Tracciabilità dei pagamenti: ecco cosa è cambiato
Tracciabilità dei pagamenti: cosa è cambiato nel decreto Monti, la lotta all'evasione e l'aumento della tracciabilità dei pagamenti sono stati due punti cardine della manovra, ma sono stati anche due punti molto discussi, in particolare il punto sulla tracciabilità.
Che cos'è la tracciabilità dei pagamenti: tracciare i pagamenti significa permettere al Fisco di ricostruire tutti i movimenti che ha fatto il tuo denaro, se ad esempio qualcuno ti ha accreditato qualcosa o se hai pagato un'azienda, il Fisco lo sa. Naturalmente per tracciare il denaro è necessario che il suo movimento sia effettuato attraverso strumenti che non siano il denaro contante, che infatti non ha nome e possessore; il denaro infatti può essere tracciato solamente attraverso assegni circolari, bonifici ed altri strumenti.
Nell'assegno infatti c'è scritto chi è che riceve il denaro e chi è il debitore di esso, mentre un pagamento in denaro contante, potrebbe non essere mai avvenuto perché non lascia traccia di esso.
Tracciabilità dei pagamenti: cosa è cambiato davvero.
La manovra Monti prevede anche che la Pubblica Amministrazione debba pagare i propri creditori obbligatoriamente versando il denaro nel loro conto corrente o altrimenti utilizzando altri strumenti di pagamento elettronici. La manovra Monti prevede anche che il versamento delle pensioni superiori a mille euro sia effettuato attraverso conto corrente, questo significa che ogni pensionato debba avere necessariamente un conto corrente, con evidente felicità delle banche.
Per favorire l'apertura di conti correnti in sostanza "obbligatori" è stato previsto dal Ministro dell'Economia e dalla ABI la creazione di un "conto corrente semplice" con spese quasi azzerate, trasparente e di facile utilizzo, per tutte le persone che ne dovranno utilizzare uno. La creazione di questo "conto corrente semplice" è un'evoluzione del precedente già firmato nel 2010 tra Governo ABI e consumatori.
La tracciabilità del denaro è uno strumento quindi utile a far uscire in superficie il denaro "nero" che non incrementa in questo modo la ricchezza Italiana e che non incrementa però neanche le casse dello Stato perché "Denaro che non esiste, non può essere tassato".
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