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Liberare il Parlamento dai ricatti con un sistema elettorale diverso

Nell’attuale momento in cui ferve il dibattito politico sulla riforma del sistema elettorale italiano, diventa interessante notare come il voto di preferenza sia diventato un argomento di scarsa rilevanza. Ed egualmente di scarsa rilevanza, all’interno dell’attuale dibattito, appare il principio della pari opportunità sia in relazione alle candidature sia – a maggior ragione - in relazione alle eventuale preferenze esprimibili.

Il sistema elettorale è la cartina di tornasole con cui un Paese elegge e non nomina i propri rappresentanti del popolo sovrano.
 
L’attuale sistema inibisce il diritto del cittadino all’esercizio del voto preferenziale e stabilisce la dittatura dei partiti sugli elettori.
 
Per questo bisogna cambiare la legge elettorale e, per questa via, “liberare” il Parlamento da un sistema di voto che fa “ostaggi” deputati e senatori in quanto “ricattati” dalla discrezionalità assoluta dei capi partito che, nella formulazione della Schindler’s list, li riducono all’obbedienza assoluta con il ricatto che non torneranno in lista.
 
Non trovo convincente altro sistema se non quello del proporzionale puro con sbarramento, con la reintroduzione della preferenza all’interno della lista votata, in cui sia assicurata la preferenza multipla vincolata alla parità di genere: la preferenza, cioè, potrebbe essere espressa - per due candidati, purché sia formulata per candidati di genere diverso, con la sanzione dell’annullamento della scheda che contenga due preferenze espresse entrambe a favore di candidati uomini o entrambe a favore di candidate donne, dentro un Parlamento ridotto nei suoi numeri e nelle sue funzioni bicamerali.
 
Tutto il resto a me pare che sia “bassa cucina tornacontista” al di là di chi ha una proposta al giorno, pensando alle convenienze personali e del “suo” partito piuttosto che alla legittima rappresentanza democratica del popolo.
 
Spero che il mio partito possa – su questa rinascita democratica del diritto dell’elettore – svolgere ogni utile resistenza al tentativo di mantenimento dell’attuale antidemocratico sistema elettorale.

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