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“Meditazioni al femminile” di Michela Zanarella

"Provo a fermare i binari del tempo, fino a fingermi fioca luce nel grembo dell’eternità".

È giovanissima, la poetessa Michela Zanarella, ma la sua vena poetica tutto sembra tranne che acerba. Nelle sue poesie non va ricercando sintassi particolari, scrive di getto, in preda ad una vera e propria vocazione. «Non sono io a scegliere di scrivere, è la poesia che mi sceglie quando vuole, senza chiedere». Ad ogni modo, incastra parole, inventa emozioni e sensazioni uniche che ricatalogano nella mente ogni concetto quotidiano della vita. Alcuni versi risultano criptici e complessi, come se fossero cassetti segreti che conosce solo la poetessa: «mi piace ingombrare le ciglia di scialli di rugiade».

È indissolubilmente legata ad Alda Merini, la poetessa dei navigli, e alla sua patria. Ma un altro personaggio storico è menzionato nella silloge. L’autrice ha dedicato una poesia anche a Pier Paolo Pasolini, descrivendolo come «tradito come un autunno in maledizione è stato il tuo canto di verità. Non si accorsero che assassinando un guscio secolare di saggezza estirpavano fiore universale di poesia».

In questo canzoniere d’amore e di emozioni, la padovana Michela Zanarella professa il suo atto di fede: la dedizione per la poesia. Alba e tramonto e le quattro stagioni scandiscono il tempo dei suoi versi. I cinque sensi si mischiano ai quattro elementi, volti a creare una realtà mistica a tre dimensioni. Ancorata alla sua patria, racconta di geometrie di terra, di «narici aperte al verde».

Non scrive solo di amore e della sua città, Padova. Zanarella è una poetessa impegnata civilmente e racconta dello sbarco a Lampedusa, della strage di Fukushima, delle guerre, dello sterminio degli ebrei.

Tv e radio hanno parlato della sua silloge. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo e arabo. È stata insignita di premi nazionali e internazionali, ma l’eruzione vulcanica della sua ispirazione non finisce qui. Al momento, sta scrivendo infatti, il suo primo romanzo.

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