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Liberalizzare farmacie: che vuol dire e in cosa consiste

Nella "manovra Monti", la parola"liberalizzare" è molto usata, anche se con grande ignoranza. In questo articolo precedente ho spiegato cosa significa liberalizzare, ora cerchiamo di capire cosa vuol dire liberalizzare le farmacie e liberalizzare i farmaci di fascia C.

La premessa.

Come sappiamo le farmacie hanno il monopolio della vendita dei farmaci, dopo il decreto Bersani del 2007 sulle liberalizzazioni, tra le molte novità, troviamo la liberalizzazione di alcuni farmaci e la nascita delle "parafarmacie". Adesso infatti oltre che in farmacia, i farmaci OTC (Over the counter) e SOP (Senza obbligo di ricetta) possono essere venduti nelle parafarmacie. I farmaci OTC sono ad esempio cerotti, acqua ossigenata, cosmetici e prodotti d'erboristeria, mentre i SOP sono farmaci come il "Benagol" o il "Fluimucil".

Decreto Monti sulle liberalizzazioni: cosa prevede.

Il decreto Monti prevede la vendita di farmaci di fascia C anche a strutture come ipermercati, parafarmacie ed altri istituti nella quale lavori un farmacista laureato. I farmaci di fascia C sono farmaci che necessitano una ricetta medica ma non sono rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale (Il medico mi prescrive un medicinale per me necessario però me lo devo pagare da solo).

Nel decreto Monti oltre alla liberalizzazione di questi farmaci è previsto anche l'aumento del numero delle farmacie del 45%, infatti il numero delle farmacie e conseguentemente i posti di lavoro, sono decisi dallo Stato. Il decreto Monti prevede anche l'allargamento del numero di farmaci senza obbligo di ricetta (SOP) che quindi possono essere venduti nelle parafarmacie diminuendo il monopolio delle farmacie ed abbassando i costi per questi farmaci.

Recentemente, però, la parte sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C è stata rivisitata dal Governo con un passo indietro, stabilendo infatti (tornando alla situazione precedente) che i farmaci di fascia C rimangono monopolio delle sole farmacie.

Perché conviene liberalizzare le farmacie e i farmaci di fascia C.

Sfortunatamente la liberalizzazione dei farmaci di fascia C è stata bloccata, prevedendo solo un aumento delle farmacie, parafarmacie ed un aumento dei farmaci senza ricetta. Liberalizzare i farmaci di fascia C però, converrebbe perché produrrebbe un effettivo risparmio per il consumatore, come è avvenuto infatti per la liberalizzazione effettuata da Bersani nel 2007 per i farmaci SOP e OTC.
 
E' stato calcolato infatti che acquistando questi farmaci (cerotti, prima infanzia, prodotti da erboristeria) presso i supermercati, il risparmio del consumatore è di circa il 18%, con un risparmio di circa 500 milioni di euro l'anno per tutto il territorio nazionale. La lobby dei farmacisti, naturalmente, si è opposta fortemente alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, che in sostanza sono farmaci per noi obbligatori, perché prescritti dal medico, ma che dobbiamo comprare a nostre spese.
 
I farmaci di fascia C portano nelle casse delle farmacie più di 3 miliardi di euro l'anno, per farmaci che paghiamo a nostre spese. Con questo decreto quindi il vero snodo centrale del monopolio dei farmacisti non è stato toccato, lavorando solo superficialmente.
 
"Rivedere le regole ed applicare un minitoraggio dei prezzi svecchierebbe il mercato dei farmaci e renderebbe la vendita finalmente aperta e trasparente, con opportunità di risparmio concreto per i cittadini" - ha dichiarato Paolo Martinello, presidente Altroconsumo. 
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.210) 27 gennaio 2012 14:39

    In linea teorica liberalizzare le farmacie dovrebbe significare una cosa soltanto: che chiunque in possesso di una laurea in farmacia possa aprire e gestire una farmacia. 


    Questo deve essere l’auspicio e sicuramente é l’obiettivo a lungo termine di Monti, ma obiettivamente non si puo’ realizzare questo obiettivo in un colpo solo: primo perché il parlamento voterebbe contro e in secondo luogo perché bisogna anche mettersi nei panni di quei farmacisti che magari da pochi mesi hanno acceso un mutuo venti o trentennale per l’acquisto di una licenza! si badi bene che non stiamo parlando di furbetti ne di disonesti: la prassi di acquistare e vendere le licenze di farmacia é assolutamente prevista dalla legge e dalla consuetudine.

    I provvedimenti Monti vanno nella direzione giusta: porteranno nel tempo a diminuire il valore della licenza fino quasi ad annullarlo. Dopo si potrà liberalizzare totalmente senza grossi traumi per nessuno. 
  • Di Federico (---.---.---.78) 27 gennaio 2012 18:06
    Federico

    Hai centrato l’argomento, il problema però è che la Lobby delle farmacie è potente e difficilmente rinuncerà ai suoi privilegi , allargare il numero di farmaci vendibili al di fuori di essi è sicuramente un passo avanti, ma il vero obiettivo di una liberalizzazione è quello di diminuire il monopolio su qualcosa, cercando di spezzettarlo.

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