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Movimento dei forconi: giù le mani dai movimenti popolari

Enorme, triste, dolorosissima per perdite di vite umane e rischi ambientali la tragedia del naufragio della nave da crociera Costa Concordia, partita la sera del 13 gennaio scorso da Civitavecchia e naufragata nella notte del 14 sugli scogli dell’Isola del Giglio, in Toscana.

Da allora, però, tutti i media televisivi e della carta stampata non hanno fatto altro che parlarne a tutte le ore del giorno e della notte, in una maniera davvero eccessiva e pure stomachevole, come se nel frattempo in Italia non fosse più successo nient’altro degno di nota.

Importava solo parlare maniacalmente di capitani coraggiosi e di capitani conigli. Anzi no. per la precisione, si parlava e si continua a parlare pure, quasi con la stessa morbosità, del piano di liberalizzazioni del governo Monti, come se qualche taxi e farmacia in più fossero la panacea per il problema dello sviluppo economico in Italia.

In realtà, dalla notte di lunedì 16 gennaio in Sicilia sta succedendo un 48; eppure i più importanti media nazionali per i primi giorni non ne hanno fatto nemmeno cenno, tranne qualche eccezione, e ora che il 48 è dilagato uscendo anche dai confini regionali, quindi non potendo più tacerlo, gli dedicano appena qualche minuto, sempre a parte qualche eccezione che interpreta il ruolo dell’informazione come una missione al servizio della cittadinanza intera, e non come un servizio da rendere a solo una parte, qualsivoglia che sia.

Dal 16 gennaio, infatti, il Movimento dei Forconi, nato da qualche tempo in Sicilia, ha predisposto dei blocchi stradali in ogni parte dell’Isola a cui stanno partecipando agricoltori, allevatori, pescatori, autotrasportatori, commercianti, semplici cittadini e studenti, accomunati tutti dalla nausea nei confronti di una classe politica che li ha già ridotti sul lastrico e ne ha compromesso gravemente il futuro, di cui auspicano il completo azzeramento per poter riscrivere la storia siciliana più dignitosamente.

Ciò che maggiormente si chiede come prima misura urgentissima è la riduzione delle accise sui carburanti, il cui prezzo ormai insostenibile ha messo in ginocchio la già disastrata economia siciliana. Fra l’altro è ancor più alto che nel resto d’Italia; a Lampedusa ad esempio la benzina è già oltre i 2 €. La beffa poi, oltre al danno, è che il 44 % del petrolio italiano viene raffinato in Sicilia.

Ora molti distributori hanno esaurito le scorte di carburante, nei supermercati gli scaffali sono semivuoti, cominciano a scarseggiare molti beni di prima necessità, ma il governo italiano sembra insensibile a tanto caos, e procede spedito negli incontri londinesi per soddisfare interamente le richieste molto impopolari dell’Europa e riacquistare quella credibilità internazionale necessaria per attirare compratori di debito pubblico il quale viste le manovre repressive e, dunque, senza possibilità alcuna di sviluppo e un adeguato aumento del Pil, crescerà inesorabilmente in un circolo vizioso che avrà fine solo col definitivo default italiano.

Venerdì 20 gennaio, anche a Canicattì gli studenti dei due Licei e dell’Istituto Tecnico e Commerciale si sono uniti alle istanze del Movimento dei Forconi, manifestando per il Corso principale della città, il Viale Regina Margherita.

Intorno alle 10.30 il corteo, preceduto da un l’Apino con sopra due striscioni avvicendatisi con le scritte “Monti e la benzina ci portò alla rovina”, e “Attento Monti: l’Italia non è la Concordia, è partito dalla Villa Comunale fino a raggiungere lo spiazzo antistante la Chiesa di San Diego per far sentire anche la loro voce di giovani privati della speranza d’un futuro, i cui padri si sono già visti negare di fatto un presente dignitoso, con salari e stipendi con sempre meno potere di acquist e con un comparto agricolo in via di estinzione per una città che grazie agli ottimi vigneti di Uva Italia, negli anni novanta fu annoverata fra i 100 Comuni più ricchi d’Italia.

A proposito delle tante manifestazioni che si stanno susseguendo da diversi giorni in molti comuni siciliani, c’è da dire che da alcuni giorni il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello denuncia infiltrazioni mafiose. Allarme fra l’altro ritenuto giustificato dal Procuratore Capo di Palermo Francesco Messineo; così i leader del Movimento dei Forconi incitano Lo Bello ad indicare nomi e cognomi, perché non ci stanno affatto a venire strumentalizzati da chi vuole cavalcare l’onda d’una protesta nata nel popolo per il popolo.

I forconi sono, ed erano, nobili strumenti di lavoro, che in passato venivano usati, per necessità, anche come armi per rivendicare quei diritti elementari negati dallo strapotere dei nobili e degli sgherri che gli orbitavano intorno. Il simbolismo oggi è perfetto. Movimenti come Forza d’Urto, nelle cui retrovie si agitano esponenti di estrema destra come il movimento Forza Nuova però, che si mischiano nella protesta rivendicando per il popolo diritti che ideologicamente non gli apparterrebbero poi molto, puzza un tantino.

E se dietro ci fossero i soliti gattopardi che storicamente della Sicilia e dei siciliani se ne sono fregati una beata mi…? Il dubbio nasce spontaneo, dato che le amministrative in molti comuni siciliani sono alle porte.

Il Movimento dei Forconi rivendica, molto giustamente, molto opportunamente, il suo carattere di movimento apolitico e apartitico, poiché le difficoltà economiche, se non la fame, non hanno alcun colore ideologico; solo la fame si dice che è nera. C’è pure da dire però che un tempo (oggi non si capisce bene) erano i partiti di sinistra a soddisfare le istanze del popolo, che in Sicilia comunque, subito dopo Portella delle Ginestre, hanno avuto sempre un consenso insufficiente.

La Dc in Sicilia ha potuto regnare incontrastata per decenni, grazie a una politica clientelare ancora radicatissima nella cultura di votanti e votati, facendo leva sui bisogni elementari della gente, mai definitivamente risolti proprio per perpetuare tale prassi e potersi così autoperpetuare politicamente. Ancora oggi sembra che si voglia fare facile leva su questa cultura, dato che i bisogni sono rimasti immutati e oggi semmai sono ancor più inaspriti dalla crisi economica mondiale.

Si spera che in questa nuova fase storica di maggiore consapevolezza popolare, i trasformismi dell’ultima ora, i gattopardismi spericolati, vengano individuati sul nascere e interpretati dalla gente soltanto come tali. Dubito che gli antiequitalia come Zamparini, come del resto gli aspiranti salvaitalia come i Montezemolo e i Della Valle più a nord, possano sentire intimamente le difficoltà di non arrivare alla fine del mese, o di non sapere nemmeno come cominciarlo.

O che riescano a percepire, ma a livello epidermico, la frustrante disperazione di chi ormai sa di dover lavorare (chi ne ha la fortuna fra l’altro) per un tozzo di pane e per pagare solo rate di bollette da tempo scadute e molti farmaci. Magari lo sanno intellettualmente. Anzi, di sicuro intellettualmente conoscono i problemi della gente, e quindi probabilmente cercano di cavalcarli, strumentalizzarli, per prendere il potere con promesse populiste e poi non mantenerle, poiché il vero fine era salvare se stessi;

come fece un loro predecessore ignominiosamente caduto il dodici novembre scorso sotto le mazzate dello spread, ma che ancora ha ampi margini di manovra in Parlamento. Sì, certo, anche questi movimenti popolari hanno nel dna un profondo, radicato conflitto d’interessi: l’interesse, il bisogno, l’urgenza della sopravvivenza. Gli altri invece sembrano soltanto in coda per il dopo Berlusconi e il dopo Monti.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.81) 24 gennaio 2012 11:06

    articolo che solleva problemi reali ma aumenta la confusione di una situazione confusa

    • Di (---.---.---.187) 24 gennaio 2012 16:58

      Se sollevare problemi reali significa aumentare la confusione, non lo temo, anzi, ne ho sollevate e continuerò a sollevarne a bizzeffe: l’importante è sollevarli dal putridume in cui restano relegati per pigrizia intellettuale o chissà che cos’altro! Anche se non capisco dove sarebbe la confusione: potrebbe essere più chiaro, meno vago? Sarei felice di chiarire i punti poco chiari, sono disponibile a qualsiasi confronto. Altrimenti anche lei aggiunge o aggiungerebbe confusione a confusione.

