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Minacciata di morte via sms. Unica colpa: essere romena

Il partito del “Gabbiano che vola” assicura che sarà implacabilmente controllata l’efficienza delle indagini sull’ignobile fatto affinché non si giunga ad un comodo insabbiamento

Ad Alba, provincia di Cuneo nel cuore nel basso Piemonte, una candidata al posto di Consigliere comunale della lista dell’Italia dei Valori è stata pesantemente insultata e minacciata di morte, insieme a tutta la sua famiglia, se non si fosse ritirata dalla competizione elettorale del prossimo sei e sette Giugno.



Insultata perché romena ed invitata a fare immediatamente le valigie verso il mio paese d’origine” ha denunciato Felicia Dima ai Carabinieri della compagnia della città capoluogo delle Langhe. La candidata consigliere comunale ha poi denunciato che quanto accadutole non sarebbe successo se per esempio fosse stata polacca ed è la prova provata di quanto sia razzista l’Italia.“ A qualcuno, speriamo ad una minoranza del corpo elettorale della città di Alba, città medaglia d’oro al valore civile per il suo contributo alla guerra di Resistenza contro l’invasore nazi-fascista durante la seconda guerra mondiale, da sicuramente fastidio che, a partire da quest’anno, i romeni abbiano pieno titolo all’iscrizione nelle liste elettorali aggiunte in occasione delle elezioni comunali e di quelle europee come da anni accade a favore di tutti i cittadini dell’Unione Europea. E’ un segno di quanto siano stupide e xenofobe certe persone” sottolineano alla sede regionale per il Piemonte dell’Italia dei Valori.

Dal canto suo la responsabile albese del partito ha aggiunto che “… in alcun modo la responsabilità penale di alcuni individui deve ritorcersi contro tutti gli appartenenti alla nazionalità di questi ultimi. E’ un concetto giuridico barbaro che appartiene a società primitive, non certo degno del paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria, l’autore del saggio “Dei Delitti e delle Pene”. La coordinatrice albese del partito “del gabbiano che vola” Lauretta Di Canio poi ha evidenziato come l’Italia dei Valori starà con il fiato sul collo agli inquirenti perché si dovrà a tutti i costi scongiurare un eventuale insabbiamento della denuncia presentata dalla signora Dima. Alba non è una città abituata ad avvelenamenti di questo genere della vita politica; molto probabilmente la “romenofobia” che pervade ormai tutt’Italia, solo in parte giustificata da alcuni gravi fatti di cronaca che hanno visto i romeni quali autori del reato ed accaduti a Roma, opportunamente amplificata dai maggiori mass-media nazionali è arrivata anche in questa paciosa e tranquilla città della classica provincia sabauda piemontese. A farne le spese l’innocua signora Dima ed il suo partito, l’Italia dei Valori, a cui più di un politico iscritto alle maggiori consorterie politiche nazionali ha giurato avversione. Un grave segno di arroganza che affonda le proprie radici nella volontà di non cambiare realmente il corso della politica e lasciarla per sempre nella palude della corruzione e dell’opacità amministrativa.

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