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Magritte, il mistero della natura

Fino al 29 marzo 2009, Palazzo Reale di Milano ospita un’importante iniziativa monografica dedicata a René Magritte ed in particolare al suo approccio al tema della Natura.
La rassegna presenta centodieci dipinti dell’artista surrealista le cui immagini sono state assorbite dalla cultura e dalla coscienza figurativa contemporanea, al punto da decretarne un successo popolare, fino a diventare delle vere e proprie icone del ‘900.

Nel percorso espositivo i visitatori sono accompagnati dai testi dello stesso Magritte, cui viene lasciato il compito di descrivere e commentare la propria opera.

Mistero e natura sono i due termini che definiscono l’universo artistico di Magritte. Tutti gli intenti dell’artista belga erano pervasi dal mistero, al punto da considerarlo lo strumento più idoneo per mettere in discussione la logica dei luoghi comuni e che lo portava a creare sulla tela degli oggetti di uso comune e a spostarli in un contesto nuovo, insolito, modificando la loro naturalità.

Il percorso espositivo si muove dai primi, bellissimi e quasi sconosciuti dipinti futuristi, passando attraverso le prime esperienze surrealiste influenzate dalla scoperta di De Chirico e poi attraverso le immagini più oscure del periodo fra le due guerre, fino ai celeberrimi dipinti realizzati dagli anni ’50 in poi.


Passeggiare tra le tele di Magritte, affidarsi alla suggestione delle immagini è un meraviglioso viaggio ai confini del sogno (consigliamo vivamente l’audioguida con commenti dello stesso Magritte e sottofondo musicale dell’omonimo quartetto). L’arte diviene magia e la pittura non è più semplice riproduzione del reale. "Essere surrealisti significa bandire dalla mente il già visto e ricercare il non visto"

Anche agli occhi del profano gli oggetti dipinti da Magritte ritornano familiari, un dejavu che testimonia la grandezza dell’artista belga che è riuscito nell’impresa di rendere memorabili elementi della nostra quotidianità.


Riccardo Benvegnù

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