      Angelo Lo Verme

  • Di Geri Steve (---.---.---.81) 24 gennaio 2012 18:24

    I confronti val la pena di farli quando si ha un’opinione contrapposta su un punto.

    In quest’articolo si toccano tanti punti, dalla Concordia ai gattopardi, ma non se ne mette a fuoco neanche uno. Io non ho opinioni contrapposte, dico che su tanti punti non si capisce cosa si voglia dire, quale tesi si voglia sostenere.

    Sullo stesso argomento, qui su agoravox, c’e’ un articolo di Orsatti che, condivisibile o no, ha invece il pregio della chiarezza. Malgrado cio’, il dibattito non e’ interessante perche’ non sono affatto chiare le posizioni di chi lo contesta.

    L’illuminismo dovrebbe averci insegnato che e’ inutile scannarsi su un argomento se prima non si chiarisce la propria posizione e non si capisce quella degli interlocutori.

    I talk show televisivi hanno sostanzialmente distrutto questo patrimonio illuminista e hanno convinto la gente che sia normale dibattere senza capire le tesi dell’avversario e, magari, neanche le proprie.

  • Di (---.---.---.229) 25 gennaio 2012 09:07

    Beh, caro sig. Steve, non è detto che nel fornire un’informazione si debba sostenere una tesi, o stare necessariamente da una parte. Fare informazione, piccola o alta che sia, è, o dovrebbe essere, essenzialmente un servizio reso alla verità, quindi alla cittadinanza, quindi alla democrazia.
    Comunque, non credo che chi legge il mio articolo o tutti gli altri da me scritti, non possa evincere chiaramente, senza confusioni, da che parte sto; cosa o condizione, ripeto, ad ogni modo non necessaria.
    Il Movimento dei Forconi è qualcosa che sta "sollevando", per citare una sua parola, molteplici problemi che sono sempre stati sotto gli occhi di tutti ma che certa informazione fin troppo di parte tenta di oscurare semplicemente non parlandone e gettandoci fumo negli occhi dalle tv o giornali con notizie di distrazione di massa, per dirla alla Guzzanti, scassandoci i cosiddetti cabasisi per giorni con la storia della Concordia (con tutto il rispetto per i morti), o con le liberalizzazioni (che panacea!). Poi parlo del rischio più che reale di infiltrazioni in seno al movimento popolare, di gattopardi o trasformisti o opportunisti dell’ultima ora, il cui unico interesse sembra essere il potere, non risolvere i problemi del popolo. Purtroppo ne abbiamo un’esperienza quasi atavica!
    Questo è il sunto del mio articolo. Non so, più chiaro di così! Non è che potevo mettere a fuoco tutto in un articolo di due pagine; avrei dovuto scrivere un saggio, che a suo tempo comunque scrissi per mettere a fuoco tanti mali della Sicilia. "La mafia, la Sicilia e Leonardo Sciascia" il titolo, credo abbastanza eloquente!
    Dell’illuminismo sono stato sempre e continuo ad essere uno strenuo sostenitore. Per i talk show, ognuno si sceglie quello più consono al proprio grado di comprensione. Io ascolto con molto interesse "Servizio Pubblico" di Santoro, e, prima di essere trombato dalla RAI, tanto per citare un organo d’informazione, "Anno Zero".
    Angelo Lo Verme

    • Di (---.---.---.28) 29 gennaio 2012 14:01

      caro sig lo verme, se non si sotiene una tesi o un argomento si parla per non dire nulla, facendo casomai discorsi accorati che parlano al cuore, ma che non informano per nulla, come quelli dei difensori a spada tratta dei coamionisti, cronicamente a corto di argomenti, ma pieni della retorica del debole e del potente che effettivamente rende tutto poco comprensibile, dato che non parla di fatti reali, ma di personaggi ancestrali come il contadino e di altre mitologie del genere

  • Di (---.---.---.93) 29 gennaio 2012 18:18

    Gentile sig. steve, la pensi come vuole, io ho cercato di farle capire la mia "tesi", o punto di vista o lo chiami come vuole; e pure da che parte sto, e che, inoltre, sono solo per la verità delle cose e dei fatti. Penso quindi di avere fornito dei fatti, fatto informazione, come in tanti altri miei articoli. Lei, mi par di capire, confonde l’informazione seria con lo schierarsi in toto con la notizia, che a questo punto sarebbe quella che le fa più comodo. Quanti giornali ci sono in Italia che adottano questo sistema! Vada a leggersi questi quindi. Non capisco, e francamente non voglio capire, qual è la sua "idea" di informazione, e se vi crede, come io credo alla mia idea di informazione, ci provi pure, nessuno glielo proibisce!!!

