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Monti al meeting di CL. La fine della crisi la vedono solo i furbi

Intervenuto al meeting di Comunione e Liberazione, il premier Monti ha sostenuto che la crisi è quasi terminata, ed ha suggerito un metodo "nuovo" per contrastare l'evasione. Su ambedue le osservazioni, però, ci sono dati discordanti.

Intervenendo al meeting di Comunione e Liberazione, Monti s’è lasciato andare con frasi molto ottimistiche, al limite delle profezie. Di queste, due le ricordo con particolare interesse. La prima, che sta alla base dell’ottimismo di Monti, è “Siamo vicini all’uscita dalla crisi”: non voglio soffermarmi oltretempo su quest’affermazione perchè sono in netto disaccordo con il premier, per una serie infinita di motivi: ricordo, giusto per dar valore alla mia tesi, la de-crescita del Pil del 2% con segnali non incoraggianti anche per il prossimo anno, un tasso di disoccupazione - che ha portato anche alla morte di Angelo di Carlo, 54 anni, ex operaio datosi fuoco a Montecitorio l'11 agosto - che ha oltrepassato la doppia cifra (quella giovanile è al 36%), ed un mostro chiamato debito pubblico.

L’altra affermazione, che assume quasi i contorni di un diktat, è la seguente: “Parlerò con i Tg affinchè gli evasori non siano chiamati più “furbi”! Purtroppo, ciò che non ha afferrato (o più presumibilmente non vuole afferrare) il premier è che non si fermerà con un appellativo la lotta all’evasione. Non è questione di slogan: questa battaglia si vincerà solo mostrando la stessa “cattiveria” utilizzata con i contribuenti onesti, quelli che pagano una pressione fiscale da record.

Eppure ritengo che una qualche modifica nel linguaggio questa società la debba pur adottare. Nel linguaggio come nel modo di pensare. Perché non è possibile che chi continua a coltivare degli interessi di una minoranza abbia ancora un grande successo. E’ anche una questione di giornalismo, che continua a focalizzare l’attenzione su cose poco importanti, ma senza chiedersi come mai il premier viene accolto così calorosamente al congresso di un movimento cattolico molto influente quale CL. Un ottimo bacino di voti, di consenso.

Ecco perché la fine della crisi la vedono solo i furbi. Furbi non soltanto intesi come chi evade le tasse, ma anche come coloro che hanno speculato sulle sorti di famiglie ed imprese, che hanno negato la crisi perché non l’hanno vissuta sulla propria pelle, che hanno fatto buon viso a cattivo gioco. Sono stati furbi anche perché hanno sempre avuto qualcuno che coprisse (o attenuasse) le rispettive malefatte, così che non tutti ne venissero a sapere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.44) 21 agosto 2012 19:41

    Pausa estiva >

    Moody’s e Ficth, dopo aver pesantemente declassato i Titoli di stato ed il rating delle Banche di mezza Europa, ora “fanno pausa”.
    Danno atto delle “difficili” riforme fatte dai paesi in difficoltà, anche se le considerano, nella migliore delle ipotesi, “un aggiustamento compiuto a metà”.
    Arrivano perfino a formulare il pronostico di Italia e Spagna in uscita dalla crisi entro il 2013. Sempre che ci siano ulteriori “progressi” senza ricorso ad altra austerità.

    Cosa è cambiato?
    Semplice. I mercati hanno capito che, in vista dei prossimi vertici settembrini, la Bce è in grado di “sedare”, anche da sola, le tensioni finanziarie iniziate a giugno.
    Questa è la pausa estiva “dichiarata” da Draghi.
    La premessa necessaria per un Ritorno alla meta

    PS > Gabrielli dice di aver bisogno di 78 milioni per far volare ancora i canadair.

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