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M5S: Grillo vittima di se stesso. E dei "grillini"...

Poteva essere il cambiamento? No. L’ho scritto in un articolo che è stato pubblicatolo lo scorso anno, su questa testata e su altre. L’articolo si intitola: “Grillo non è l’alternativa: anzi” - qui l'articolo.
All’epoca in molti mi scrissero accese parole di dissenso. Forse oggi, sono le stesse persone che non hanno rivotato M5S alle Comunali…

Il Cambiamento – la C maiuscola è d’obbligo – che alcuni hanno ravvisato con l’avvento di Grillo era assolutamente non applicabile in relazione al non progetto politico di un non Movimento basato su un ambiguo senso dell’assoluta democraticità – la scelta di mandare in parlamento emeriti sconosciuti estranei anche a Grillo non mi è sembrata né saggia né democratica – ma senza alcuni tipo di linea politica o come diavolo la si voglia chiamare che potesse realisticamente dare un senso a tutto.

D’altronde, chi ha timore delle parole ha poca stima delle proprie idee. Politica è cosa nobile, lo sappia Grillo e tutti coloro che confondono l’alto senso di servizio che la Politica dovrebbe dare al Paese con i personaggi politici, che sono altra cosa.

Politici ambigui si può essere, ma la Politica di per sé non lo è mai.

Grillo voleva un risarcimento personale. Dai Media che lo avevano sbattuto fuori anni fa. Dai Partiti che non gli hanno aperto la porta quando pensava che bastasse il suo nome ad aprirgliele tutte: ricorderete tutti il “no” assoluto del PD a Grillo, cui fu fatto notare persino – incredibile ma vero – che non era tesserato nei termini opportuni…

La rabbia di Grillo si è elevata a livelli insopportabili e la rivincita desiderata su tutto e tutti doveva assolutamente essere ottenuta. Ad ogni costo. A costo di far patire agli italiani l’ira di Dio (Grillo) sotto tutte le forme possibili e anche quelle incredibili: vaffanculo compreso nei confronti di chiunque.

Rabbia sapientemente abbracciata da gente navigata – anche se non sembra… - come quelli della Casaleggio & Co. Che sanno benissimo come sfruttare le rabbie per macinare soldi e visibilità.

Che matrimonio perfetto quello fra Grillo e la Casaleggio & Co: il primo, un narcisista pronto ad urlare alla cospirazione quando anni fa si convinse che la Cina (…) aveva cancellato di fatto la sua indicizzazione nei motori di ricerca cinesi… Casaleggio, una newagista dell’ultima ora, forse un pelino più narciso di Grillo e anche molto più snob e poco avvezzo al dialogo: strano che si occupi di Comunicazione uno che per tirargli di bocca mezza parola lo devi supplicare per giorni…

Esplode il caso M5S sapientemente gestito almeno all’inizio della sua avventura.

La gente arrabbiata – purtroppo – vuole gente ancor più arrabbiata a condurla verso la distruzione, che chiamano “cambiamento”.

Emerge il caso nazionale con Grillo a urlare a squarciagola che la sua rivincita è arrivata, finalmente. Per lui, obiettivo raggiunto.

Nel frattempo però, ha dimenticato una cosa fondamentale: il Movimento, che tutti ormai individuano come il “suo” Movimento e di cui tutti sono convinti che Grillo ne sia il Leader politico. Non è così. E qui, inizia un altro pezzo della storia.

I “grillini” invadono letteralmente il Parlamento. Gente che fino al giorno prima forse non leggeva nemmeno un quotidiano, che non sa nulla di Politica con la P maiuscola, senza alcuna capacità di negoziazione ad alto livello né con livelli di Cultura tanto alti da poter entrare in Parlamento e poter dire “Eccoci: ora vi mettiamo tutti in tasca in due giorni” ma coi fatti, con la preparazione, non coi sogni…

Nessuno aveva avvertito Grillo che solo con gente con le palle – quelle vere – si sarebbe potuto tentare di cambiare il sistema. Gente come Razzi, che in Parlamento ormai ci ha messo le radici, viene spazzato via in un nanosecondo da gente che abbia un livello di preparazione culturale e grandi capacità oggettive, non da quasi pari livello.

D’altra parte, l’incauto Grillo, non ha saputo nemmeno prevedere che se avesse mandato dentro le Istituzioni gente che lui non sa ancor oggi chi siano, non avrebbe potuto né fidarsi né gestirli. I casi di editto bulgaro già nei primi giorni di insediamento nei confronti di grillini poco ortodossi non sono stati pochi e continuano…

Come ha potuto non pensare ad esempio, che gente comune che si vede all’improvviso versare sul proprio conto corrente l’equivalente di un intero anno di lavoro – nella migliore delle ipotesi – in un solo mese, non desse di matto e immediatamente disconoscesse il non statuto e tutte le sacre balle che avrebbero dovuto essere la base, il fondamento del M5S?

Hanno passato due mesi a fare i conti della serva, ma al contrario. Hanno disonorato la parola data in campagna elettorale come gli impenitenti politici cui dicevano – a parole, che novità – di voler far la guerra. Si sono subito trasformati in personaggi della “casta” senza se e senza ma mettendo in imbarazzo tutto il loro sistema, Grillo in testa. Che ormai non può però più uscire dal gioco che è divenuto giogo

Io credo che Grillo ormai è vittima di se stesso, dell’idea di un Movimento che non può funzionare perché nulla di dissimile ha mostrato al Paese. Ed è vittima dei suoi stessi “cittadini” parlamentari, che lo hanno tratto in inganno, contraddicendo subito un sogno che oggi non appartiene a nessuno perché nessuno ha avuto la capacità di metterlo in atto.

La rivoluzione, signori, è cosa dura e non è per tutti. Si fa soffrendo uniti per una causa comune e non certo approfittando del sogno della Rivoluzione per divenire immediatamente complici del sistema che ti ammalia col denaro, col potere, con quelle facilitazioni che possono aver presa solo su persone dalla personalità fragile e che nulla mai nella vita hanno vissuto e avuto.

Ci vuole gente con le palle, per cambiare.

Ora, Grillo non può più uscire dal giogo del suo stesso gioco. Non potrà nemmeno tornare a fare spettacoli: chi pagherebbe ormai per andare a vedere un Congresso del M5S?...

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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