    • Di (---.---.---.28) 30 gennaio 2012 10:39

      schierarsi contro i mafiosi non mi sembra una scelta politica, ma una scelata dettata dal biuon senso e dalla costituzione italiana. e sfido il sig lo verme a definire l’articolo di orsetta ideologico, dato che a me è sembrato uno dei più densi di informazioni sull’arogmento. la chiarezza nasce dal fatto che un giornalista abbia il coraggio di prendere posizione, senza lasciare le frasi morte a metà riferendo il parere dell’uno e il parere dell’altro, senza portare i dati che di solito fanno si che un parere sia più credibile di un’altro. per il resto il suo è sempre un articolo molto migliore di quello di spinetta, che parla solo alle passioni senza conivoglere in minima parte il cervello del lettore, solo che un pò più di coraggio non avrebbe fatto male. ma capisco che parlare male di certe categorie in italia non è molto facile

  • Di (---.---.---.181) 30 gennaio 2012 11:30

    Senta sig. steve, lei di me non ha capito proprio niente, ed è inutile che tenti ancora di farle comprendere le mie posizioni, che io, e molti altri credo, ho molto ma molto chiare. Non mi venga a parlare di coraggio, se prima non si va a leggere tutto quello che ho scritto, anche se non sono un giornalista professionista né uno scrittore affermato. Non lascio e non ho mai lasciato a metà le frasi, solo che penso totalmente con la mia testa, e dico e scrivo quello che percepisco sia la verità. Io non mi schiero nemmeno col Padreterno, se il suo atteggiamento non mi è chiaro. Mi scusi, mi perdoni se le dà fastidio, ma io, ripeto, le cose le voglio capire con la mia testa. Credo che non sia affatto improbabile che mafia e pseudo potenziali partiti tentino di strumentalizzare un movimento popolare; del resto anche il Proc. Capo di PA Messineo lo ritiene possibile, e chi sa faccia i nomi, come sollecita il leader del Mov. dei Forconi . 

    Io credo pure che proprio lei abbia bisogno di andare a ripassarsi le lezioni degli illuministi (badi, è il mio modesto parere!), poiché non riesco più a seguirla quando dice che in Italia non è facile parlare di certe categorie. Che vuole dire? Comunque, non ho letto l’art. di Orsetta, mi scusi, non so nemmeno chi sia. Non dica banalità, cose scontate: certo che schierarsi contro la mafia non è una scelta politica, ma nemmeno, se vuole il mio parere, di solo buon senso, che lascia comunque immaginare a un qualche peloso interesse soltanto; no, è soltanto e unicamente una scelta di valori, di chi si schiera per l’onestà e la legalità e chi dall’altra.
    Angelo Lo Verme
  • Di (---.---.---.28) 30 gennaio 2012 12:06

    l’articolo di orsatti sta sempre in questo sito;
    vedo peraltro che continua ad insistere con questa cosa dei nomi. eppure nell’articolo di orsatti un paio di nomi ci sono. la invito ad informarsi meglio, quindi, piuttosto che assolvere d’ufficio il movimento dei forconi lasciando intendere che lobello è impazzito e la mafia in sicilia non esiste

  • Di (---.---.---.181) 30 gennaio 2012 12:41

    La invito, se vuole, a rileggersi il mio articolo. Lei ha una tale confusione in testa... Io avrei detto che Lo Bello è impazzito? Ma se poco fa ho sostenuto proprio la possibilità di infiltrazioni! Non sono io comunque che deve condannare o assolvere, non sono un giudice, e non mi carichi di responsabilità che non ho. Se ci sono dei nomi, che la giustizia faccia il suo corso, ma per favore, non mi metta in bocca cose che non ho detto!! Io avrei detto che la mafia in Sicilia non esiste? Ma lei straparla! E’ proprio un presuntuoso confusionario, non so se in buona o cattiva fede!

    Detto ciò, non ho più niente da dirle, se non che deve fare un po’ di chiarezza dentro di lei! Basta. Non spreco più il mio tempo con questi suoi commenti senza capo né coda! E punto. 
    Angelo Lo Verme
  • Di (---.---.---.28) 30 gennaio 2012 15:22

    fatto sta che la dichiarazione di lobello è stata inserita da lei in un panino: dato che è stata preceduta e seguita da dichiarazioni dell’opposta fazione, e sembra quindi un inutile delazione fatta da uno che non è nemmeno in grado di "trovare i nomi". se permette dissento da questo modo di trattare le notizie. ma mi rendo conto che non me la dovrei prednere con lei, dato che in confronto alle pessime prove di giornalismo a cui sto assistendo in questi giorni il suo articolo è pure un buon articolo. al massimo mi sono lamentato per quello che lei non dice, e ho infatti usato la forumula "lasciare intendere", ma mi rendo conto che certi argomenti in italia sono difficli da trattare, come ho già detto, non solo per la mafia e per rischi di querele, ma anche perchè il pubblico italiano è degenerato.

  • Di (---.---.---.12) 30 gennaio 2012 20:18

    Guardi, proprio perché non mi piace lasciare le cose a metà, le rispondo, ma solo per l’ultima volta. Io di solito i panini li mangio. A parte la battuta, è veramente assurdo quello che afferma. Io non ho mai pianificato "un panino", è un metodo che non mi appartiene, mi creda. Io ho scritto: 

    " A proposito delle tante manifestazioni che si stanno susseguendo da diversi giorni in molti comuni siciliani, c’è da dire che da alcuni giorni il presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello denuncia infiltrazioni mafiose. Allarme fra l’altro ritenuto giustificato dal Procuratore Capo di Palermo Francesco Messineo; così i leader del Movimento dei Forconi incitano Lo Bello ad indicare nomi e cognomi, perché non ci stanno affatto a venire strumentalizzati da chi vuole cavalcare l’onda d’una protesta nata nel popolo per il popolo."
    E’ un panino? Al prosciutto forse?
    Si trattava di un semplice articolo, non di un saggio.
    Basta!
    Saluti da Angelo Lo Verme.
  • Di (---.---.---.28) 30 gennaio 2012 21:47

    sono d’accordo anch’io, è inutile perdersi in sfumature, e ho già detto che il quadro della situazione in fondo è onesto, forse le mie pretese sono eccessive e spesso lo sono anche i miei dubbi. al massimo la lettura dei miei commenti potrà attestarle che ancora c’è qualche lettore che si preoccupa della mafia, forse troppo, ma sempre meglio che niente

  • Di (---.---.---.30) 31 gennaio 2012 14:42

    Certo sig. Steve, e in ogni caso stavamo manifestano i nostri rispettivi punti di vista in maniera civile, che è quello che più conta. Non ho ben capito bene il suo, ma poco importa.

    Riguardo alla mafia, per fortuna siamo in molti a preoccuparci, data l’influenza che essa esercita in ogni campo, e di riflesso nella società, e io, nel mio piccolo, ho voluto dare il mio piccolo contributo per rendere il triste fenomeno un tantino più cosciente al lettore. Nel 2006, infatti, pubblicai il saggio "La mafia, la Sicilia e Leonardo Sciascia", che ebbe un discreto successo, considerata la piccola casa editrice. Fra l’altro lo stesso saggio ha avuto fortuna anche dal punto di vista letterario, vincendo due Primi Premi in altrettanti Concorsi, a Castiglione di Sicilia (CT) nel 2004 (ancora non era un libro) e a Schio (VI) nel 2006.
    Proprio in questi giorni l’ho rivisto e revisionato in alcune sue parti (compatibilmente col mio poco tempo libero) e ripubblicato sul sito di la Repubblica "ilmiolibro.it. Se vuole, può registrarsi gratuitamente al sito e andare a sbirciare le migliaia di titoli ivi pubblicati da Autori sconosciuti come me, tra le quali ci sono quelli dei miei 7 lavori. Si può leggerne online la presentazione, le eventuali prefazioni e le prime pagine. Dopodiché, se il libro interessa lo si può acquistare, sempre online: ormai è questo il futuro editoriale.
    Riguardo a questo saggio le incollo più sotto un simpatico e casuale scambio di commenti con un lettore di Micromega, che mi credeva un omonimo dell’Autore del saggio che aveva letto in passato.
    Vada nella finestra sotto se vuole leggere tale scambio.
    Cordiali saluti da Angelo Lo Verme.

