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M5S “festeggia” a Roma il primo anno di giunta Raggi, ma la torta è senza candelina

Non sembra vero, eppure così è, se vi pare (e anche se non vi pare). Scomodare Pirandello, con tanto di scuse per la inappropriata citazione, è veramente troppo. Meglio volare basso, tanto più basso, a livello delle miserie dell’attuale politica. La notizia è questa: i grillini festeggiano il primo compleanno della giunta comunale capitolina capitanata dalla signora Raggi.

Si usa il termine “capitanata” solo perché nel nostro idioma non esiste un lemma del tipo “sergentanata” (da sergente) o “appuntanata” (da appuntato), riferito ai gradi militari più bassi di quelli di capitano.

Non necessita la seppur minima dose di fantasia per comprendere quanto la “ricorrenza” appaia fuori luogo, fatte salve le considerazioni propagandistiche dei vertici locali e nazionali autoreferenziali del Movimento 5 Stelle. Si evita, qui, di riportare le miserevoli cifre e gli sconfortanti dati statistici seguenti la assunzione della guida della Capitale da parte degli (un tempo) spavaldi grillini. Ottimi, esaustivi quanto documentati articoli di stampa fanno le pulci all’amministrazione Raggi fornendo non pochi elementi di riflessione, sconforto incluso. Una volta tanto, la rete, la carta stampata e la TV stringono all’angolo la macchina propagandistica grillino-casalleggia dimostrandone platealmente l’inconsistenza politico-amministrativa, fatta eccezione per “Il Fatto Quotidiano”, come ovvio.

Ciononostante, si continuano a sentire, persino a sinistra, espressioni d’apertura quali: “Lasciamo alla Raggi il tempo di dimostrare quel che vale”. Ok! Chi scrive ha sulla groppa trent’anni d’amministrazione locale e non si è mai nascosto dietro lo scudo temporale condito dall’accusa alle precedenti amministrazioni per giustificare carenze, mancanze, omissioni. Scomodare il banale detto “Il buon giorno si vede dal mattino” è fin troppo ovvio, ma più che opportuno in questi casi. Ciò che la Raggi “vanta” come atti migliori della propria amministrazione si riferisce spesso e volentieri a scelte deliberate dalla precedente giunta. Provare per credere. Ora, però, andate a verificare il peggio.

Qualche grillino messo spalle al muro eccepirà che, in fin dei conti, non esiste solo la Raggi. La sindaca Appendino è un esempio d’efficienza. Ecco. Appunto. La sindaca di Torino, la Appendino, votata dai grillini col concorso delle destre unite (così come la sua collega romana), ha dimostrato il proprio valore alla prima vera “chiamata”. Non si vuole certo speculare sui circa mille e cinquecento feriti, alcuni gravi, tra i quali una ragazza morta, nelle ben note recenti vicende torinesi. Si rappresenta la circostanza per dare il senso dell’inconsistenza, dell’inefficacia, della raffazzonata azione dei grillini persino nell’amministrare una città la cui efficienza è stata in passato universalmente riconosciuta.

Tornando alla Raggi e al “compleanno” alla guida di Roma, stupisce tra il tutto (o il niente) una sua dichiarazione che suona più o meno così: “Il primo anno viene rappresentato dalla stampa con un maquillage…”. Pensate voi! Neppure si è resa conto di quanto ha dichiarato. Forse intendeva dire che la stampa cattiva e avversa modifica, fa cambiare aspetto, attraverso il trucco, a tutto il “bene” che lei ha prodotto. Qualcuno, magari grillino in buona fede, vorrà farle notare che il “maquillage” sta tentando di farlo lei abbellendo la brutta faccenda col concorso del suo capo-padrone “Beppe” il quale sa bene verso dove rivolgersi per recuperare qualche voto? La destra xenofoba e anti-euro è lì, pronta a dar retta, forse.

Fabio Mussi, ex parlamentare, ha definito magistralmente il M5S come una sorta di supermercato nel quale “girando tra gli scaffali, se sei di sinistra qualcosa trovi sui ripiani, se sei di destra hai tanto tra cui scegliere”. Stando alla geniale definizione si può sostenere che andando a prediligere gli articoli “a marchio M5S” il povero “consumatore” rischia di ritrovarsi con un prodotto parecchio dissimile dalle caratteristiche dichiarate sulle etichette. Purtroppo, però, in politica non esiste il reato di sofisticazione o di truffa in commercio. I NAS sono esonerati. Ce ne faremo una ragione. E poi, sempre il buon Mussi così trancia il voto auto-assegnatosi dalla Raggi circa il proprio operato sino al compleanno, valutato in un sette e mezzo: “La Raggi si è dimenticata di dirci la scala sulla quale ha espresso il voto. Se è su mille, concordiamo con lei”.

Intanto, nonostante l’esagerato ricorso ai dolcificanti sintetici (ridateci, per favore, lo zucchero di canna) impiegati nel confezionare la torta capitolina di compleanno della giunta Raggi, nessuno ha sentito il bisogno di infilarci al centro una candelina accesa e nessuno, di conseguenza, ha potuto assistere allo spegnimento della seppur flebile fiammella. Forse Grillo ha dimenticato l’accendino a casa?

(Foto: Wikipedia)

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