• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Le leggi fondamentali della stupidità umana

Le leggi fondamentali della stupidità umana

Le leggi fondamentali della stupidità” sono state scritte da Carlo M. Cipolla e pubblicate per la prima volta nel 1976. L’autore svolge una ricerca per conoscere e possibilmente neutralizzare una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umanala stupidità. Sicuramente leggendo i cinque assunti si possono riscontrare caratteristiche che connotano molte persone che ci circondano: dai vertici della classe dirigente, fino al nostro vicino di casa.

La prima legge della stupidità umana asserisce: “Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione” del resto un altro detto recita: “Per riconoscere uno stupido, non ci vuole un altro stupido”.

Cipolla spiega che molto spesso siamo portati a pensare in base a frasi ed atteggiamenti che una persona sia intelligente, ma ad un certo punto, quasi inspiegabilmente, si rilevano inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide. Ogni giorno siamo ostacolati nella nostra attività lavorativa, politica, amicale da individui pervicacemente stupidi.

Oggi con il prevaricare di sociale network, dove uno vale uno nelle proprie dichiarazioni, si mettono in discussione anni di storia, di ricerche e si può arrivare a dire che l’amicizia perfetta fra uomo e donne consiste nel condividere uno spogliatoio (con chiare allusioni sessuali), un’altra assurdità che ho letto è stata affermata da un insegnate: “Scrivere non partecipare o partecipare il significato è identico” e non c’è illuminato che possa cambiare tali convincimenti, anzi questi deve desistere e alzare le mani.

La seconda legge dice: “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona”, insomma, dobbiamo rassegnarci al fatto che ci sia un numero infinito di persone stupide, senza poter capire qual è il fattore scatenante. Nei giorni nostri, sicuramente i mass media hanno dato il colpo di grazia ed hanno accentuato e, in un certo modo, legittimato ad avere alcuni atteggiamenti. Cipolla fa questo esempio, estremamente attuale: “Sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di teste della Polinesia, che ci si chiuda in un monastero o che si decida di trascorrere il resto della propria vita in compagnia di donne belle e lussuriose, il fatto permane che si dovrà sempre la stessa percentuale di gente stupida”.

Successivamente classifica gli esseri umani in quattro categorie: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi, e gli stupidi.

  • Se Tizio compie un’azione e ne ricava una perdita mentre nello stesso tempo procura un vantaggio a Caio: Tizio ha agito da sprovveduto.
  • Se Tizio compie un’azione dalla quale ottiene un vantaggio e nello stesso tempo procura un vantaggio anche a Caio: Tizio ha agito intelligentemente
  • Se Tizio compie un’azione dalla quale trae un vantaggio causando una perdita a Caio, Tizio ha agito da bandito
  • Se Tizio causa un danno a sé e a Caio ha agito stupidamente

La terza legge chiarisce esplicitamente: “Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita” Penso che in questo momento nella vostra mente scorrano un infinito numero di esempi… sbizzarritevi.

Cipolla dedica un capitolo a quanto la stupidità possa influenzare la società: esiste un potenziale della stupidità che deriva dalla posizione di potere e di autorità che la persona stupida occupa. Classe dirigente stupida danneggia il prossimo.

Gli stupidi sono pericolosi e funesti perché le persone ragionevoli trovano difficile immaginare e capire un comportamento stupido. Di fronte ad un individuo stupido, si è completamente alla sua mercè perché non vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come e perché, porterà avanti il suo attacco.

La quarta legge sostiene: “Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore”.

Quindi l’ultima legge ci mette in guardia: “La persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista”. Quando le persone stupide si mettono all’opera causano perdite al altre persone senza realizzare dei vantaggi per se stessi. Ne consegue che la società intera si impoverisce.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Osvaldo Duilio Rossi (---.---.---.95) 12 agosto 2013 14:29
    Osvaldo Duilio Rossi

    Mi ricorda Ennio Flaiano, quando diceva che non bisogna mai discutere con uno stupido perché ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza.

  • Di (---.---.---.245) 15 agosto 2013 15:05

    Purtroppo da quel che posso leggere il Signor Cipolla è una persona che ha deciso di campare matematicamente sulla propria stupidità. Leggendolo così si evince che il Signor Cipolla è una persona frustrata che in un momento di lucidità ha descritto in media matematica le volte che è stato sprovveduto e assecondante verso gente con più iniziativa di lui, a prescindere che fosse stupida o ladra. Posso dire che mascheratamente il Signor Cipolla ha fatto un quadro della propria vita inutile fatta di scelte mai prese, di responsabilità delegate agli altri trasformate in vittimismo da sfigati.

    • Di (---.---.---.242) 18 agosto 2013 11:54

      Forse dovresti informarti un po su Carlo Cipolla. Scopriresti che la sua biografia non è stata precisamente quella di un fallito e di uno sfigato.
      E poi, quanto livore ! E quante incrollabili convinzioni basate sul nulla ! Manco che ci avessi vissuto insieme, sì da conoscerne i più segreti pensieri e umane debolezze !
      Ma valà, valà.

  • Di (---.---.---.242) 18 agosto 2013 10:20

    Non saprei dire che validità ha tutto questo ragionamento. Come in tutte le teorie che tentano di ridurre a schemi rigidi la variabilità del Creato, specialmente quando riguarda l’essere umano, ci sono elementi di plausibilità, senza per questo escludere tutto un universo di sfumature.

    Tuttavia, di due cose sono profondamente convinto, anche perché sperimentate direttamente su me stesso.
    1) non esistono persone "stupide" tanto quanto non esistono persone "intelligenti". Ma certamente esistono momenti in cui ci comportiamo stupidamente ed altri momenti in cui ci comportiamo da persone intelligenti (o, forse, ragionevoli?). In più, ciò che ad una data persona può apparire stupido, per altre persone può non esserlo affatto. E viceversa, naturalmente.
    2) ciò che in un dato momento ed in un certo contesto, può apparire un comportamento stupido (o intelligente), in un altro momento e contesto può rivelarsi assolutamente intelligente (o stupido): il famoso "senno di poi".
    E per non appesantire troppo i concetti, evito di accennare anche al problema del "giusto/non giusto", che introduce elementi di opinabilità che complicano in modo esponenziale tutta questa costruzione.
    rBle

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares