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Lotta all’evasione, l’ennesimo spot pubblicitario del governo

Erano trascorsi trenta giorni dalla vetrina di Cortina. Dopo Roma e Portofino, le Fiamme Gialle ardono all'ombra della "Madunina", facendo luce su un sottobosco di evasione e lavoro nero. Ed anche l'Agenzia delle Entrate si presenta nei locali della Movida milanese...

Cortina, Roma, Portofino ed ora Milano: prosegue senza sosta la battaglia all'evasione fiscale dichiarata dal governo Monti. Dopo aver guastato le vacanze vip a Cortina, probabilmente col solo effetto di aver spedito i ricconi a bordo dei SUV dalle parti di Sankt Morritz, l'implacabile scure di Mario il giusto si abbatte su quella "Milano da bere" che negli anni '80 campeggiava sui 3x6 di una nota marca di liquori.

Tra sabato notte e domenica, Baschi Verdi ed Agenzia delle Entrate hanno potuto fotografare una istantanea piuttosto fedele della situazione fiscale di oltre duecento esercizi commerciali, con risultati allarmanti. 

Ricevute non compilate, scontrini non rilasciati, lavoro nero: con buona pace di chi sostiene che l'evasione esista solo al sud, si scopre una situazione molto variegata in cui l'imperativo è "fuggire all'imposizione fiscale", evidentemente considerata insostenibile anche da chi gestisce un'attività commerciale ed è già abituato a tutta una serie di sgravi ed agevolazioni che evidentemente non riescono a sopperire alle necessità. 

Tanti cocktail per i quali non viene staccato lo scontrino, servizi di barberia non registrati, ricevute di minuta senza fini fiscali, lavoratori privi di permesso di soggiorno. Ma per sconfiggere il popolo degli evasori non servono le telecamere, ma una vasta azione capillare.

Sulla bontà dell'iniziativa nessun cittadino dotato di buon senso può esprimere giudizi negativi, sulle modalità d'attuazione c'è sicuramente più di un aspetto da migliorare.

Il clamore mediatico, motivato in occasione del blitz di Cortina in ragione della tipologia di esercizi e contribuenti controllati, è sicuramente indice di un esecutivo che vuole spettacolarizzare un'attività normalissima in tutte le altre parti del mondo, cercando di ovviare ad una popolarità prossima allo zero a causa dei diversi morbi che affliggono Monti e compagni. 

Il malcostume tutto italiano di non registrare la maggior parte dei movimenti di cassa deve essere sconfitto perché fa parte di quel genere di comportamenti che il contribuente (nella duplice accezione di consumatore ed esercente) mette in pratica in maniera quasi automatica: scagli la prima pietra colui il quale può ammettere il contrario.

Anche in questo caso sarà indispensabile una presa di coscienza forte, da parte di una maggioranza della popolazione, un'inversione di tendenza importante che non potrà essere raggiunta fintanto che il paese sarà, come sempre, guidato dai soliti noti e dalle solite caste. E' difficile sostenere l'importanza di chiedere lo scontrino per un caffè, quando c'è una classe politica nell'occhio del ciclone per i continui sprechi e benefit di cui gode.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.212) 1 febbraio 2012 13:29

    Tu chiamolo pure spot pubblicitario , a me va benissimo , ben vengano questi spot pubblicitari .Io li chiamo "avviso ai naviganti" o " a intenditor poche parole" .
    Sta cambiando il vento caro Nicola ,c’è poco da dire ,questo entro Giugno mette a punto il redditometro e comincia a fare i conti in tasca a chi fino ad oggi ha fatto i suoi porcacci comodi .

    E non è un caso che sta insorgendo proprio il popolo a cui Silvio ha sempre strizzato l’occhiolino , mentre diceva che faceva la lotta alla mafia e all’evasione fiscale.
    ciao

    • Di Nico (---.---.---.182) 1 febbraio 2012 13:37
      Nicola Spinella

      Non so, non penso che Monti riuscirà ad arrivare a Giugno. Che berlusconi abbia basato gran parte del proprio consenso sull’impunità dell’evasore è facilmente immaginabile. Ma appena proverà a mettere in funzione il "REDDITOMETRO", il governo cadrà miseramente...


      sennò l’anno prossimo, come fa silvio a vincere le elezioni?...

  • Di (---.---.---.204) 1 febbraio 2012 19:52

    Mah, io abito a Como e ho studiato a Milano. Mi é capitato rarissime volte di non ricevere il mio scontrino fiscale. 


    Le cifre che escono da queste indagini (il 44% di evasione) non fotografano la realtà. La GdF si sarà appostata in determinati e specifici locali, che non pagano le tasse e che naturalmente vanno puniti. 

    Ma far credere che questa sia la media é una menzogna, oltretutto controproducente: altre categorie commerciali potrebbero pensare che se nessun altro paga le tasse anche loro sono autorizzati ad evadere un po di più.

    Sul lavoro nero (lo studente che arrotonda facendo il cameriere o il parente che da una mano quando serve in cambio di un centone) ci credo. Ma il Governo dovrebbe intervenire non solo multando, ma creando la possibilità di fare in modo semplice dei lavori a chiamata.
  • Di paolo (---.---.---.83) 2 febbraio 2012 09:22

    Hai ragione caro amico , il 44% di evasione non fotografa la realtà ,perché l’evasione in forma diretta ed elusiva è molto superiore . Hai provato a chiederti come sia possibile che il terzo paese con il debito pubblico più alto del mondo sia invece il primo(mi riferisco ai paesi industrializzati) come ricchezza privata (ancorché mal distribuita)?

    Gli italiani se la sono fatta con l’evasione fiscale che è stata lo sport nazionale degli ultimi sessant’anni . Da questa colossale e generalizzata evasione fiscale è discesa la tassazione(diretta+ indiretta) ,in rapporto ai servizi resi ,più alta del mondo che , per coloro(una assoluta minoranza) che hanno fatto il loro dovere ha significato soprattutto rinunce quando non addirittura la rovina vera e propria .

    Una trentina di anni fa (se ricordo bene) ad un ministro delle Finanze (Visentini) domandarono come mai la tassazione era cosi’ alta e lui candido rispose : "chiediamo 100 per avere 50 ".
    L’imbecille non si era posto il problema dei poveracci che ,per onestà o coglioneria ,pagavano 100 .
    Questa è la fotografia reale di questo paese .
    Speriamo che Monti ci metta una pezza , ma non ne sono cosi’ sicuro e temo che Nicola abbia ragione sul ritorno del cavaliere di Arcore.
    ciao

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