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Misha Defonseca, la finta eroina dell’Olocausto condannata per truffa

Sopravvivere coi lupi”, un libro che ha venduto quasi mezzo milione di copie, tradotto in diciotto lingue, e trasformato nel 2008 in un film che ha contato 6 milioni di spettatori. Una storia avvincente raccontata da Misha Defonseca, scrittrice belga di 76 anni, che in quest' “autobiografia” narra la sua vicenda e quella della sua famiglia ebrea, dell'affidamento allo zio e della fuga verso l'est in un pellegrinaggio coraggioso in cui la bambina viene adottata da un branco di lupi.

Peccato davvero che nulla di tutto ciò sia realmente accaduto. Misha Defonseca non è ebrea, come non lo è la sua famiglia; non è stata affidata allo zio, ma al nonno; e soprattutto non ha mai intrapreso un pellegrinaggio verso l'est in compagnia dei lupi, bensì ha fraquentato una scuola a Schaerbeek in Belgio. La farsa venne svelata nel 2008 da Le Soir e la notizia circolò un po' ovunque sulla stampa internazionale, raccogliendo anche l'indignazione di alcune comunità ebraiche.

Circa due settimane fa, per l'esattezza lo scorso 29 aprile, il giudice Marc Kantrowitz ha condannato la scrittrice al pagamento di una salatissima multa da 22 milioni e mezzo di dollari per il reato di frode.

Il Corriere, che all'epoca della scoperta si occupò del caso, riporta la testimonianza diretta di Misha Defonseca, la quale ammetteva:

“Chiedo perdono a tutti coloro che si sentono traditi... Questa storia è sì la mia, però non la vera realtà ma piuttosto la mia realtà, la mia maniera di sopravvivere... Anche se è vero che, da sempre, io mi sono sentita ebrea e più avanti nella mia vita ho potuto riconciliarmi con me stessa grazie al fatto di essere accolta da questa comunità”.

Nel 1998 Misha Defonseca, insieme alla sua ghostwriter Vera Lee, vinse una causa contro la sua casa editrice per la violazione di alcune clausole del contratto, guadagnando la cifra astonomica di 32,4 milioni di dollari. Ciò portò media e investigatori a porre maggiore attenzione sul caso e a distanza di anni venne fuori l'inganno, che oggi vede la scrittrice declassata da eroina dell'Olocausto a truffatrice di prima classe. 

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