• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Mai così in basso!

Mai così in basso!

Tutta la stampa di regime ripete l’ultima menzogna di questo governo di mentitori, presentando la contestazione del M5S come tendente a far pagare l’IMU anziché a bloccare l’ennesimo regalo alle banche.

Nonostante i filmati che mostrano perfino l’aggressione fisica a una deputata grillina da parte di un Questore della camera (presumibilmente un deputato di centrosinistra, dato che i compari e complici berlusconiani lasciano al loro zelo e fanatismo i compiti più bassi), tutti denunciano “l’inammissibile aggressione alle istituzioni” che sarebbe stata fatta dal M5S.

Come ha giustamente osservato ieri Antonio Padellaro (ex direttore dell’Unità e attuale direttore responsabile de “Il Fatto”), la denuncia dell’ipocrisia di Napolitano (il presidente più fazioso e di parte di tutta la storia repubblicana) da parte del deputato Giorgio Sorial poteva risparmiarsi la metafora forzata del “boia” delle istituzioni.

Questa era però solo esagerata, ma non campata in aria, dato che si riferiva al silenzio di un presidente (di solito prolisso elargitore di prediche retoriche) di fronte a due decisioni davvero indecenti che “tagliano la testa” alle opposizioni.

In primo luogo l’accorpamento di due misure che non hanno nulla in comune, l’eliminazione del pagamento della seconda rata dell’IMU e il regalo di un altro pezzo di Banca d’Italia alle banche e assicurazioni ovviamente private, accorpamento che ha una sola logica: permettere di alzare alte grida presentando chi si oppone al nuovo regalo ai banchieri come uno che vuole obbligare i poveracci a pagare l’IMU.

L’altra misura, detta giustamente “tagliola” o meglio “ghigliottina” (da cui l’ispirazione per la definizione di “boia” riferito all’ipocrita e intermittente tutore della moralità pubblica), toglie ai deputati, a cui è già stata negata la possibilità di presentare emendamenti, perfino il diritto di parlare su ordini del giorno senza conseguenze pratiche.

Francamente se la democrazia è in pericolo non lo è per le proteste grilline, ma per questo ulteriore svuotamento di ogni potere decisionale del parlamento, e perfino del “diritto di sfogarsi a parlare”.

Unico appunto a Padellaro: ha ragione solo in parte quando dice che la parola “boia” era stupida, perché con una sola parolaccia consentiva “alla banda del buco di oscurare la battaglia meritoria di M5S alla Camera per sottrarre Bankitalia ai voraci appetiti delle banche”.

Insomma, permetteva agli ipocriti di concentrarsi su di essa e ignorare la sostanza. In realtà senza qualche gesto eclatante e “scandaloso” la protesta dei deputati e senatori del M5S viene semplicemente ignorata. Così, almeno, anche se la deformano e la distorcono, non si può ignorarla del tutto se non sui giornali più spudoratamente di regime come l’Unità o Repubblica.

Tra i tanti ipocriti, si distingue anche la triste signora Boldrini, costretta a sanzionare proteste formalmente scorrette tacendo sulle gigantesche porcate denunciate da chi protesta. Ma, si sa, entrando come indipendente nel SEL di Vendola e accettando la designazione da parte del PD alla presidenza della Camera, non poteva non immaginare che la sua funzione sarebbe stata questa… Fa un po’ pena, ma non troppo.

Ma intanto è uscita la bozza della nuova porcata elettorale, che analizzeremo dettagliatamente in altra sede, verificando anche i possibili emendamenti dei tanti che hanno per diverse ragioni, non tutte nobili, paura di questa nuova trovata del PD, che dovrebbe assicurare una maggioranza in parlamento a chi non ce l’ha nel paese, ma che potrebbe portare a un nuovo caos.

Intanto consiglio di vedere le semplici lezioni sui sistemi elettorali apparse su Il blog di Aldo Giannuli e su quello di Grillo http://www.beppegrillo.it.

Ai difensori del maggioritario per eliminare il presunto “ricatto dei piccoli partiti” ricordo che col proporzionale i partiti erano stati al massimo sette, mentre da quando è stato eliminato sono una quarantina.

Ma soprattutto auguro loro che, come i pifferi di montagna, finiscano per essere suonati. Non sarebbe proprio male che i giochi sporchi e senza principi decisi tra Renzi e Berlusconi (alla faccia della democrazia) finissero per provocare una tale ondata di rigetto tra i vecchi sostenitori delle due coalizioni che fingevano di essere contrapposte, da far accedere al ballottaggio proprio l’odiato M5S.

Al quale raccomando di perdere meno tempo con le macchinose trappole delle istituzioni, e di stare di più nel paese, occupandosi di quei problemi del lavoro, delle chiusure massiccie di fabbriche, di aumento della miseria, insomma di tutto quello di cui non si occupa il governo delle larghe intese e una maggioranza parlamentare impegnata solamente ad assicurarsi la sopravvivenza. 

PS. Tra le trappole delle istituzioni da evitare, aggiungerei quella della procedura di impeachment del presidente. Denunciamone al paese l'ipocrisia e le complicità con ogni porcata, ma a che serve perdere tempo con una procedura affidata a un parlamento screditato e con una larghissima maggioranza vile perché fatta di nominati senza meriti? Persone che, tra l'altro, quel presidente lo hanno non a caso eletto appena pochi mesi fa con una sceneggiata spudorata...

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.52) 31 gennaio 2014 16:50

    Sig. Moscato,

    approvo gran parte del suo articolo. Per quanto riguarda la messa in stato d’accusa del capo dello stato, anche se può parere una perdita di tempo è un atto dovuto: un mezzo pienamente democratico per denunciare irregolarità (secondo me gravissime) di colui che dovrebbe stare a guardia del parlamento. Non dimentichiamo che non stiamo parlando di un sindaco di paese: è Napolitano che promulga le leggi, che rappresenta 60 milioni di italiani e che è (dovrebbe essere) il PRIMO difensore della Costituzione. Proprio lui che, poco meno di un anno fa in un momento fortemente critico e disorientato della politica, istituì una commissione di saggi per riscrivere la Costituzione! Ma come: il difensore della Costituzione nomina un consesso per riscriverla, e tutto al di fuori del Parlamento? La Costituzione è molto esplicita su questo argomento; già che c’era, poteva riscriversela da solo!

    Cordiali saluti,
    Gottardo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità