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 Home page > Tribuna Libera > Mosul. Nati non foste per viver come bruti

Mosul. Nati non foste per viver come bruti

Isis. Barbari che massacrano, uccidono e sgozzano in nome di Allah. Gente senza scrupoli che non esita a distruggere musei o luoghi di culto annullando il passato di civiltà millenarie. Cancellano in pochissimo tempo la Storia. Con la pretesa di cancellare il tempo orde vandaliche si lanciano all’assalto di simboli e tradizioni che dopo secoli sono giunti fino a noi. Cosa rimane della testimonianza di popoli antichi che hanno contribuito attraverso la loro esistenza a creare opere di una straordinaria bellezza, che al solo guardarle toccano le corde dell’anima, evocano emozioni, di cui tutti abbiamo bisogno per sentirci uomini e non scimmie! Il pianeta delle scimmie sta sconvolgendo la terra, sradicando le radici dell’identità, imponendosi sul passato ed il presente.

Già nel 2001 gli studenti islamici afgani avevano vergognosamente distrutto le statue di Buddha scavate nella roccia a Bamiyan. Sculture di grande bellezza, giganti buoni, spiriti benefici che sembravano proteggere i viaggiatori che percorrevano la Via della Seta ed univa i mercati della Cina con quelli dell’Asia centrale e meridionale, del Medioriente e dell’Europa. Come se questo non bastasse è toccato poi ad un luogo di culto di cristiani e musulmani: la tomba del profeta Giona a Mosul l’antica Ninive in Iraq. Con cariche esplosive si è minato quel luogo sacro, per farlo deflagrare e lasciare a terra pietre e macerie. Un vero misfatto, un tranciare di netto la convivenza di due comunità: cristiani e musulmani unite dal sentimento religioso e dalla preghiera.

Ed ora come se non bastasse, sono cadute statue e bassorilievi antichi, alcuni risalenti a 3000 anni fa, prese a martellate e finite con un martello pneumatico. Mosul assaltata, violentata ed uccisa in quello che aveva di più caro: musei e libri, consegnati al fuoco. Di Ninive e di una delle più importanti civiltà come quella Assira Babilonese, non rimane più nulla, come se non fosse mai esistita come se fosse soltanto una leggenda, i cui miti sono stati orrendamente decapitati. Ma di quale Dio parlano queste scimmie, che sotto sembianze umane si arrogano il diritto di privarci di simboli e luoghi, che commettono empietà in nome di una religione, che sta disumanizzando le nostre vite, trasformata in un grande Potere che allontana le menti pensanti in cerca di luce e non di oscurità.

Offensivo ed ingiurioso ricorrere a simili pratiche, per cancellare informazioni o idee ritenute pericolose dannose e da distruggere! Ogni popolo sin dai tempi antichi ha lasciato testimonianza della propria grandezza, grazie a forme di comunicazione ed espressione artistica che hanno permesso a noi contemporanei di entrare nel loro vissuto, per riscoprirne la tradizione, fornendoci informazioni di cosa significasse un’organizzazione umana e di come si sviluppasse.

Grazie a quelle tracce abbiamo appreso cosa fosse il sentimento della pietà, l’importanza della religiosità, attraverso gli dei che adoravano importanti per distinguere il bene dal male e di quanto l’arte fosse un segno distintivo delle varie culture.

Libri, cultura, tutto ciò che le scimmie non sopportano e pensano di reprimere ogni anelito di libertà, attraverso la paura ed il terrore. Non è possibile svegliarsi un giorno e ritrovarsi in catene. C’è una cosa che accomuna tutti gli uomini. La ricerca del bello e delle manifestazioni dello spirito, che portano le persone a creare e sentirsi parte di una bellezza che l’universo intero racchiude e custodisce. Chi pensa che il terrore possa avere la meglio su tutto, non ha capito che l’espressività dello spirito non la ingabbi. Persino un cieco cerca la luce.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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