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Militarizzati i confini tra Italia e Slovenia. Benvenuti in Italia

Benvenuti in Italia. 
Ti aspetteranno militari, mitra, tute mimetiche, e forze ordinarie dell'ordine. Sono lì tra Italia e Slovenia, tra la provincia di Udine, Gorizia e Trieste, dicono per una questione di sicurezza, per i fatti di Parigi, per l'Isis. 
Certo. Come no. Sono lì soprattutto per un motivo chiaro. Disincentivare l'ondata di profughi, che al momento pare essersi fermata, ma prima o poi riprenderà, anche se dovrà affrontare muri sempre più rigidi e difficili quali quelli che sorgono in Ungheria, in Slovenia, in Croazia, in Austria ed ora anche in Italia.
 
Ed a dirla tutta la rotta Balcanica non ha neanche sfiorato l'Italia, ma questo Paese deve rincorrere la logica dei muri. Già, perché l'esercito come collocato in alcune zone strategiche altro non è che il primo passo per il muro italiano. Magari non sorgerà, o forse sì, intanto l'esercito è lì. Militarizzazione dell'Europa che continua dopo l'assurdo 13 novembre 2015, e ritornano i confini. Ma quanto durerà questa operazione?
 
Nel sito del Ministero della Difesa si legge che "l'Operazione "Strade Sicure" è iniziata il 4 agosto 2008 a seguito della promulgazione della L. n. 125 del 24 luglio 2008 n. 92 che ha autorizzato, per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, l'impiego di un contingente di personale militare delle F.A., con qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza, posto a disposizione dei Prefetti delle Province, per condurre attività di vigilanza esterna a Centri di Accoglienza e a obiettivi sensibili e di pattugliamento e perlustrazione, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia (F.P.). L'operazione, che ha visto impiegato un contingente di 4250 unità fino al 31 dicembre 2014, è stata successivamente prorogata fino al 31 marzo 2015 prevedendo il ridimensionamento del dispositivo a 3.000 unità impiegabili e la sospensione del servizio pattugliamento e perlustrazione. Successivamente, con il Decreto Interministeriale del 27 febbraio 2015, il dispositivo è stato incrementato a 4.800 un. (a cui andranno aggiunte, dal 15 apr. al 1° nov. 2015, 600 un. per l'esigenza EXPO 2015, ulteriormente incrementate di 1255 unità dal 30 aprile al 1° novembre) e la missione è stata prorogata al 30 giugno 2015. In data 30 giugno 2015 è stato emesso il provvedimento normativo del Governo che proroga l’Operazione fino al 31 dicembre 2015".
 
Dunque ad oggi di certo vi è che i militari, il cui numero ad oggi comunque è minimo, non si va oltre i cento circa, rimarranno in FVG a presidiare i punti strategici sicuramente fino al 31 dicembre e che una proroga trimestrale sarà probabile.
 
Insomma benvenuti in Italia dove il sogno europeo è una mera utopia. 
 
Marco Barone 
ps
Si suggerisce lettura anche di questo post di Stefano Lusa
 

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