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Manovra: mentre il governo prova a riottenere consensi, i cittadini sono nel caos

Un momentaccio. Un momentaccio un po' ovunque. Crisi economica. Guerre. Crisi della politica. Bilanci pubblici da riassestare cercando di non far crollare il consenso elettorale. Insomma: c’è di che far perdere la testa ad un santo. Notizie che si susseguono alla velocità della luce. Contro-dichiarazioni che gettano tutti nel caos. Media nazionali che sfornano tiepide notizie o lo scoop del momento, che poi scoop non era. E giù a cambiare notizia, dettagli e contenuti.

Signori: benvenuti nel caos.

Quel caos tanto caro a chi non ha mai desiderato di rendere chiare le faccende in cui è affaccendato. Quel caos scuro e melmoso che tenta ad ogni costo di scrostare via dalle menti degli esseri umani quel po' di raziocinio che è ancora la salvezza per tutti. E che, se ricondizionato con una bella dose di caos, fa si che nessuno più capisca nulla e tutti si trovino a dover accettare supinamente gli accadimenti.

Personalmente, trovo tutto questo, la peggiore tipologia di regime totalitario. Perché la libertà è frutto della conoscenza e della comprensione. E sempre, quando queste due condizioni esclusive e fondamentali vengono negate, ecco che la conseguenza aberrante è il dover accettare qualsiasi cosa per il solo fatto che non si capisce cosa diavolo stia succedendo.

Esempio principe di questa riflessione, l’ennesima manovra pseudo salva debito pubblico. E scrivo “pseudo” in quanto non è chiaro a nessuno se e in quale misura questa manovra metterà qualche pezza a colori sul terzo debito pubblico mondiale: il nostro. Triste primato da podio dei falliti.

Una cosa è certa e lampante: mai come in questo caso, proprio la manovra su cui tanto si dibatte sta mettendo a nudo le reali intenzioni di chi attualmente è chiamato a governare il Paese. E vorrei ricordare a tutti, che il verbo “governare” non è assolutamente accostabile a quello – molto più utilizzato – che si pronuncia “comandare”. Entrare in questa ottica, può aiutare tutti a modificare convinzioni perverse, che fanno si che tutto sia possibile a coloro che non si intendono più quali amministratori pagati per governare la nazione quanto come coloro che – preso “possesso” della nazione – di conseguenza fanno un po' quel che gli pare. E questo “fare ciò che gli pare” è automaticamente accostato ad “usufruire di altissimi privilegi ed accedere a manate ai fondi pubblici a proprio uso e consumo”.

No. Uscite da questo giogo infame. Che continuerà sempre a portare tutti sul binario sbagliato. Che continuerà a far dire alla maggioranza dei cittadini “Tanto 'loro' possono fare ciò che vogliono”. Nulla di più sbagliato. E’ la forma mentis che va assoluatmente cambiata. E ritengo sia cosa molto più semplice da attuare, in confronto alle condizioni invivibili cui tutti siamo ormai abituati a vivere e convivere.

Non si può continuare a generare errori su errori. Non si può continuare a creare distorsioni della realtà. Chi governa non comanda un fico secco. Non decide da solo. Non prevarica. Non costruisce su se stesso e sul proprio entourage una campana di cristallo sotto cui ripararsi da qualsiasi tipologia di problema, criticità o condanna. E sotto questa campana, è ormai evidente, si sono posti tutti i componenti dell’attuale politica italiana. Maggioranza ed opposizioni. Tutti perfettamente uniti e coesi, sì da non lasciare spazio a dubbi.

Questa manovra, ha tolto l’ultimo tappo. Ed ha fatto fuoriuscire chiaramente le reali intenzioni di chi con tanta “generosità” ha contribuito ad alimentare l’enorme debito di cui tutti siamo vittime incolpevoli. Intenzioni colpevoli. Che una volta di più, palesemente, intaccano le ormai scarsissime risorse di quella popolazione già di per sé pesantemente costretta a contribuire ad alimentare le casse del Tesoro. Ha lasciato trapelare – questo si chiaramente – quanto si tenti in ogni caso di salvare il ricco ai danni del povero. Di come le fasce deboli servano sempre per essere strizzate. E come i ricchi invece, detengano sempre quella capacità di contrattazione che fa si che, persino in un momento globale così altamente critico, ne escano fuori quasi del tutto indenni.

Provate a riflettere: fra le misure proposte nella manovra, vi è qualcosa di allarmante. A quanto pare, stanno proponendo – per alimentare la lotta all’evasione fiscale – di presupporre il carcere per chi evade oltre i tre milioni di euro. Intanto ciò vuol dire che, se si evade fino ai tre milioni di euro, questo non è considerato come atto grave. Inoltre, chi abbia nelle mani tanto denaro, può quindi tranquillamente evadere fino a tre milioni, e magari evadere il resto fuori dall’Italia per poi usufruire degli abbuoni di Stato per il rientro dei capitali all’estero. Mica male. Così si evade due volte. E si ricomincia daccapo.

