• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Liste elettorali e Pantheon, se ci si <i>regole</i> di (...)

Liste elettorali e Pantheon, se ci si <i>regole</i> di conseguenza

Liste elettorali e Pantheon, se ci si regole di conseguenza

Non c’è niente da fare: leggere l’attualità politica alla luce delle notizie di cronaca resta sempre un’attività terribilmente seducente. E non stiamo parlando del gossip, o del pissi-pissi delatorio, dei “si dice che”, delle chiacchiere pruriginose da bar sulle frequentazioni sessuali del tal politico o dell’ultimissima chicca rubata a Dagospia. No, qui si tratta proprio di mettere in cortocircuito fatti ed eventi apparentemente lontani, pescati appunto dalle pagine dei giornali, per farne scaturire, se del caso, una piccola massa conoscitiva, che ci consenta di capire qualcosa di più del nostro strano Paese.
 
Ebbene, in questi giorni sui quotidiani abbiamo letto, tra lo stupito e l’indignato, le notizie relative ai pasticci (come li ha chiamati il presidente Napolitano) elettorali in Lazio e in Lombardia, e quelle riferite alla custode del Pantheon, a Roma, che ha interrotto un concerto di musica classica, letteralmente sbattendo fuori pubblico e musicisti, perché era arrivata l’ora della chiusura. Che cosa accomuna queste due vicende, apparentemente così lontane? Naturalmente, il rispetto delle regole. Da un lato, c’è in ballo l’orario di presentazione delle liste per le Regionali; dall’altro, quello di chiusura del famosissimo tempio romano. E allora, come mai, rispetto a due vicende che, stringi stringi, sono la stessa identica cosa, le reazioni dell’opinione pubblica sono state così divaricate, ferocemente opposte, discordanti, addirittura schizofreniche? Come mai abbiamo ripetuto fino alla noia che le regole sono regole, che vanno rispettate, che sono uguali per tutti, che le regole sono addirittura il fondamento, la forma e la sostanza della vita democratica? Se regola c’era per la presentazione in orario delle liste dei candidati, regola c’era anche per il concerto del Pantheon. E dunque, seguendo questo ragionamento, bene hanno fatto a non accettare le liste Pdl, seppure con un minuto solo di ritardo, ma bene anche ha fatto la custode a interrompere il concerto romano.
 
E allora, che succede? Come mai, con grandissima probabilità, lo stesso popolo viola che si sta preparando a salire sulle barricate per chiedere il rispetto della forma, prima ancora che della sostanza, è lo stesso popolo che si è indignato in Rete e sui giornali contro la custode del Pantheon?
 
E, attenzione, si badi a non cominciare a fare distinguo sui due casi. Non è che perché in uno si parli di politica, e in un altro di cultura, l’atteggiamento debba cambiare. Con la politica dovremmo essere ligi e rigidi, e con la cultura morbidi e leggeri? Anche il rispetto delle regole, dunque, in questo Paese va valutato caso per caso, volta per volta? Oppure no, oppure dovremmo avere la forza, almeno rispetto a un tema come questo, di dire le cose una volta e per sempre, comportandoci di conseguenza?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares