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Le nuove frontiere del nucleare

A Nottinghamshire, nel Regno Unito una vecchia centrale nucleare viene demolita nel giro di pochi secondi. Ordinaria amministrazione, nulla di eclatante, ma vale la pena di riflettere sull'argomento per due motivi. Il primo, che ci riguarda più da vicino, è l'ormai millenario contenzioso sulla riapertura in territorio italiano delle centrali della "discordia".

Il nostro paese paga lo scotto di non riuscire a produrre energia in quantità tale da soddisfare i consumi, questo ci porta a dover acquistare energia da stati, come la Francia, che dei reattori a fissione fanno la loro fonte di produzione primaria e questo sembra quantomeno ipocrita. Probabilmente l'argomento non sarà toccato almeno per i prossimi sei mesi, anche se sono in atto, ormai da dieci anni, commissioni di studio; tra le paure per i terremoti (che sono almeno da un punto di vista tecnico, il principale impedimento per la realizzazione) e la crisi (i reattori costerebbero anni in termini di studio e progettazione e centinaia di milioni per la loro creazione)la strada per un compromesso accettabile sarà lunghissima, ma è comunque interessante capire quale sia il reale vantagio e i reali rischi per quando sarà il momento di esprimere la propria opinione.

E qui arriviamo al secondo motivo per cui è importante parlare di nucleare, il Giappone dopo la tragedia di Fukushima ha dichiarato di voler mollare il nucleare e dedicarsi al rinnovabile, ma è possibile? Iniziamo a vedere la questione da un punto di vista economico: l'uranio è superato, seppur in passato lo slogan più in voga dei pro delle centrali atomiche (termine usato, ma poco corretto) fosse proprio il grande risparmio economico che derivava dall'uso del materiale radioattivo, oggi l'uranio sta diventando sempre più raro e i costi di smaltimento in sicurezza stanno diventando sempre più alti.

Le alternative potrebbero essere l'eolico, l'idroelettrico e il solare. L'eolico, purtroppo ha una bassissima resa rispetto ai costi di mantenimento e gestione e dei tre è quello che presenta un impatto ambientale più forte. L'idroelettrico è pulito, ha basso costo e un basso impatto, purchè esistano le condizioni che garantiscano un flusso d'acqua costante, altrimenti vanno innalzate dighe e strutture che prevedono alti costi e modificazioni del territorio, in più le capacità sfruttate al massimo, potrebbero produrre circa il 25% del nostro fabbisogno energetico. Per quanto riguarda il solare, l'ostacolo maggiore si ha nel riciclaggio dei materiali, nella fragilità delle strutture, nella resa del sistema che è strettamente dipendente dalle condizioni climatiche, inoltre esiste un problema di reperibilità materiali, il silice è facilmente estraibile, ma la domanda a livello mondiale sta crescendo esponenzialmente (viene usato in tutti campi dall'edilizia alla costruzione dei chip), questo ne ha fatto lievitare il prezzo ed è una tendenza che aumenterà esponenzialmente con il passare del tempo.

Quindi la risposta rimane il nucleare, ma di quale genere?

Le due grandi varianti di reazione che si potrebbero utilizzare, in teoria, per ricavare energia, sono la fusione e la fissione. Solo la seconda, però, fin ora è stata controllata, in maniera tale da poter essere indirizzata all'uso civile, la prima è il sogno della fisica applicata moderna (per ora la reazione è instabile e dura per un lasso di tempo breve, come nella bomba H) e garantirebbe energia senza residui (viene creato solo un modesto quantitativo di trizio, variante leggermente radioattiva dell'idrogeno), i processi sono diametralmenti inversi, mentre nel primo atomi "leggeri" (idrogeno e deuterio) si "fondono" in un atomo più "grande", nel secondo atomi pesanti (ad esempio l'uranio 235) si scindono, creando reazioni a catena e prodotti di scarto che hanno un forte decadimento radioattivo. Finchè il sogno della fusione n, che è dieci volte più potente della fissione e utilizza un materiale facilmente reperibile in natura come l'idrogeno,non si sarà realizzato che strade si possono intraprendere?

La soluzione potrebbe venire da una mente italiana: Carlo Rubbia. Il fisico nostrano aveva avviato una ricerca sull'utilizzo del Torio ai tempi in cui guidava l'Enea e un ulteriore ricerca è stata intrapresa nel 2000. il Torio si trova in grandi quantità in natura, Produce più energia (250 volte) dell'uranio, a parità di massa, le sue scorie hanno un tempo di decadimento basso (dai 50 ai 500 anni contro i 24 mila del plutonio) ed è possibile arrestare la reazione in maniera veloce in caso di incidente.

Allora perchè usiamo uranio? I principali motivi sono due. La storia dello sviluppo delle centrali è legata alla storia delle armi e il torio non è di per se fissibile, quindi è inutilizzabile a scopo bellico. Inoltre, proprio perchè deve essere trattato, necessita di una tecnologia più avanzata per renderlo efficace. Per la verità anche l'uranio 238 che si trova in natura deve essere trattato, ma i reattori possono utilizzare materiale, anche solo parzialmente arricchito. Al torio, per capirci serve una miccia per innescare quelle stesse reazioni che avvengono naturalmente nelle barre convenzionali, miccia che deve essere atomica (quindi anche l'uranio 235). Servono dunque macchinari più complessi, impianti di conversione e, ovviamente, più personale formato in maniera specifica verso un numero maggiore di settori.

