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Meeting straordinario OPEC a Vienna e andamento del dollaro...

Ormai è noto, dopo la riunione straordinaria di Vienna del 24 Ottobre, il taglio che l’OPEC dall’1 Novembre opererà alla produzione di petrolio, un milione e mezzo di barili/giorno; i paesi membri diminuiranno le loro quote di produzione secondo la seguente ripartizione comunicata dallo stesso cartello: Paese/Riduzione (barili/giorno) Algeria/71,000 Angola/99,000 Ecuador/27,000 I. R. Iran/199,000 Kuwait/132,000 Libia/89,000 Nigeria/113,000 Qatar/43,000 Arabia Saudita/466,000 U.A.E./134,000 Venezuela/129,000.

Il prezzo del petrolio grezzo è comunque successivamente sceso di un ulteriore 5%, non ci stupiamo se pensiamo alla pluralità di determinanti che ne governano la dinamica. Così giacimenti la cui trivellazione sembrava economicamente conveniente qualche settimana fa diventano improvvisamente dei progetti imprenditoriali da accantonare (almeno per ora). Ma oggi non voglio parlare solo di petrolio ma fare qualche riflessione disordinata...

 
Nonostante in questi anni gli americani abbiano stampato dollari inondando il pianeta di carta straccia, il dollaro si apprezza rispetto alle altre valute, diffidate...stiamo pagando i debiti americani.
 
La moneta americana è infatti il perno della finanza mondiale per cui chi ha posizioni spazzatura (o comunque da liquidare a causa della crisi) deve indebitarsi in dollari ed ecco che la domanda di dollari aumenta...e qualche Stato rischia di saltare insieme agli Istituti nazionalizzati negli States, dell’Islanda ormai è noto...ma quanti sono gli Stati nelle stesse condizioni della fredda isola del Nord?
 
Se guardo gli andamenti negli ultimi giorni delle divise contro il dollaro di Ucraina o Ungheria nell’apposita sezione del mio conto on line qualche sospetto mi viene (...cavolo ma non sono le Banche Europee non hanno finanziato lo sviluppo di questi Stati? Se il loro progetto imprenditoriale va male ci rimette in primis il cittadino europeo)...
 
Le Borse sono in caduta libera ma agli americani secondo me per ora va bene così...le posizioni finanziarie in perdita devono essere ricoperte ed ecco altri poveri tapini ad acquistare dollari per onorare i debiti (dei veri geni gli yankee a continuare a stampare dollari e fanno anche la figura dei salvatori del mondo!): ma ecco la sorpresa, più il dollaro sale più il potere d’acquisto americano sale e scende il prezzo delle materie prime (petrolio compreso), ma il nostro mezzo di scambio (ehm...moneta) è l’EURO!
 
 
Calcolate ora quando ci costa oggi (rispetto ad ieri) il barile in Euro...ma soprattutto riflettete su cosa accadrà quando tutta la liquidità immessa in queste settimane arriverà nell’economia reale...mi sembra ovvio che ci sarà una esplosione dei prezzi...e nel frattempo qualcuno avrà portato i libri in tribunale facendo diminuire l’offerta di beni reali.
 
Se ho ragione e non mi sono fatto troppo condizionare dalle mie letture degli scritti di Ludwig Von Mises, Rothbard e Huerta de Soto il gran casino deve ancora venire...

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