupirsi, riuscire ad ammirare l’uomo nella sua diversità, è il messaggio lanciato per annunciare la 47ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si svolgerà dal 12 al 15 settembre 2013 a Torino che avrà come tema: “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”.

Nella famiglia vi è la definizione di “scuola di umanità più completa e più ricca”, fondamento della società per l’incontro delle diverse generazioni che si aiutano reciprocamente a raggiungere una “saggezza umana più completa e a comporre i diritti della persona con le altre esigenze nella vita sociale”. Custodire il creato per far crescere il mondo con responsabilità e trasformarlo in luogo abitabile per tutti significa “coltivare e custodire” comprendendo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato e i rapporti umani.

Secondo i Vescovi e la Chiesa romana sono tre le prospettive da sviluppare nelle nostre comunità: gratuità, reciprocità e riparazione del male. Per la famiglia il dono è il suo compito e la sua missione nel mondo, è il suo volto e la sua identità. In questo modo si rendono autentiche le relazioni e ci sarà libertà nelle relazioni con persone e cose. Condivisione, cura della casa, la parsimonia nell’uso delle risorse disponibili, l’impegno sul territorio espresso in forma di dono e svolto in una visione che non sia “utilitaristica dell’esistenza” sono fondamentali.

All’interno della famiglia s’impara il rispetto, e in “comunione reciproca" nelle relazioni umane si scorge una fonte di ricchezza nella diversità degli individui. Per la Chiesa romana l’unità nella differenza e il riconoscersi reciproco dono per l’altro permettono di costruire il tessuto vitale di relazioni positive. Attraverso il perdonare, donarsi, amarsi, prediligere la verità, custodire e rispettare l’ecologia umana e sociale e ambientale s’impara a condividere l’impegno a riparare i danni prodotti dall’egoismo personale e dall’insensibilità collettiva, rifiutando la violenza e portando avanti logiche di pace.

Come “famiglia di famiglie“ riuscire a condurre assieme un impegno di questo genere richiede serietà e tenacia e la Chiesa punta molto sulla famiglia per scardinare l’individualismo e fare aprire gli occhi di tutti su chi è in difficoltà e sul territorio violato. I Vescovi affidano a un messaggio composito l’idea della Chiesa per la famiglia che non perde, inoltre, il “profumo della domenica” capace di rendere più vivo l’odore e il valore della gratuità e della fraternità che si porta a casa e anche nel sociale a beneficio di tutti.

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