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Il parco giochi Luneur chiuso da 5 anni e in balìa del degrado: la questione è ancora aperta

Ferri arrugginiti, erbacce e lucchetti. Questo è quel che rimane di Luneur, il parco giochi più antico d’Italia, nato con l’esposizione universale del 1953. Da quell’anno, bambini, ragazzi, nonni e genitori hanno vissuto, hanno giocato. Una storia lunga 60 anni, una storia che rimane indelebile nei ricordi di tutti i romani. Ora, il parco nel cuore del quartiere Eur di Roma appare sigillato ed in uno stato di degrado totale. Guarda l'inchiesta.

Il parco è di proprietà della società pubblica Eur Spa, per il 90% appartenente al Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il 10% al Comune di Roma. Ma tutto comincia nel 2007, quando, per far acquisire al Luneur più prestigio, viene indetto un bando di gara al quale si presentano la Lu.p.p.ro s.r.l., precedente società concessionaria il cui contratto era scaduto il 31 dicembre 2007, Thorus Leolandia s.p.a., Sogepark S.r.l. e Cinecittà Entertainment s.p.a., vincitrice e attuale società che dovrebbe gestire l’area. Il 30 luglio 2008 Eur spa dà ufficialmente in gestione l'area al presidente nonché amministratore delegato di Cinecittà, Luigi Abete. La durata del contratto di locazione è di 18 anni, prorogabile tacitamente a 9. 68mila mq di cui 8mila di viali e zone pavimentate, 4mila di aree verdi e 56mila mq in attrazioni da ripristinare per creare un Family Park da 0 a 12 anni. Ma intanto il tempo non concede sconti al degrado.

Sono passati cinque anni dalla chiusura del parco, e in questo tempo, Cinecittà ha fatto poco o nulla. C’è chi, come la Eur Spa e il presidente XII Municipio, Pasquale Calzetta, dice che l’attesa sia per colpa della mancata rimozione delle giostre da parte dei sub-conduttori (giostrai). Dal canto loro, i proprietari delle attività affermano che non è concesso loro entrare nell’area per verificare lo stato delle loro strutture e che è stato proposto loro una liquidazione economica troppo bassa. Fatto sta che la Dia di avvio lavori, è stata presentata a maggio di quest’anno, e, avendo validità di 30 giorni, si può ritenere già scaduta. Tutt’oggi non ci sono sviluppi.

700 mila euro all’anno, per un complessivo di 14 milioni di euro, è il canone che Cinecittà holding deve pagare a Eur Spa, ma che in realtà sta pagando dimezzato. Ricorsi al Tar, esposti al Comune, denunce, la tormentata vicenda di Luneur non conosce limiti. Uno dei più profondi emblemi di questo caso, è la presenza o meno nel bando di gara dei sub-conduttori. O meglio: la loro abusività o la loro legittimazione ad essere presenti. Nel contratto è stato scritto: “il parco verrà consegnato come è stato lasciato dai predecessori libero e vuoto da persone o cose”. Ma al momento della chiusura, il parco era ancora occupato.

Il bando di gara e l’annesso contratto, nella loro incertezza erano chiari, non prevedevano una rivoluzione del parco giochi ma addirittura degli shop e delle aree tematizzate. Poi, il progetto è cambiato in un Family Park. Lo storico parco giochi romano, quindi, non tornerà più. Stando al progetto di Cinecittà, il primo triennio erano previsti di 2 milioni di investimenti per ammodernamento di impianti già esistenti e per l’installazione di nuove attrazioni e adeguamento della struttura pari a 4milioni di euro. Nei successivi 6 anni, 6mila euro per dare al complesso un assetto definitivo. Sempre nel bando è scritto che nel caso di mancata ultimazione di ripristino nel termine previsto, Eur Spa comminerà penali di 10 mila euro al giorno successivamente modificate a 2mila euro al giorno.

Nel contratto, inoltre, è ben specificato che almeno due volte l’anno, la società deve provvedere alla derattizzazione e alla disinfestazione. Cosa che non sta assolutamente avvenendo. Per verificare basta semplicemente passeggiare lungo il perimetro dell’area per venire letteralmente divorati dalle zanzare. Per i topi, attendendo il buio, probabilmente si avranno sorprese.

Però la nostalgia del vecchio parco resta, ed i proprietari di quelle giostre che hanno fatto tanto divertire piccoli e grandi, rimangono in balìa delle loro incertezze. al momento il parco resta chiuso, ma, che si sappia, quando riaprirà non avrà più le stesse sembianze. Cinecittà entertainment ha in mano un patrimonio che ha creato controversie e screzi, ma anche un territorio che ha segnato la tradizione romana.

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