Che succede invece fra i comuni mortali? Minacce. Minacce scure e di ogni tipo. Ne han tirate fuori a bizzeffe. Aumento dell’età pensionabile (da parte di chi la pensione se la vede versare dopo una manciatina di mesi e poco lavoro, è una genialata) Taglio alle pensioni di reversibilità. Taglio delle pensioni di invalidità e dell’accompagno. Aumento delle tasse, da che si tagliano i finanziamenti alle Regioni ed ai Comuni. Ritorno del pagamento del ticket sui medicinali e sulle prestazioni sanitarie.

Insomma: popolo, sei in crisi? Devi pagare. Ricco: tranquillo, tu non ti devi preoccupare di nulla.

Ovviamente, e finalmente, tutto questo gli italiani lo stanno percependo molto chiaramente. Ed ecco così crollare vertiginosamente il consenso verso coloro che fino a poco tempo fa un po' gonfiando le cifre, un po' sul serio, detenevano una buona fetta dell’elettorato.

Ma si sa - e meno male - dai e dai...

Insomma, siamo nel momentaccio forse peggiore degli ultimi 70 anni. Ma questa volta c’è da dire che il momentaccio coinvolge tutti. Cittadini e dirigenza del Paese. Ed è visibile e palpabile.

Guardate come si sfornano eventi che debbono far molto riflettere. Una notizia fra tutte: l’arresto del faccendiere Tarantini e della consorte per estorsione nei confronti del premier. Ebbene, se leggete meglio le accuse, in realtà vi è una aberrazione bella e buona. In pratica, Tarantini e consorte, vengono arrestati in quanto avrebbero percepito denaro dal Presidente del Consiglio affinché non si sapesse che lo stesso fosse a conoscenza del fatto che le ragazze che frequentavano le sue dimore, altro non fossero che escort, accompagnatrici, donne a pagamento.

Ebbene: a mio avviso la notizia è un’altra. Con questo, si è dato per certo che Berlusconi sa perfettamente di accogliere in casa signorine dai facili costumi a fronte di generosi versamenti in denaro. E pur di garantirsi l’assoluta certezza che nessuno dica il contrario, ha pagato.

Sapete come si chiama questo? Tentativo di aumentare il consenso nei confronti degli elettori. Punto. Un giochetto fra i tanti, in un momento in cui le lacrime si incrociano col sangue. Dei cittadini.

Eppure, ci sarebbero modi possibili e percorribili per fare le cose bene e chiaramente. Senza perdite di consenso, senza lacrime e sangue. Senza riedizioni dell’ultima ora di una manovra che è ormai un tormento per tutti.

Tagliare laddove sia razionalmente ed equamente possibile, come negli ambienti della politica. Chiedere uno sforzo a chi ha di più. Magari una tantum. Combattere la vera evasione fiscale, dando ad esempio la caccia a coloro – componenti delle cosche malavitose nostrane – che nel solo 2010 hanno evaso circa 50 miliardi di euro. Alla faccia del lavoratore autonomo che magari ha tentato di eludere due fatturine da mille euro. Ma che si vedrà la vita tormentata non appena il fisco se ne accorgerà.

E contemporaneamente proporre misure utili allo sviluppo. Creare opportunità di lavoro. Combattere la precarietà. Garantire l’assistenza sanitaria. Non togliere ai disabili. Sostenere le imprese che assumono con contratti a tempo indeterminato.

Ma sembra essere un’utopia. Basta guardare la pubblicità del ministero delle Finanze che gira in queste ore sui canali Rai e recita: “Se tutti paghiamo le tasse, tutti avremo servizi...” si, appunto: ma quei tutti, ancora una volta, sono i comuni e piccoli cittadini. Che a quanto pare, hanno risorse enormi per curare, una volta di più, il Paese in cui vivono. Forse, in fin dei conti, la realtà è proprio questa: gli italiani mediamente hanno poco di cui lamentarsi davvero. Altrimenti, non si comprende perchè non ci si fermi tutti ad oltranza, fino a che qualcuno non decida che è il momento di pensare a sostenere davvero chi da sempre sostiene la nazione.

La capacità di contrattazione di una nazione, passa dalla consapevolezza della propria condizione di motore del Paese. Se manca, se nessuno si rende conto di essere così importante, allora non c’è molto da fare. Se non attendere, una volta di più, che la mannaia cada sulla vita dei soliti, onesti, indignati e silenziosi cittadini. Quelli che da sempre, salvano tutto e tutti. Ma fino a quando?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.127) 6 settembre 2011 21:30

    Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi (W. Shakespeare).





  • Di pv21 (---.---.---.186) 7 settembre 2011 00:17

    Quantunque ...

    Bossi non vuol sentir parlare di pensioni e Berlusconi è del tutto allergico alla “patrimoniale”.
    Ecco allora le ulteriori “misure” di credibilità ed efficacia auspicate da Napolitano, Bce, ...
    Adeguamento ai tempi del pubblico impiego per il pensionamento delle donne nel settore privato e contributo di solidarietà del 3% per i redditi sopra i 300mila euro.
    Da notare.
    La modifica pensionistica entrerà in vigore dal 2014.
    Il gettito atteso dal contributo (deducibile) chiesto ai super ricchi sarà di circa 200 milioni nel 2013.

    Sono quindi scelte inconsistenti rispetto ai “numeri” di una manovra da 50 miliardi e non hanno effetto sulla crescita.
    Ci sarà ancora tempo per un’altra manovra?
    Basta contare sulla “fiducia” di una casta di Primi Super Cives attenta a …

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