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Le ragioni dell’odio

Leggendo i commenti di alcuni elettori di centro destra su Fini non traspare solo ostilità. Direi che in alcuni casi si sconfina nel vero e proprio odio. Sotto un certo punto di vista non ve ne sarebbe ragione.

In fondo Fini cosa ha chiesto ultimamente? Ha chiesto le dimissioni di alcuni indagati dalle cariche di partito. Se l’intento è quello di tutelare la forza elettorale del centro destra, un elettore di questo schieramento dovrebbe essere concorde e solidale con Fini. Il problema è che le cose non stanno affatto in questi termini. E’ evidente che Fini sta sfruttando la vicenda giudiziaria di alcuni esponenti del PdL per ribadire le rivendicazioni della sua corrente all’interno del PdL. Il continuo controcanto, i distinguo, le punzecchiature costituiscono una continua e logorante guerriglia tesa ad indebolire il consenso per Berlusconi. Poco importa se in questo modo si indebolisce l’azione del governo. Poco importa se questo oscura l’attività dell’esecutivo, favorendo l’azione dell’opposizione. Poco importa se i Bersani e i Di Pietro gongolano per l’inaspettato aiuto che ricevono. C’è da sorprendersi allora se un elettore di centro destra comincia ad avere gli zebedei fumanti?

A questo proposito devo confessare di non amare particolarmente la sinistra. E devo ammettere di avere votato PdL perché gradirei non vedere mai più un esecutivo di stampo socialista. La vicenda di Verdini e Dell’Utri non mi ha certo fatto piacere. Questi bei giuggioloni con le loro cacchiate hanno permesso a qualche solerte magistrato di sollevare un polverone. Quanto meno sono dei pirla. Come elettore potrei sentirmi in diritto di avere le balle che girano nei riguardi di costoro. Tuttavia questo è niente rispetto a quanto arriva a combinare l’onorevole Fini per ambizioni personali non meglio definite. Il danno che Fini produce è immensamente più grave di quanto fatto da quei quattro sfigati pasticcioni.

La cosa buffa è che Fini non sembra affatto rendersi conto di quanto ridicola appaia la sua figura in questo contesto. Ho paura che la questione sia tutta lì: mancanza totale del senso del ridicolo. Fini! Fini che un tempo faceva il saluto romano alle adunate del MSI. Fini che oggi va in visita deferente e religiosa nei musei israeliani dell’olocausto e che definisce il fascismo il male assoluto. Fini che oggi decide che il dare la cittadinanza facile agli immigrati extracomunitari è un fatto di capitale importanza. Fini che a braccetto con quel D’Alema ex stalinista parla di democrazia e di diritti. Fini che oggi rispolvera la legalità e la questione morale mentre è attorniato da un entourage clientelare che su questo piano di pulito ha ben poco. Quello stesso Fini i cui maneggi col patrimonio immobiliare ex AN non possono dirsi esattamente cristallini. Fini è ben lontano dall’essere al di sopra di ogni sospetto. E a fronte di tutto questo gli elettori del centro destra devono dall’inizio legislatura sorbirsi i continui distinguo, le rampogne e i discorsetti del presidente della camera e dei prezzolati apologeti di Farefuturo. Il tutto sfruttato da una sinistra senza argomenti e altrimenti allo sbando. Davvero comincia ad essere un po’ troppo.

Finalmente i vertici del PdL sembrano capire la situazione e le attese per una scissione si fanno tangibili.

Ma... , sorpresa! All’ultimo minuto Fini offre il ramoscello d’ulivo e chiede di "rispettare il patto con gli elettori" (??!!!): si resetti il tutto e si ricominci con rinnovata letizia. Per me come elettore, figuriamoci: l’unica cosa veramente l’importante è non ritrovarsi ad essere governati dalla banda di D’Alema e dei compagni socialisti. Però francamente tutto ciò mi ricorda vagamente quelle famose comiche finali di cui si parlava un tempo. Cosa dicevo poc’anzi? Mancanza del senso del ridicolo. Già.

Però siamo sicuri che questa pace improvvisa non sia l’ennesima presa per i fondelli di quell’insuperabile burlone che abbiamo scelto come presidente della camera? Perché francamente saremmo tutti abbastanza stufi.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.160) 29 luglio 2010 18:32

    Fini chiese "perchè, sennò mi cacci?", ma non ebbe risposta dal Cavaliere. Ora ha chiesto di evitare "inutili mattanze". Al Cavaliere è passata la paura? Ha il record mondiale (dice lui) di rinvii a giudizio. Come potrebbe schierarsi per la "legalità"? Medita perfino di ritirare il ddl intercettazioni perchè non tutela più la privacy degli italiani. Quali? Scajola si è dimesso senza essere neppure indagato. Il mini-ministro Brancher è stato condannato a 2 anni. Sono indagati perfino "4 pensionati sfigati". L’unico in ambasce è Bossi che, se cade il governo, vedrebbe la fine del suo federalismo fiscale. E la storia insegna che la Febbre del Tribuno può avere esiti davvero imprevedibili ... 

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