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Michele Zagaria: arrestato il boss dei Casalesi. L’ironia del cammorrista: "Ha vinto lo Stato"

"E' finita ha vinto lo stato": sono state queste le prime parole di Michele Zagaria dopo essere stato arrestato stamane in un'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri.

Dopo 16 anni di latitanza finisce la fuga di Michele Zagaria, l'ultimo boss dei Casalesi. Da stamane erano in atto perquisizioni in alcune abitazioni di persone considerate fiancheggiatori del clan dei Casalesi a Casapesenna, nel casertano.

Si nascondeva in un anonimo appartamento di vico Mascagni. Viveva sottoterra, coperto da una botola. Un bunker per fuggiaschi.

Sul posto sono arrivati i procuratori Cafiero de Raho, Catello Maresca e Raffaele Falcone, Marco Del Gaudio.

Più di cento poliziotti hanno bloccato e perquisito le abitazioni lungo Corso Petrillo. Il blitz sarebbe stato effettuato da una squadra congiunta di polizia e carabinieri. Il boss sarebbe stato colto da un malore subito dopo il fermo, al punto da dover chiamare un'ambulanza, come riportano alcune agenzie.

Dopo l'arresto di Antonio Iovine un anno fa, finisce anche la latitanza dell'ultimo grande boss dei Casalesi.

Sono le 13.15 quando 50 auto della polizia, auto civetta e volanti hanno attraversato a sirene spiegate con lampeggianti illuminati e i fari accesi Casal di Principe, il regno di Michele Zagaria. In una di quelle 50 auto, chiuso tra quattro poliziotti e in manette c'era Michele Zagaria, il boss che sembrava imprendibile, del quale non c'era neanche una foto in cui fosse riconoscibile. Qualche poliziotto suona il clacson, altri hanno il braccio fuori dal finestrino con il segno della vittoria. Passano tra gli sguardi della gente che finge indifferenza. La latitanza di Zagaria e' finita, il boss sta per essere condotto nelle camere di sicurezza della questura di Napoli.

"Vado in pensione ben contento - ha dichiarato il procuratore Giandomenico Lepore - questo era un regalo atteso e che mi era stato promesso. È un grande risultato quello che abbiamo ottenuto ed è il frutto di un lungo e faticoso lavoro". Zagaria, aggiunge, "era il capo del clan dei Casalesi più attivo, continuava ad infiltrarsi con le sue attività nel nord Italia e le modalità della sua cattura hanno richiesto un'attività investigativa molto particolare

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.65) 7 dicembre 2011 23:59

    Onore al merito, ma per uno che prendi ci sono altri dieci pronti a sostituirlo ,probabilmente in ambito famigliare . E’ una lotta senza fine che vede bravi magistrati e forze dell’ordine , con mezzi largamente( e volutamente) insufficienti combattere contro chi dispone di miliardi di euro .L’esito è pressoché scontato ,inutile farsi soverchie illusioni .

  • Di paolo (---.---.---.65) 8 dicembre 2011 00:03

    Volevo concludere e per errore ho inviato . Al momento risulta un 15% di voti in dissenso (o non approvazione ) dell’articolo ,sarei curioso di sapere chi è ,dal momento che la percentuale indica un solo commentatore ,e perché non condivide .Vuoi vedere che è uno dei casalesi ,magari parente di Zagaria.
    ciao

  • Di (---.---.---.189) 8 dicembre 2011 10:41

    Le ragioni per non condividere un articolo puramente descrittivo dei fatti e di onesta soddisfazione per quanto realizzato possono essere le più varie e cervellotiche, resta il fatto che questo arresto che segue tanti altri pur giusti , doverosi, opportuni, necessari, non significano che siamo sulla strada della risoluzione del problema mafioso italiano.
     Su quella strada ci saremo quando si aggredirà con altrettanta decisione l’altro anello della catena : mafia, politica, pubblica amministrazione, vale a dire le complicità, le collusioni, le indifferenze annidate (largamente) nello Stato. E questo è possibile più che con strumenti spuntati come il concorso esterno o la 221/91con una decisa e definitiva lotta contro la corruzione. E’ quest’ultima infatti che consente ai clan di penetrare negli apparati dello Stato, è sul terreno corruttivo che criminali e politici si incontrano ed è quì che è possibile spezzare quel rapporto che fa delle mafie una particolare forma di criminalità organizzata, quella che ha bisogno della complicità dei politici per sopravvivere.

  • Di (---.---.---.65) 16 dicembre 2011 15:12

    ...........la vera rivoluzione parte da noi che infondo sappiamo chi sono e dove operano....l’inteligenza sta nello scartare i rapporti che anche indirettamente ci legherebbero a loro.........

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