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Marzo 2013, il mese delle verità nascoste

8 marzo, festa della donna: auguri a tutte le donne. Tutti i maschietti che devono farsi perdonare qualcosa, anche se loro non lo sanno o non lo ammetteranno mai, offrono un ramo di mimosa alla propria compagna. Non critico ovviamente il gesto in sé, certamente apprezzabile, ma l'ipocrisia della ritualità che serve come alibi per farsi perdonare quello che non si è fatto per tutto il resto dell'anno. Si dirà che non tutti gli uomini sono uguali - probabilmente è vero - ma se c'è stato bisogno di istituire una festa ad hoc vuol dire, al di là delle possibili speculazioni commerciali, che qualcosa non ha funzionato e non funziona.

Il 23 marzo invece Silvio Berlusconi ha indetto la "festa del Popolo delle Libertà" da tenersi nelle piazze d'Italia per "manifestare" contro i giudici che sono il "cancro della democrazia", poi ha successivamente corretto in "alcuni giudici...", poi ha smentito come da prassi e quindi l'ha derubricata al ruolo di "manifestazione generica di protesta contro la crisi".

Provocata da chi? Non è dato sapere, ma nell'occasione verrà riscoperto il "vero spirito di Forza Italia". L'ira di Silvio, schiumata davanti alle telecamere, è scattata dopo l'ennesima condanna (1 anno) per la questione legata alla intercettazione Fassino-Unipol Bnl, pubblicata, manco a dirlo, sul quotidiano "Il Giornale" di proprietà del fratello, anch'esso condannato (2 anni e 3 mesi).

Una cosuccia da niente. Correva l'anno 2005, che ha visto un premier violare il segreto istruttorio, passare la registrazione a Maurizio Belpietro, allora direttore del quotidiano di famiglia, che ci ha ricamato sopra un super sputtanamento del leader dell'opposizione Fassino. Neanche nelle repubbliche delle banane avvengono fatti di questa gravità. Da noi invece succede esattamente l'opposto, Silvio ed i suoi avvocati Longo e Ghedini si sono detti "scandalizzati" per una sentenza unica nel suo genere. E certo, ma dove lo ritrovi un genere così? Alessandro Sallusti ha commentato: "E beh? Cosa c'è di male? La notizia era vera o no?".

Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, riguardo all'annuncio di Silvio poi replicato dai suoi zerbini ,si dice allibito e, pur riconoscendo il diritto a manifestare su temi legati alla giustizia, intravede un attacco al ruolo di indipendenza ed istituzionale della magistratura. Ma che fair play, che moderazione, che equilibrio! E bravo Rodolfo, in un paese normale sarebbe scattato l'avviso per istigazione sovversiva contro lo Stato. Già, in un paese normale.

Quello che risulta incomprensibile, da un punto di vista puramente razionale e speculativo, è perché Silvio se la prenda così tanto a male con la magistratura. Dovrebbe essere infinatamente grato al nostro sistema giudiziario e a questi giudici lumaca perché anche questa sentenza, come tutte le altre, è destinata a finire in prescrizione. Giàl'istituto della prescrizione che, tradotto in berluschese, significa "assoluzione". Altra perla tutta italica.

Facendo ancora un passo indietro, il 15 di marzo (o giù di lì), non sarà la celebrazione di una festa, ma dovrebbe essere la data di insediamento del nuovo Parlamento che dovrebbe (il condizionale è pleonastico) incaricare il nuovo governo. Dovrebbe quindi essere la celebrazione della democrazia, ma probabilmente sarà la proclamazione dell'"ulteriore fallimento del sistema paese". Gli ultimi risultati elettorali e le figure politiche che sono emerse ci proiettano oltre il "default" e direttamente nel pieno caos sociale.



All'orizzonte, sempre più denso di nubi nere, si profila il "movimento dei bastoni" anche ieri sera prospettato nella trasmissione di Santoro da un signore genovese, ex elettore del PD che ha votato Grillo. Parole molto esplicite che alle orecchie dell'ospite politico presente, ovvero Rosy Bindi, hanno fatto letteralmente un baffo.

Tornando all'ipotesi di governo, i tre protagonisti del duello finale, come nella migliore tradizione dei film western all'italiana, sono, nell'ordine, Pierluigi Bersani, politico da tardo impero a dir poco rintronato che ormai è entrato nella leggenda per le sue invenzioni allegoriche, ultima quella su Grillo definito "l'uomo mascherato".

È colui che ha vinto-perso le elezioni, riuscendo nell'impresa, giudicata da molti difficile, di far perdere altri tre milioni e passa di elettori al PD. Poi c'è Silvio Berlusconi, l'anomalia mondiale che è il riflesso di un popolo squinternato che ha perso qualsiasi riferimento con la dignità civica e civile e, infine ma tutt'altro che ultimo, quel Beppe Grillo comico "prestato" alla politica che ha coagulato attorno a sé tutti i movimenti antisistema, promulgando la teoria della "decrescita felice", suggerita dal suo filosofo teorico a nome Roberto Casaleggio.

Tanto per gradire nei confronti del Beppe nazionale è già scattata, come si conviene nel paese di Santa Madre Chiesa, l'operazione "Costarica", ovvero l'indagine su società poco trasparenti, non si sa bene in base a quale criterio di giudizio, riconducibili all'entourage di Beppe. Il tentativo di sputtanamento appare subito chiaro, dimostrare che il comico parla bene ma razzola male. Quindi niente di nuovo sotto il sole, staremo a vedere come evolve ma è probabile che qualche aereo con dentro un Lavitola di turno stia già rullando sulla pista.

Infine Marzo è anche il mese del Conclave, ovvero il rito a porte chiuse (deriva dal latino cum clave che significa chiuso), con il quale il mondo cattolico elegge il nuovo Papa. L'anomalia sta nel fatto che normalmente si convoca quando un Pontefice muore, mentre stavolta siamo di fronte alle "dimissioni " di Papa Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger. 

Dietro queste dimissioni,
spiegate ufficialmente con la "debolezza" fisica di sua santità che probabilmente non ha la propensione al martirio come il suo predecessore, si stanno ricamando le ipotesi più inquietanti, che gettano luci sinistre sull'unica istituzione che forse può competere, in termini di discredito, con quelle del "Belpaese".

Poi ditemi che marzo è il mese in cui inizia la primavera.

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