  • Di (---.---.---.30) 31 gennaio 2012 14:50

     TURNISTA FIAT scrive:

    7 aprile 2011 alle 20:48

    Sig. Lo Verme, lessi tempo fa un ammirevole e profondo saggio sulla mafia, scritto da un suo omonimo (forse amico e collega di Sciascia) e che mi fu consigliato dal prof. D’Orsi, al quale mi ero rivolto in occasione di una conferenza a Torino. Mi fu finalmente chiaro che cos’è la mafia e come si potrebbe debellare. Mi chiedevo se anche Il Giornale e La Padania hanno parlato del libro. Lei che legge tutti i giornali me lo sa dire? In quel libro c’è la diagnosi e la cura! Dovrebbero adottarlo in tutte le scuole.

     

     ANGELO LO VERME scrive:

    9 aprile 2011 alle 10:20

    Per il Turnista Fiat: Non capisco perché pensa che leggo tutti i giornali, semmai ne leggo alcuni, quelli che ancora conservano qualche residuo del concetto di che cosa sia l’informazione. D’altronde non avrei neanche il tempo di leggere Il Giornale e la Padania; se ne avessi di più, magari… con un po’ di masochismo!!! Ogni tanto capita in tv di vedere le prime pagine di taluni giornali, e mi viene il voltastomaco. Riguardo al libro sulla mafia scritto da un mio omonimo, mi pare di avere capito, se il suo titolo è “La mafia, la Sicilia e Leonardo Sciascia”, allora non c’è omonimia, poiché l’autore le sta scrivendo in questo momento. Non ho conosciuto personalmente Sciascia, quando è morto ero ancora molto giovane, semmai ne sarei un amico ideale, e un ammiratore. L’ho letto però per farmene un’idea sufficiente e potere esprimerla in un saggio, che lei definisce, non so se ironicamente, sempre che parli del mio libro, “ammirevole e profondo”. No, certamente non ne hanno parlato i giornali, né tanto meno La Padania e Il Giornale; uscì solo un trafiletto sulla Sicilia mi pare. Non so se la diagnosi e la cura siano esatte, se parla del mio saggio, ma ho tentato un’analisi per individuarne le cause e le possibili soluzioni, null’altro. Mi faccia sapere se si riferisce al mio libro. A presto.

     


  • Di (---.---.---.30) 31 gennaio 2012 14:50

     TURNISTA FIAT scrive:

    9 aprile 2011 alle 11:30

    Sono lieto e sorpreso che l’autore del libro sia lei, ma pensavo ad un’omonimia perché non potevo credere che uno scrittore si abbassi ad intervenire come un lettore qualunque su questa rubrica. Se lei pensa ad ironia è troppo modesto e non si rende conto del valore del suo scritto, che circola anche a Torino in ambienti vari, considerandolo un contributo serio all’antimafia. Anzi approfitto per chiederle se sarebbe disposto a fare una conferenza nel nostro circolo. I compagni vorrebbero altri chiarimenti. Purtroppo, come lei capisce, non possiamo garantire neppure un rimborso spese, salvo l’ospitalità in casa di uno di noi, ma non credo che questo sia importante per lei. Mi faccia sapere se accetta di venire. Mi tolga una curiosità: visto l’argomento di cui si occupa, le hanno dato una scorta?

     

    ANGELO LO VERME scrive:

    9 aprile 2011 alle 22:31

    No, intanto non mi sento tanto in alto, e poi perché è un abbassarsi commentare la disastrosa situazione – morale, politica ed economica – italiana? Io stesso scrivo articoli per alcuni giornali online, e se qualcuno mi commenta mi fa piacere se ne nasce un dibattito costruttivo. Riguardo al mio libro, non pensavo che circolasse ancora. Lo pubblicai nel maggio del 2006, so che la casa editrice ne ha fatto tre modestissime riedizioni poiché richiesto tramite internet, e poi basta. Ovviamente, non mi sono affatto arricchito, ma continuo a scrivere, di tante altre cose, pubblicando anche con altri generi. Riguardo alla conferenza, ne sarei onorato, ma per ora è impossibile. Comunque, mi faccia avere qualche suo recapito, email o altro per tenerci in contatto. Certo non attraverso questo spazio. Io sono su Facebook, può chiedermi l’amicizia se c’è iscritto pure lei. A presto.

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