Qui entra in gioco Rubbia, che riuscì a realizzare l'operazione bombardando il metallo con un fascio di protoni, creato da un acceleratore di particelle, questo metodo detto a spallazione produce un isotopo dell'uranio (233) non esistente in natura ed è estremamente efficiente.

Per ora solo la Cina e l'India hanno investito in questo tipo di centrali con un piano a lungo termine, ma sembra che potrebbe esserci una svolta anche nella politica degli Stati Uniti, che da tempo avevano abbandonato la ricerca, dopo l'iniziale entusiasmo e l'apertura di una mini centrale a Shippingport nel 1957.


Demolite 5 torri in 15 secondi par ANSA

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.43) 17 luglio 2012 10:23

    ma l’esito del referendum non lo ricorda?

    • Di (---.---.---.193) 17 luglio 2012 11:45

      Gli italiani sn un popolo che nn sa niente di economia e scienza quindi un referendum cm quello quel nucleare non ha un valore per me..il torio è una tecnologia stupenda ,poco inquinante e molto piu sicura dell’uranio: perché allora dover rimanere indietro solo perché gli italiani sono stupidi?

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.253) 17 luglio 2012 11:54
    Damiano Mazzotti

    In effetti io mi fido del premio Nobel Carlo Rubbia, che lo considera un sistema automaticamente sicuro. Ma a breve termine forse è meglio puntare sugli specchi solari.

    L’energia atomica serve solo a scaldare acqua per far girare delle turbine e a fare questo basta il sole o anche il calore geotermico della crosta terrestre, che in alcune zone come l’Italia è già sfruttato: si può cercare Lardarello su Google.

    • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 01:32
      Renzo Riva
      Caro Damiano Mazzotti,

      Diversamente da lei, io di Carlo Rubbia diffido, pur essendo mio cerregionale di Gorizia.

      Ecco i perché:

      1- È il più antinuclearista che esista e non per questioni tecniche e scientifiche;

      2- prostituì la sua scienza ed il suo prestigio da Nobel a Pecoraro Scanio;

      3- se ne andò dall’ENEA sbattendo la porta per andare al servizio dei gonzi spagnoli;

      4- in Spagna non se ne ricordano più di lui se non per i sodi che hanno buttato;

      5- la SUA centrale termodinamica di Priolo a Siracusa conferma che è una bufala.

      Guardi Mazzotti,
      Mi sono trattenuto, altrimenti Rubbia ne usciva con le ossa completamente rotte.

      Mandi,
      Renzo Riva
  • Di Francesco Arnaldi (---.---.---.123) 17 luglio 2012 14:29

    Purtroppo l’efficienza del sistema termico dei pannelli solari oltre ad essere dipendente dal clima e dalle cordinate geografiche ( l’inclinazione dei raggi influenza la loro capacità potenziale di produrre energia) ha forti problemi di costo e smaltimento (esiste un bellissimo servizio di Report su una zona cinese che è considerata il cimitero di chip e sistemi al silicio dove si vedono le spaventose conseguenze dell’avvelenamento da metalli pesanti e altri materiali che vengono utilizzati per lavorare tale materiale). Il referendum lo ricordo bene e mi rendo conto dei rischi che porta il Nucleare ma so anche che più che spaventati dovremmo essere attenti, ricordo che purtroppo gli effetti a lungo termine delle lastre (facendo un esempio che porti sempre le radiazioni come termine di paragone) hanno portato alla morte e alla malattia di migliaia di operatori sanitari prima che si adottassero le precauzioni appropriate, nondimeno credo che abbiano salvato milioni di vite. Capire e valutare le nuove tecnologie facendo un serio bilancio del rapporto costo beneficio (anche in termini di salute rispetto alle altre tecnologie), riflettere seriamente senza demagogia (per uno scienziato esistono i dati, le parole e le supposizioni le lascio ai politici), ovviamente Fukushima è un dato netto negativo che ci dice che attualmente i sistemi non sono poi così sicuri come credevamo, che non siamo ancora pronti, questo non ci deve precludere l’apertura mentale allo studio di nuovi strumenti che ci permettano finalmente di controllare in maniera sicura il nucleare attraverso quella che è la più grande fonte di energia che possediamo: la nostra intelligenza 

  • Di paolo (---.---.---.103) 17 luglio 2012 22:04

    Caro Francesco perdi tempo inutilmente perché agli italiani non importa un fico secco di Rubbia e delle sue teorie avanzate sullo sfruttamento del Torio come combustibile fissile ,cosi’ come gliene può fregare di meno di una riproposizione del nucleare fissile in genere .Probabilmente avremo anche problemi sul fronte della fusione se e quando riusciremo a renderla praticabile.

    Gli italiani hanno già deciso .Casalinghe ,macellai ,impiegati e trasportatori ,oltre a filoni di lungo corso , hanno concluso che l’energia nucleare è come la peste bubbonica ,anzi peggio ancora . Anzi, meno ancora gliene frega se questo paese sta incrementando la combustione dei fossili e ,peggio ancora ,del carbone che ammazza mille volte più dell’uranio ma lo fa in modo discreto ,silenzioso ,educatamente ,insomma in modo politicamente "correct" .

    La parola "nucleare " in questo paese è diventata un tabù e mentre le industrie italiane delocalizzano per mancanza di competitività legata soprattutto ad un costo primario assurdo dell’energia elettrica ,con le conseguenze economiche che sappiamo ,gli italiani inseguono il sogno dell’energia "pulita " a gogò ,pompata da figli di buone donne che li hanno convinti che il sole è li’ e basta allungare una mano per acchiappare tutto il ben di Dio che vuoi .

    La tua dissertazione tecnica ,ti prego di scusare la mia franchezza ,non vale un fico secco perché la questione non è tecnica ,e te lo dice uno che su questo sito ci ha speso molte energie inutilmente ,è una questione prettamente politica e l’antinuclearismo è una risorsa per tutti coloro che hanno fatto dell’ambientalismo a buon mercato un argomento di conquista personale .Siamo arrivati ad un referendum (ed io ho votato SI per disistima e sfiducia in questa classe politica )senza uno straccio di informazione appena decente .

    Questo è un paese malato di qualunquismo ,i ruffiani ,gli arruffapopolo e i demagoghi stanno portandoci allo sfascio perché ormai hanno l’azionariato di maggioranza .Insomma coliamo a picco allegramente come la nave di Schettino perché vale più il parere di un Bonelli qualsiasi che quello di Carlo Rubbia .Siamo al cretinismo elevato a modus operandi .
    ciao

  • Di Renzo Riva (---.---.---.105) 18 luglio 2012 01:18
    Renzo Riva

    L’articolo di Francesco Arnaldi è viziato da molte imprecisioni che potrò comunicare successivamente se sarà il caso.


    Dice bene Paolo:
    La questione non è tecnica bensì - s-q-u-i-s-i-t-a-m-e-n-t-e - POLITICA.

    Ricordo un vecchio adagio:
    Quando la ragion col cul contrasta vince il cul che la ragion non basta.

    Serve dire altro?



    Riporto di nuovo una tabella che dovrebbe essere sempre mostrata a chi discetta di energie alternative

    Il lettore tragga le conseguenti deduduzioni dalla lettura della seguente tabella
    .
    Indice Mortalità per TWh prodotto
    .
    Fonte................Morti/TWh....% Energia Elettrica......Del totale consumi elettrici
    ............................................Prodotta nel Mondo....mondiali. Morti/anno per fonte

    Carbone.........................161........................26......... ...........................586’000

    Olio Comb.......................36........................36............... ......................181’000

    Natural Gas......................4.........................21................. .....................11’760

    Bio/massa
    e biocombustibile.........12.........................0,0X

    Torba...............................12.........................0,0X

    Idroelettrica.....................1,4........................2,2...... ....................................431

    Nucleare.........................0,04......................5,9........ ...................................33
    .
  • Di Francesco Arnaldi (---.---.---.156) 18 luglio 2012 01:54

    Bruno morì difendendo le sue teorie, Galileo, invece rinnegò tutto. All’apparenza abbiamo un uomo coraggioso e un vigliacco, analisi parziale di chi trae conclusioni affrettate e superficiali, una mente più lucida avrebbe detto che ci troviamo di fronte a un filosofo e a uno scienziato. Il sole non si sarebbe messo a girare attorno alla Terra solo perché l’eliocentrismo fu censurato, ma un’idea, un valore e tutto l’insieme del sistema che creano l’etica quello si che può cambiare attraverso la censura. Mi scuso per le imprecisioni a volte non è facile cercare di riassumere in poche righe, rendendo comprensibile ai più, una materia che è tanto affascinante quanto complessa; ma proprio qui sta il punto, se escludiamo il nucleare per la sua pericolosità effettiva, mi sta bene, se mi si parla di sfiducia nel nostro paese, di demagogia spiccia del terrore, allora sono pronto a finire sul rogo. Perdonatemi l’estremismo, ma nel 600 bruciavano le streghe e i nazisti bruciavano i libri, l’ignoranza è una brutta bestia, che va presa per le corna e non alimentata, facile dire è colpa di altri, tutti i giorni cediamo al qualunquismo per non dover intraprendere una strada più difficile, quella del confronto, del dialogo, cercando di fare del dubbio lo strumento più centrale del nostro sapere, ma sto decisamente divagando, il fatto è che dobbiamo intensificare la ricerca, porci più domande, no non è politica se non nel suo senso più intimo, se non nel suo significato primordiale, quello legato alla vita della polis, forse se invece di lamentarci di una classe politica inadeguata , noi per primi, ritornassimo ad essere cittadini, invece che sudditi, qualcosa cambierebbe, se vedi Buddha per strada uccidilo... ma questa è un’altra storia.

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