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Lista impresentabili. Rosy Bindi deve dimettersi e Renzi, come don Ciotti, hanno sbagliato

La vicenda della lista degli impresentabili, resa pubblica dalla commissione Antimafia o meglio dalla sua Presidente, Rosy Bindi, si presta a varie considerazioni.

A mio avviso, Rosy Bindi dovrebbe dimettersi dal suo incarico, Renzi ha sbagliato a permettere la candidatura di De Luca a presidente della giunta regionale della Campania, così come anche don Ciotti ha sbagliato, in una sua dichiarazione, a non percepire il vero significato della decisione di Rosy Bindi.

Perché Rosy Bindi si dovrebbe dimettere da presidente della commissione Antimafia? Perché, soprattutto, ha danneggiato fortemente l’immagine di questa commissione che, in passato, presieduta da altri, ha svolto un ruolo molto importante e positivo.

Infatti Rosy Bindi, con la sua decisione di inserire De Luca nella lista degli impresentabili solo perché ha voluto mettere in difficoltà Matteo Renzi, ha di fatto consentito che la commissione venisse utilizzata per fini non certo istituzionali e cioè per favorire una lotta interna al Pd.

Del resto Rosy Bindi ha sbagliato, ma io credo che l’abbia fatto di proposito, a posticipare la pubblicazione della lista degli impresentabili, rendendola nota solamente a due giorni dallo svolgimento delle elezioni regionali.

O Rosy Bindi era in grado di pubblicare quella lista diversi giorni prima o era meglio che non la pubblicasse affatto. Ma l’alternativa in realtà ha poco senso proporla, perché, ripeto, io ritengo che la presidente abbia compiuto di proposito la scelta di rendere nota la lista a due giorni dalle elezioni.

Inoltre Rosy Bindi ha sbagliato a non coinvolgere il resto dei componenti della commissione Antimafia nella definizione della lista. Lei che ha criticato spesso la presenza di “un uomo solo al comando” del Pd, si è comportata allo stesso modo, se non peggio.

Renzi ha sbagliato a impedire la candidatura di De Luca alla presidenza della giunta regionale della Campania.

Sia perché sapeva che un’eventuale sua elezione sarebbe stata impossibile, anche se temporaneamente, in conseguenza di quanto attualmente prevede la legge Severino sia perché avrebbe dovuto essere consapevole che la sola candidatura di De Luca avrebbe creato problemi al Pd e soprattutto alla possibilità che il centrosinistra tornasse alla guida della Campania, in modo tale da affrontare realmente i molti e importanti problemi di quella regione, mal governata dal governatore uscente, che si è ricandidato, del centrodestra, Caldoro.

Don Ciotti ha sbagliato a rilasciare la dichiarazione, che riporto integralmente, perché con i contenuti di quanto dichiarato ha dimostrato di non comprendere il vero significato della decisione di Rosy Bindi.

Ecco la dichiarazione di don Ciotti, presidente dell’associazione Libera:

“Lascia tanta amarezza la polemica suscitata dalle indicazioni della Commissione Antimafia.

Da anni auspichiamo un rinnovamento della politica, una sua pulizia dal malaffare, dalla corruzione, e dai fiancheggiamenti con il crimine organizzato, e ora che la Commissione Antimafia esercita fino in fondo le sue funzioni si riduce tutto ad una lotta di potere tra correnti di partito, benché le indicazioni riguardino sia il centrodestra che il centrosinistra e dunque non possono essere accusate di faziosità.

Si potrà discutere il metodo ed i tempi, ma non l’importanza, anche l’essenzialità del merito, ossia che è in gioco, molto prima che la vittoria di questo o quel partito nelle imminenti elezioni regionali, la credibilità della politica, una credibilità che può essere riacquisita solo abbandonando gli opportunismi e le convenienze ispirate alle logiche del fine che giustifica i mezzi. Sono false vittorie quelle che cinicamente sacrificano l’etica al potere. Vittorie che paghiamo tutti, a cominciare dai tanti che ancora credono nella politica come servizio del bene comune”.

Mi dispiace che don Ciotti, ovviamente secondo me, abbia sbagliato, in quanto io sono molto legato a lui, ma non posso esimermi dall’esprimere il mio parere sulla sua dichiarazione.

Posso essere io, ovviamente, a sbagliarmi. Ma, in tutta onestà, non lo credo.

 

Foto: Bee Free/Flickr

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