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Mario Monti ministro dell’Economia per ridare fiducia ai mercati

Dopo aver rilevato le scarse attitudini in materia economica del governo e di Giulio Tremonti, incapaci di arginare la grave crisi finanziaria in atto, la figura del ministro dell'Economia appare sempre più debole e poco credibile. Beppe Severgnini, facendo appello al senso di responsabilità nazionale, rilancia la candidatura Mario Monti come antidoto per restituire dignità e affidabilità all'economia italiana.

Giulio Tremonti ha fatto il suo tempo, la sua figura di ministro dell’Economia risulta oramai usurata. Sono venute a mancare quelle componenti necessarie per proseguire il suo percorso: credibilità, sostegno incondizionato della propria maggioranza e fiducia dei mercati. Anche il premier, che anni addietro lo indicava come il “genio” dell’economia italiana, ha fatto marcia indietro; criticando a più riprese il suo operato. Lo stallo economico internazionale sommato con l’indecisione dell’esecutivo nelle scelte finanziarie, fanno si che risulti inevitabile un cambio al vertice.

 Occorre una figura diversa all’Economia, una persona in grado di ridare linfa ai mercati, oltre ad avere il pieno sostegno del governo e a possedere un’immagine pubblica meno logorata rispetto a Tremonti; la cui faccia sembra oramai l’emblema del fallimento economico italiano. L’ex commissario europeo, Mario Monti, sembrerebbe essere il candidato ideale per ricoprire il ruolo di nuovo Ministro dell’Economia.
 
L’ultima cosa che si deve fare è temporeggiare, la profonda crisi finanziaria che attanaglia l’Italia richiede interventi immediati. Anche la stessa opinione pubblica ha bisogno di un volto nuovo a cui affidarsi. Si tratterebbe di un gesto di responsabilità nazionale che permetterebbe di aprire una nuova pagina di dialogo anche con l’opposizione. Inoltre come afferma ironicamente Beppe Severgnini da Corriere on line: “Via Tremonti dentro Monti, mal che vada risparmiamo due monti”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.198) 20 settembre 2011 11:01

    Downgrade italia : Standard & Poor’s taglia il rating italiano

    Fallimento annunciato

    A dire il vero, il preannunciato taglio del rating italiano lo attendevo per il 17 settembre, conseguentemente alla estromissione di Unicredit Banca e Intesa Sanpaolo dall’Euro Stoxx 50, avvenuta in data 15 settembre ed alla ridicola comica politica delle manovre finanziarie annunciate. modificate, eliminate, ritirate, ripetute, di cui nessuna ha colto nel segno delle richieste dei mercati internazionali e dei paesi europei “amici” dell’italia, quelli che sarebbero chiamati a rispondere del debito pubblico italiano in caso di default definitivo del sistema paese italia.

    Invece è oggi Standard & Poor’s a determinare l’annunciato downgrade italiano, nonostante il tentativo di intimidazione partito proprio nei confronti delle due più importanti agenzie di rating internazionale (Moody’s e Standard & Poor’s) proveniente dalla Procura della repubblica italiana di Trani che aveva avviato un fascicolo sulle due agenzie americane, sotto la spinta di denunce generiche di associazioni di consumatori italiane e di un loro omologo greco, denunce che favoleggiano di un «atto criminoso organizzato dalla mafia finanziaria internazionale».

    Ma il tentativo italo-greco (ma guarda caso, proprio i due paesi maggiormente a rischio default in Europa …) non ha intimidito le agenzie di rating, che hanno continuato ad analizzare i continui errori del governo italiano nel rispondere alle richieste esogene al sistema italia che chiedevano contrazione significativa della spesa pubblica (che invece è aumentata!), contenimento e diminuzione del debito pubblico, varo effettivo delle riforme strutturali, delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, indirizzi peraltro giù contenuti nel programma della maggioranza di governo e puntualmente quanto volontariamente disattesi dalla casta politico-burocratico-partitocratica italiana.

    Ma le caste corporative che effettivamente governano il paese hanno impedito ogni sostanziale modifica del loro status quo, ogni possibile perdita di potere e di ricchezza raggiunto sinora, aprendo la strada al downgrade di tutto il sistema paese.

    La casta dominante non ha varato nessuna manovra “lacrime e sangue” che diminuisse di almeno la metà l’enorme, inutile ed ingiustificato numero posti di lavoro pubblici, delle poltrone, dei privilegi e dei costi della casta politica, condannando così l’italia ad un fallimento annunciato.

    Ed è proprio un fallimento annunciato e non contrastato del sistema italia quello di cui assistiamo oggi.

    A vuoto sono andati i richiami continui e pressanti delle agenzie di rating internazionale, della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea, e di autorevoli leader politici e di governo europei che richiamavano il governo italiano al proprio dovere, come pure numerosi e continui sono stati i moniti indignati partiti dalle parti sociali come il potente sindacato degli industriali italiani e le numerose grida allarmate provenienti dal libero mondo del web, a partire proprio da questo blog.

    Ma la casta politica ha fatto finta di non udire il grido di dolore che partiva dal basso e nemmeno i richiami provenienti dall’alto, ed ha praticato procedimenti inutili che avevano il solo scopo di procrastinare e ritardare le scelte difficili e coraggiose che il momento imponeva.

    Con tali comportamenti, la casta si è resa colpevole e responsabile in toto di questo fallimento annunciato, come pure ha contribuito grandemente e gravemente alla continua e massiccia perdita di credibilità del sistema italia, già depresso dalla continua e dilagante corruzione politica e burocratica, dalla oppressione e dai condizionamenti delle numerose organizzazioni mafiose operanti in tutto il territorio italiano, dalle ampie fette di mercato economico e produttivo illecite o illegali, dal mondo del lavoro nero, dalla intollerabile pressione fiscale che grava su famiglie ed aziende italiane, dalla enorme evasione fiscale che grava sui conti pubblici, dall’impossibile degrado delle società meridionali e napoletana in particolare, responsabile di gran parte della caduta di credibilità del paese, anche a causa della infinita emergenza della monnezza napoletana e della extra territorialità concessa ai napoletani in tema di rispetto della legge.

    Ora, il sistema esogeno a quello italiano ha fatto la prima mossa, declassando il rating italiano e limitando l’acquisto dei BTP italiani.

    La casta politica italiana è avvisata:

    ogni errore d’ora in poi, sarà pagato da chi lo commette.

    La casta politica italiana è avvisata:

    il popolo non può essere raggirato ancora, nemmeno una volta, mai più.

    Gesualdo Gustavo
    alias
    Il Cittadino X
    http://www.ilcittadinox.com/blog/

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