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Libertà di stampa: doveri e diritti!

Il dovere di noi giornalisti è quello d’informarvi e di darvi notizia dei fatti. Il diritto di voi cittadini è quello di avere informazioni chiare, senza pregiudizi e libere da condizionamenti politici o economici di questa o di quell’altra parte. All’uopo esistono già i giornali di “partito” e le riviste “commerciali”! A nostro modesto avviso, oggi questo dovere e questo diritto non se la passano tanto bene! Perciò, noi giornalisti, vi chiediamo di venire in Piazza del Popolo a Roma domani, sabato 3 ottobre alle ore 15.00.

Non per una manifestazione di partito
, ma per tentare, tutti insieme, giornalisti e cittadini, di dissolvere quest’aria cupa che incombe sull’informazione. I fronti dello scontro sono molteplici e sempre più infuocati. Si è inasprita la polemica sui contenuti del servizio pubblico radio-televisivo e sull’opportunità di continuare a pagare il canone Rai, vista la faziosità di certi programmi di approfondimento e la presenza sempre più massiccia della pubblicità. Alcune trasmissioni della tv pubblica fanno capire fin da subito da che parte stanno, mostrando un livore preconcetto che fa a pugni con qualsivoglia criterio di lealtà nei confronti dei telespettatori.


Da mesi un quotidiano nazionale, riconducibile a un gruppo di potere ben identificabile, si esercita in un esasperante tiro al bersaglio contro il Premier e le sue vicende private. Da un mesetto, i quotidiani che fanno riferimento al centrodestra hanno deciso di scendere allo stesso livello e di rispondere a colpi di scoop e dossier pepati. Tutti pessimi esempi di “killeraggio giornalistico”, che nulla hanno a che fare con il dovere di informare correttamente l’opinione pubblica. C’è libertà di stampa quando i fatti vengono raccontati con obiettività, quando gli editori non usano i giornali per difendere interessi personali o di cordata, quando i giornalisti rispettano i loro doveri professionali e non fanno carriera solo perchè qualcuno li sponsorizza. Queste condizioni di libertà in Italia esistono ancora, ed il nostro Social Network (Liberal Vox) ne è una testimonianza viva e fulgida, ma solo in parte.

All’epoca della Prima Repubblica i direttori dei quotidiani venivano scelti nei "salotti buoni” e i direttori Rai dalle segreterie dei partiti. La situazione è rimasta identica, ma qualcuno si accorge solo oggi che la politica e la finanza allungano le mani sull’informazione. Noi giornalisti siamo consapevoli di avere grandi responsabilità e gravi colpe. C’è chi di noi viene messo da parte perché vuole lavorare in modo dignitoso ed intellettualmente onesto e chi sull’asservimento ha costruito brillanti carriere! Il problema non è solo di “oggi” e non si chiamo solo “Silvio Berlusconi”! C’era anche nella Prima Repubblica e ci sono anche “altri”, oltre il Presidente del Consiglio, che coinvolgono i più grandi editori dell’informazione (banche, finanza, edilizia, case automobilistiche, imprese, sanità, energia).

Piazza del Popolo è grande, e non bastano certo i giornalisti a riempirla! Vi aspettiamo numerosi, con l’auspicio che la manifestazione di domani avrà il coraggio di affrontare seriamente questi temi e non si trasformi nell’ennesima “parata di sindacalisti e politici” in cerca di visibilità o, peggio ancora, nell’ulteriore, inutile e volgare “insulto” a Silvio Berlusconi.

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