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Marino e Charamsa: personaggi in cerca d’autore

Dopo un periodo di silenzio… stampa torno a commentare due personaggi che in questi giorni fanno parlare di se . Si tratta di Ignazio Marino e di monsignor Krzysztof Charamsa.

Ignazio Marino

Chirurgo di fama se non mondiale, senza dubbio internazionale. Non capisco come un cardio chirurgo di tale fatta possa abbracciare la politica abbandonando le corsie bianche degli ospedali, i pazienti salvati o dolorosamente persi, la professione da molti ritenuta una missione. Bisturi, pinze, divaricatori sostituiti con ordinanze, documenti, sedute consiliari, contrasti al malaffare, critiche pesanti al proprio operato per altro non efficace a risolvere alcuni gravissimi problemi della capitale d’Italia: buche, sporcizia in una parola degrado cittadino. Marino è arrivato da circa due anni e probabilmente non arrivava da Marte per cui i problemi di Roma li conosceva benissimo e se le condizioni economiche e politiche locali non consentivano alcuna soluzione avrebbe fatto bene il Prof. Marino a continuare a trafficare con bisturi e garze!

Ora sembra che Marino abbia preso gusto a fare il sindaco contestatissimo di Roma e, tra un viaggio ed un altro, fa orecchie da mercante alle feroci critiche che gli si muovono. Imbucato alla corte del Papa, spendaccione con i soldi dei romani, dimentico dei commensali alle sue cene. Le spese per questi motivi sono immotivate ed il Prof. Marino decide di regalare ai romani il costo delle sue cene… di lavoro. Sarà anche un ottimo ex(?) chirurgo, ma probabilmente non conosce a menadito il dizionario italiano ai verbi “regalare“ e “restituire“

Scavando scavando il Prof. Marino, come riporta la stampa di questi giorni, fu costretto a dare le dimissioni senza condizioni da tutti gli incarichi legati alla prestigiosa University of Pittsburgh Medical Center, compreso quello di direttore dell'Ismet, il centro di trapianti di fama internazionale nato a Palermo in collaborazione con l'università americana. Anche in quell’occasione Marino inciampò nei conti chiedendo ed ottenendo rimborsi doppi e per importi non certo da nababbi: circa dieci mila dollari ! Anche allora Marino dette spiegazioni per lui esaustive, ma non per l’università americana che lo costrinse, come detto,alle dimissioni. Ecco come conclude Paul Wood, Vice President, Public Relations, University of Pittsburgh Medical Center

”La lettera firmata dal Dr. Ignazio Marino il 6 settembre 2002 è la lettera finale e ufficiale delle dimissioni e non rappresenta né una bozza né un tipo di lettera standard di conclusione di rapporto. Le irregolarità nella gestione finanziaria furono portate alla luce dal servizio di audit di UPMC – e non dal Dr. Marino. Esse furono poste in essere in modo intenzionale e deliberato da parte del Dr. Marino, e questo accadde in modo ripetuto nell’arco di molti mesi e non si è limitato ad un singolo evento”.

Ora nei panni del Dott. Marino ritornerei al più presto possibile tra i pazienti in ansiosa attesa delle sue prestazioni scegliendo anche un certo disimpegno mediatico.

 

Monsignor Krzysztof Charamsa

Evidentemente, come in una vecchia barzelletta, il vino della Consacrazione è stato sostituito con vodka polacca e quindi ha dato di matto.

Qualche volta alcuni sacerdoti vittime della concupiscente carnalità dimenticano che oltre ai voti di povertà ed obbedienza vi è anche quello della castità. Questi voti non sono imposti col mitra alle tempie, ma professati come parti integranti della loro missione sacerdotale.

Ho sentito sacerdoti che durante la Messa domenicale, alla fine della stessa hanno spiegato ai fedeli riuniti, la scelta di abbandonare l’abito talare perché hanno incontrato un altro tipo di amore: quello di una donna. Diciamo che il treno dell’amore abbia non dico deragliato, ma sia stato indirizzato attraverso uno scambio difettoso su altre rotaie dell’esistenza. Questi sacerdoti hanno raccolto le proprie cose compreso il breviario ed il crocifisso e si sono dileguati e pochissimi hanno avuto più notizie di loro.

Diverso e censurabilissimo sarebbe stato il comportamento di uno di questi sacerdoti se avessero apostrofato i fedeli con queste parole: cari fratelli e sorelle voglio annunciare che mi sono unito biblicamente alla parrocchiana Gisella (nome immaginario) che mi ha fatto conoscere sensazioni che immaginavo, ma che non avevo mai provato. Gisella è buona, brava, bella e credente ed insieme continueremo a camminare nelle vie del Signore. Gisella è venuta ad abitare in canonica e siamo felici così!

Ora il CHARAMSA non solo ha dato l’annuncio di essere gay, ma ha anche fatto conoscere non una tenera e procace fanciulla, ma un giovanotto che lo ha reso felice e felici si sono mostrati entrambi con qualche effusione di troppo.

Caro monsignore se sei gay, se hai un compagno nessuno ti dice niente, del resto non siamo in Arabia Saudita, ma togliti l’abito talare, prendi il tuo compagno e rientra nella variegata marea umana che popola la terra.

Amen!

(Foto: getty)

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