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Le calzature impossibili delle "onorevoli"

Le calzature di Boschi sui sanpietrini mi hanno riproposto la certezza dei potenti che nulla spartiscono con noi mortali. E quelle della "debuttante" Silvia Virgulti, compagna di Di Maio, soltanto adesso arrivata al "potere", è stata la dimostrazione che anche lei è stata immediatamente beneficata del dono della possibilità oltre l'umano.

Quello che mi colpisce molto, in ogni occasione, sono le calzature delle "onorevoli" o quasi, inteso il quasi come compagne di "onorevoli". L'argomento è in apparenza futile ma racchiude uno dei misteri delle nostre vite.

Già le scarpe color arancio della signora Trogneux-Macron ad una cena all'Eliseo mi avevano fatto tornare in mente il mio permanente dilemma: come fanno i potenti ad essere così diversi da noi mortali? Il potere, la notorietà e il successo conferiscono possibilità fisiche che per noi normali sono irraggiungibili?

Nella calura estiva insopportabile, per esempio, quando la tv ci martella con “la temperatura percepita”, l’umidità al 90 per cento, e io, come tanti, a stento riusciamo ad attendere alle azioni quotidiane della nostra giornata, vedo amministratori delegati, presidenti, premier di turno e ministri intervistati fuori da Palazzo Chigi e da Palazzo Madama, che sono inappuntabili in giacca e cravatta, colletto camicia perfetto, e neanche una stilla di sudore o una qualsiasi aura che tradisca la sofferenza per il caldo.

Impressionata ancora, mi interrogo davanti a Kate e Letizia, a Maxima e Mathilde, e Melania, Maria Elena con le sue “giaguare”, e ancora altre invincibili e invulnerabili su trampoli altissimi: belle, svettanti, mai un sospetto di dolorosa postura!

Ormai posso guardare senza soffrire soltanto la Regina Elisabetta II, rassicurantissima con le sue scarpe a tacco basso, addirittura calzate prima da una dama di corte perché la Sovrana non abbia il minimo fastidio. Quale prezioso balsamo per il mio orgoglio ferito!

Ma, ahimé, tale linimento non mi basta! Perché adesso sono costretta ad assistere all'abbigliamento della premiere dame francese: abitini corti, giromanica, e scarpe straordinarie!

E ancora, alla festa della Repubblica Italiana, la sfida non è stata alla corruzione, all'evasione, alla disoccupazione, ai privilegi e alle disuguaglianze... macché! La sfida è stata all'equilibrio e a chi ha il tacco più alto e più a stiletto!

Le calzature di Boschi sui sanpietrini mi hanno riproposto la certezza dei potenti che nulla spartiscono con noi mortali. E quelle della "debuttante" Silvia Virgulti, compagna di Di Maio, soltanto adesso arrivata al "potere", è stata la dimostrazione che anche lei è stata immediatamente beneficata del dono della possibilità oltre l'umano. Tacchi vertiginosi, punta piccolissima, più per design che per utilità, parte posteriore dedicata alla moda e non alla funzione. Nulla di più! Il piede delle signore non ne è abbracciato, compreso, tanto meno sorretto: arcuato, torturato, e però fiero e invulnerabile, non provoca alcuna legittima sofferenza alle proprietarie!

Io devo assolutamente sapere se queste persone nascono con requisiti speciali oppure se una sorta di dea bendata li porta loro in regalo non appena le bacia con il potere, la politica, la notorietà e il denaro.

Ne potremmo ricavare una metafora, una parabola de "gli eletti" e "la plebe", e uno studio socio-antropologico che spieghi e chiarisca quelle che appaiono cose minute ma che racchiudono essenze sconosciute ai più. Da qui all'essenziale sarà un passo (con mocassini).

Inutile aggiungere che sono un po' invidiosa!

Lucia Talarico

 

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