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Napolitano da Basescu per il sistema antimissilistico Nato in Romania

La visita succede al recente summit intergovernativo tra gli esecutivi dei due Paesi che ha notevolmente contribuito a stemperare le tensioni preesistenti ed all’indomani della visita del Presidente Basescu negli Stati Uniti d’America.

Si svolgerà a partire da domani, per concludersi venerdì sera, un’importante visita di Stato che il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano compirà in Romania.

E’ la prima volta da quando la Nazione danubiana fa parte dell’Unione europea che la suprema Magistratura del nostro Paese si reca a Bucarest. Domani Napolitano incontrerà il suo omologo romeno Traian Basescu, che però in confronto, essendo la Romania una Repubblica semi-presidenziale, assomma nella sua persona maggiori poteri decisionali ed esecutivi, a Palazzo Cotroceni, il Quirinale del Paese neo-comunitario, nonché in Parlamento i Presidenti di Camera e Senato Roberta Anastase e Mircea Geoana.

E’ una visita che finalmente, dopo anni di tensione e nonostante qualche mass-media abbia cercato di contribuire a far alzare la febbre dei rapporti bilaterali, si svolge in un clima sereno e costruttivo scevro da polemiche. A rasserenare i rapporti italo-romeni ha comunque contribuito non indifferentemente il recente incontro inter-governativo tra i massimi esponenti di Governo delle due Nazioni tenutosi nel maggio scorso sempre a Bucarest.

In quel vertice il Premier italiano Silvio Berlusconi ebbe a dire che “i problemi del passato tra le due Comunità nazionali possono dirsi sepolti” ed ebbe parole di ammirazione per la decisione con la quale il governo Boc, di centro, affrontò l’anno scorso a Bucarest la grave crisi economica globale, quasi preannunciando alcune delle dure misure d’austerità introdotte a Roma dall’approvanda Finanziaria italiana. A quella missione ovviamente partecipò il Ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, che domani parimenti accompagnerà Napolitano.

La visita di Stato italiana, tra Italia e Romania esiste un accordo di parternariato strategico risalente al 2008, avviene all’indomani della visita di Stato che il Presidente romeno Traian Basescu ha compiuto negli Stati Uniti d’America ove alla Casa Bianca ha incontrato Barack Obama. Mentre i due vertici di Stati Uniti e Romania si incontravano, al Pentagono il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ed il Ministro degli Esteri di Bucarest Teodor Baconschi siglavano il tanto sospirato accordo per il dispiegamento del sistema di difesa anti-missilistico della Nato.

Tale sistema di difesa militare verrà dispiegato nella pianura valacca non molto distante dalla capitale Bucarest: è uno strumento essenziale per la sicurezza dei paesi della Nato, patto di cui sono membri sia l’Italia che la Romania. E’ finalizzato a scongiurare qualsiasi pericolo per l’integrità territoriale dell’Occidente proveniente dal bellicoso Medio-Oriente specialmente ora che la Turchia, ed il suo Primo ministro l’islamico moderato Erdogan, si è messa in testa di perseguire una politica da media potenza regionale in via del tutto autonoma dai consigli statunitensi, rompendo molte relazioni con Israele, grande amico della Romania, pur continuando a rimanere all’interno del Patto atlantico ed anelando all’ingresso nell’Unione europea, ingresso oggi congelato.

L’accordo americano-statunitense, che tanto non piace alla Russia della coppia Medvedev–Putin, è stato salutato con soddisfazione dai vertici della Nato tanto che il suo Segretario generale Rasmussen ha dichiarato: "Accolgo favorevolmente la firma di un accordo sotto il quale gli Stati Uniti schiereranno intercettori antimissilistici in Romania. Lo schieramento di questi intercettori difensivi sarà un elemento importante della capacità di difesa missilistica Nato, che era stato concordato al summit di Lisbona del Novembre 2010. Gli intercettori in Romania contribuiranno significativamente alla capacità Nato di fornire protezione al suo territorio europeo, alle popolazioni e alle forze contro la crescente minaccia posta dalla proliferazione dei missili balistici”.

Di ciò si parlerà nei colloqui tra Napolitano e Frattini, da una parte, ed i romeni dall’altra. A Cotroceni si discuterà pure del desiderio di Bucarest di entrare quanto prima a far parte dello spazio Schengen: l’ingresso della Romania è per ora congelato per l’opposizione di Francia, Olanda e Germania ma è visto con favore dal governo italiano ed in special modo dal suo Premier Silvio Berlusconi. I governanti romeni chiederanno all’Italia di svolgere in pieno tutta la sua “moral suasion”, propria di una Nazione fondatrice dell’Unione, presso i governi recalcitranti.

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